Ministero della Giustizia, dove i sindacati di sangue blu temono USB e fuggono

Nazionale -

Giovedì 10 gennaio al Ministero della Giustizia abbiamo scoperto l’esistenza dei sindacati di sangue blu, dell’aristocrazia di casta che non ama condividere le istanze della base dei lavoratori.


Sono quei sindacati che, durante l’incontro con l’amministrazione per la discussione dei criteri selettivi dei prossimi bandi per le progressioni economiche del personale, hanno platealmente lasciato la sala quando ha preso la parola la rappresentante dell’Unione Sindacale di Base.


Non perdiamo tempo a citare i protagonisti della fuga, basterà dire che la sola Flp è rimasta ad ascoltare le tesi di USB. Gli altri, la casta sindacal-aristocratica, temono evidentemente il contagio, il dover poi sentirsi costretti al confronto con le vere istanze dei lavoratori, quelle irrisolte che hanno indotto USB a non firmare il Contratto collettivo nazionale del comparto Funzioni Centrali.


Il contratto della svendita dei diritti economici e sindacali, in particolare per l’infame clausola dell’articolo 7, per la quale i sindacati che non approvano il contratto nazionale non sono più legittimati a sedere ai tavoli delle successive trattative.


La conseguenza perversa è che tantissimi lavoratori vengono di fatto privati di rappresentanza e di strumenti di tutela. Ma questo ai firmatari di quel pessimo contratto non interessa..


Unione Sindacale di Base P.I. Giustizia

 

 

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