Molestie, discriminazioni, vessazioni e mobbing: USB Ricerca scrive alla ministra Bernini e richiede un incontro
la lettera inviata in occasione dell'8 marzo
In occasione dello sciopero generale dell’ 8 Marzo, i delegati sindacali di USB Ricerca hanno inviato alla Ministra Anna Maria Bernini (MUR) una lettera con richiesta di incontro. Nella lettera viene analizzato il problema del gender gap nelle Università e negli Enti Pubblici di Ricerca come riportato nell’analisi fatta dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR).
Inoltre, nella nota inviata alla ministra viene evidenziato come le donne che lavorano nell’ambito della ricerca siano ancora oggi oggetto di molestie, discriminazioni, vessazioni e mobbing. Un problema più che mai attuale, per la cui soluzione sia i CUG (Comitato Unico di Garanzia) che tutti gli organi di controllo a tutela dei lavoratori, seppur con buone intenzioni, non sono risultati totalmente efficaci.
Di seguito (e in allegato) il testo della nota
Gentilissima Ministra,
le scriviamo prima dello sciopero generale di domani 8 Marzo.
Noi di USB siamo l'unico sindacato rappresentativo del pubblico impiego ad avere indetto lo sciopero per tutte le categorie e tutti i settori, sia del pubblico che del privato.
Con questa nostra, le chiediamo un incontro urgente per poterle rappresentare la condizione femminile nel settore della ricerca perché riteniamo che in questo settore, ma probabilmente in tutta l'alta formazione che Ella vigila, le donne, ancora oggi, sono sottoposte a molestie, discriminazioni, vessazioni e mobbing. Sfortunatamente non c’è un’indagine completa su tali fenomeni per le Università ed gli Enti Pubblici di Ricerca, ma ci sono solo dati di singoli CUG e/o indagini di singole Università che, comunque, evidenziano che il fenomeno della discriminazione è ogni anno in aumento e che gran parte degli studenti o del personale non conosce la figura della consigliera di fiducia o degli organi che possono tutelarli.
Data la situazione, riteniamo, quindi, che i CUG e tutti gli organi di tutela contro queste problematiche, seppur con ammirevoli tentativi, abbiano fallito la propria funzione. Per questo sottolineiamo che vanno rivisti gli strumenti per ottenere un reale azzeramento di questi fenomeni.
Troppe volte, molestie e discriminazioni, che possono avere anche aspetti penali, non raggiungono nemmeno il livello della punizione disciplinare. Ed è per questo che chi le commette, si arroga il diritto di ripeterle fino a quando non arrivano all'attenzione dei media.
Ma, a quel punto, il danno è stato comunque generato e perpetuato. A questo si aggiunge l'impatto degenerante per cui il sistema meritocratico penalizza le donne in maniera pressoché assoluta ed evidente. I dati pubblicati dall' Anvur per l'università sono chiari (https://www.anvur.it/wp-content/uploads/2024/01/Focus-equilibrio-di-genere-2023.pdf).
L’analisi dell’Anvur sul gap di genere all’università evidenzia, con la più classica delle strutture “a forbice”, che le donne hanno maggiori opportunità all’inizio del percorso universitario (lauree e dottorato), ma minori possibilità di realizzazione ai vertici della carriera accademica.
La narrazione si rafforza ulteriormente se guardiamo alla composizione dei Nuclei di Valutazione delle università: anche qui si registra una componente maschile maggiore rispetto a quella femminile (63,5% contro 36,5%).
Gli Enti Pubblici di Ricerca hanno un diverso andamento solo grazie alle stabilizzazioni del 2006-2009, del 2013 e del 2018-2022. Dove, grazie all'applicazione del solo diritto, si sono evitatore quelle chiare distorsioni introdotte dalle Commissioni concorsuali, a prevalenza maschile, per la maggior parte votate alla selezione per genere in stile universitario.
Commissioni che portano alla degenerazione un sistema costituzionalmente corretto come quello dell'accesso al pubblico impiego tramite concorso che dovrebbe essere trasparente e ben regolato.
Crediamo che Ella sia ben conscia, come appartenente alla piccola minoranza di docenti ordinari donne, della situazione.
Oggi, 7 marzo 2024, USB ritiene che non si possa più aspettare e che, come unico sindacato della ricerca e dell'alta formazione, domani sarà in piazza e sciopererà nei posti di lavoro per creare ambienti di lavoro dove le molestie siano punite, dove tutt@ abbiano le stesse opportunità, specie abbattendo la meritocrazia che ha fatto i danni che oggi risultano evidenti.
Il coordinamento USB PI Ricerca