NUOVE AGITAZIONI

 

Sciopero, Tessera in tilt. La Save: speculazioni

di Giuliano Gargano (ha collaborato Alberto Zorzi)

 

VENEZIA — Continua lo stato di agitazione all'aeroporto Marco Polo. Dopo lo sciopero di martedì, ieri un'altra giornata di passione nello scalo di Tessera: dodici voli cancellati, vie di accesso allo scalo bloccate. La manifestazione organizzata dalle categorie dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil (ha aderito anche la Rdb-Cub) ha provocato grossi disagi. Ma il calendario delle iniziative è molto nutrito, prevede anche una manifestazione a Roma, dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.

Il nodo centrale è la questione Sav: la società di trasporto bagagli ha annunciato la possibilità di mettere in mobilità 140 lavoratori su 300 se non verranno rinnovati i contratti con Alitalia, Lufthansa e Swissair. «Save deve assumersi le sue responsabilità — spiega Brunero Zacchei della Uil — la situazione in cui versa Sav deriva dall'esternalizzazione dei servizi attuata da chi gestisce l'aeroporto. Bisogna garantire la qualità del servizio erogato ai passeggeri, questo comporta dei costi da sostenere ». Ieri mattina si è svolto un incontro in Prefettura, al quale hanno partecipato Save, Sav e sindacati. «Abbiamo chiesto la convocazione di un tavolo di concertazione che coinvolga Save, Enac, le tre società di handling e le istituzioni locali» spiegano Gianni Carraro (Uil) e Ignazio Piras (Cisl). La Prefettura si è fatta garante di questo impegno, ma ha rimandato la convocazione a dopo il 13 novembre.

In quella data è previsto un incontro al Tavolo provinciale del lavoro, con l'assessore Alessandro Sabbiucciu, mentre il giorno prima i rappresentanti di Sav saranno sentiti dalla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale di Venezia. «E giovedì andremo a Roma per essere ricevuti dal ministro Bianchi» dichiara Giampietro Antonini della Rdb-Cub Trasporti. Uno dei momenti-chiave della vicenda arriverà a giorni «quando conosceremo l'orientamento di Lufthansa — spiega Gianni Capozzo di Sav — e quale handler sceglierà».

La legge prevede che l'handler che si aggiudica il contratto con una compagnia aerea assuma i lavoratori di chi ha perso l'appalto, ma il timore è che il riassorbimento sia parziale e a livelli contrattuali inferiori. Timori infondati, secondo il presidente di Save Enrico Marchi. «Non c'è rischio di licenziamenti, è stato detto chiaramente — dice Marchi —a me sembra che ci sia qualcuno che specula sulla situazione, in particolare all'interno del sindacato, per questioni personali. C'è chi gioca al "tanto peggio, tanto meglio", con una logica che non ha nulla a che vedere con interessi dei lavoratori ».

Intanto la vertenza arriva anche sui banchi di Ca' Farsetti. Rifondazione comunista ha chiesto al sindaco Massimo Cacciari di promuovere un tavolo di consultazione. «Le attuali ricadute negative sull'aeroporto di Venezia — spiega Sebastiano Bonzio — sono dovute alla crescente privatizzazione dell'assetto societario di Save, operata sotto l'alta regia della Regione, che ha accelerato la spinta terziarizzatrice in tutti i settori ». E anche secondo il segretario provinciale Ds Michele Mognato «la conflittualità sindacale aperta da molto tempo è anche il risultato di una gestione dell'aeroporto in cui l'unico interesse è il profitto ».

 

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