Oggi in piazza la rabbia dei lavoratori pubblici
Il fermento che si vive tra i lavoratori del settore educativo complessivamente intesto oggi si è trasferito nelle piazze. Partecipato presidio al MIUR che, nonostante la pioggia, ha visto la presenza di moltissimi lavoratori della Scuola e dei servizi educativi dell’infanzia, per protestare contro il pessimo rinnovo contrattuale, contro la legge Iori e la legge 0-6, per la stabilizzazione di tutti i precari.
Dopo una serie di interventi i manifestanti si sono mossi in corteo verso il Pantheon, nel quale sono confluiti, all’altezza di Ponte Garibaldi anche i lavoratori della Sanità in sciopero, che erano in presidio davanti al Ministero della Salute.
Una protesta generalizzata quella di oggi che non ha caso ha unificato le vertenze dei lavoratori pubblici di diversi settori.
Nel settore educativo, complessivamente inteso, ad una massiccia precarietà e a condizioni di lavoro sempre più difficili a causa dei tagli al settore, si è aggiunto un contratto che umilia i lavoratori della Scuola e realizza un profondo arretramento sul piano dei diritti in cambio di una mancetta.
Non molto diversa la situazione dei lavoratori della Sanità che scendono ogni giorno in trincea per cercare di garantire ai cittadini il diritto alla Salute nonostante ormai i finanziamenti alla sanità siano ridotti all’osso. Anche per la Sanità il CCNL in discussione all’ARAN promette solo peggioramenti sia per quanto riguarda i diritti che le condizioni di lavoro che si traducono in un peggioramento dei servizi per i cittadini.
I rinnovi contrattuali hanno rappresentato la scintilla che ha fatto scattare la rabbia dei lavoratori pubblici, costantemente sotto attacco normativo. Una vera provocazione alla quale USB non ha esitato a rispondere con lo sciopero di oggi, che va considerato una tappa di un più generale percorso di lotta che coinvolge tutto il pubblico impiego.
Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego