PA: USB OCCUPA DIREZIONE GENERALE INPS CONTRO IL MANSIONISMO -aggiornamento 24/2-

Roma -

Un gruppo di lavoratori e delegati USB sta occupando dalla tarda mattinata di oggi gli uffici della Direzione Generale dell’INPS a Roma. Scopo dell’iniziativa,  sollecitare l’amministrazione centrale a chiedere ai ministeri vigilanti il superamento dei vincoli normativi che impediscono di effettuare passaggi di area in numero sufficiente a risolvere il problema del mansionismo nell’INPS.  Questo fenomeno interessa un gran numero di lavoratori, i quali percepiscono uno stipendio inferiore al lavoro effettivamente svolto perché inquadrati con qualifiche più basse.

 

“Circa 4.000 lavoratori sono collocati nelle aree A e B ma svolgono le stesse mansioni del personale di area C, con differenze stipendiali che arrivano ai 500 euro al mese”, denuncia  Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Se CGIL-CISL-UIL non avessero ostacolato la nostra richiesta di area unica nei passati rinnovi contrattuali, oggi non staremmo qui a parlare di mansionismo. Con i contratti bloccati, la riforma Brunetta e altre norme che ostacolano i passaggi di area, la situazione si è complicata”.

 

“I vincoli normativi devono essere superati – prosegue l’esponente del sindacato di base - e alle amministrazioni deve essere permesso di affrontare e risolvere il problema. Vogliamo che l’INPS chieda al Governo un’autorizzazione in tal senso, altrimenti il problema del mansionismo resterà irrisolto per i prossimi vent’anni. Il Direttore Generale dell’INPS aveva preso un impegno con i lavoratori dell’ente oggi siamo qui per chiedere che quell’impegno sia onorato”, conclude Luigi Romagnoli.

 

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aggiornamento ore 18,00

PA: USB PROSEGUE AD OLTRANZA OCCUPAZIONE DIREZIONE GENERALE INPS CONTRO IL MANSIONISMO

Prosegue ad oltranza l’occupazione degli uffici della Direzione Generale dell’INPS a Roma, attuata dalla tarda mattinata di oggi da un gruppo di lavoratori e delegati USB per chiedere la fine del mansionismo nell’Istituto, fenomeno che coinvolge circa 4.000 lavoratori, inquadrati con qualifiche e stipendi inferiori alle mansioni effettivamente svolte.
 
“Moltissime agenzie Inps, soprattutto nel Nord Italia, senza i mansionisti sarebbero costrette a chiudere”, spiega Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Finora il senso di responsabilità dei lavoratori ha permesso la regolarità dei servizi. Ora la misura è colma: pretendiamo un atto di uguale responsabilità da parte dell’amministrazione”, conclude il dirigente USB.

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Aggiornamento del 23 febbraio 2012

INPS: USB P.I. AL SECONDO GIORNO DI OCCUPAZIONE DELLA DIREZIONE GENERALE
Decine i messaggi di solidarietà dalle sedi territoriali

Prosegue l’occupazione della Direzione Generale dell’INPS a Roma, attuata da ieri mattina da parte di un gruppo di lavoratori e delegati dell’Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego, che hanno trascorso la notte sulle sedie dell’ufficio in via Ciro il Grande.

Con questa iniziativa USB prosegue la battaglia contro il mansionismo ampiamente diffuso nell’Istituto, tanto da riguardare circa 4.000 lavoratori in tutta Italia i quali, rispetto alle mansioni effettivamente svolte, si ritrovano penalizzati con differenze stipendiali che arrivano ai 500 Euro mensili.

L’amministrazione, che in precedenza aveva assunto un impegno ad affrontare e risolvere il problema, oggi sfugge al confronto.

Intanto dalle sedi territoriali Inps stanno giungendo decine di messaggi, indirizzati al Direttore Generale e al Capo del Personale, che attestano la solidarietà con gli occupanti e preannunciano una possibile espansione della protesta in altre regioni, soprattutto in quelle numerose agenzie dove i servizi vengono garantiti proprio grazie ai lavoratori mansionisti.

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Aggiornamento 24 febbraio 2012

INPS: FINISCE OCCUPAZIONE, INIZIA MOBILITAZIONE GENERALIZZATA
In difesa dei lavoratori, dell’Istituto e delle sue funzioni

E’ terminata l’occupazione degli uffici della Direzione Generale dell’INPS a Roma, intrapresa tre giorni fa da un gruppo di lavoratori e delegati USB che intendevano così chiedere all’amministrazione impegni definitivi sul problema del mansionismo, condizione in cui versano circa 4.000 dipendenti dell’Istituto, inquadrati con qualifiche e stipendi inferiori alle mansioni effettivamente svolte.

La dirigenza ha rifiutato ogni confronto ed alle proposte concrete avanzate dagli occupanti ha preferito rispondere con la forza, ostacolando la protesta con l’intervento in massa delle guardie giurate presenti nella sede di via Ciro il Grande.

“Con questo comportamento l’amministrazione ha finalmente gettato la maschera– commenta Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego – mostrando che l’impegno preso lo scorso 22 giugno di chiedere una deroga ai vincoli di legge che ostacolano la crescita professionale era una bufala, e che non intende investire sul personale per fornire servizi sempre più professionalizzati”.

“A questo punto sarà necessario avviare una mobilitazione generalizzata da parte di tutti i lavoratori INPS – prosegue il sindacalista - non solo in difesa delle professionalità interne, che in questo modo vengono quotidianamente mortificate, ma dello stesso Istituto e delle sue funzioni. Una mobilitazione in cui USB intende coinvolgere anche i cittadini utenti dei servizi, nella consapevolezza che le scelte organizzative e di politica del personale attuate all’INPS rispecchiano la volontà del governo di smantellare il sistema previdenziale pubblico, ricorrendo anche alla mobilità e al licenziamento che interesserebbero per primi proprio i lavoratori con le qualifiche più basse”, conclude Romagnoli.

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

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