Parte la campagna RSU: la Cgil distribuisce computer nelle scuole del Palermitano con fotocamere e TV al seguito

Nazionale -

Sono passati già quattro anni dalla scorsa campagna RSU, quando certi sindacati regalavano ricorsi a coloro che si candidavano nelle proprie liste: un modo di approcciarsi alle elezioni RSU a cui non eravamo abituati ma che ha aperto una nuova frontiera del fare campagna elettorale per le RSU. Ora la Flc Cgil di Palermo si porta avanti e decide di strumentalizzare un altro aspetto della vita delle scuole per la campagna elettorale: la solidarietà alle vittime di atti vandalici.

Ci hanno sempre insegnato, da buoni figli di un paese cattolico, che la solidarietà si fa in silenzio senza che la mano destra sappia cosa fa la mano sinistra. La Flc Cgil di Palermo, che forse ha confuso il cristianesimo con la Democrazia Cristiana, ha deciso di donare PC a  varie scuole della provincia di Palermo fatte oggetto di raid vandalici, con un rigoroso battage pubblicitario fatto di foto in posa sui social, comunicati di autoesaltazione centrati sul valore della legalità e calorose strette di mano con i dirigenti scolastici. Tutto legittimo, a tratti commovente.

Tutto questo clamore lascia presagire una brutta campagna elettorale per le prossime RSU perché le donazioni pubblicizzate non sono solidarietà ma una vile pubblicità con il chiaro intento di accaparrarsi fette di dirigenza scolastica, sempre utile per condizionare i lavoratori nella scelta delle proprie RSU, e di toccare i sentimenti dei lavoratori più ingenui. Immaginate il premier Draghi che recandosi alla sede vandalizzata della Cgil di Roma porta un paio di PC e qualche lampada, donandoli a Landini con relativa stretta di mano e foto di rito, cose di cattivo gusto: si sono limitati ad un abbraccio.

Chiediamo al segretario Sinopoli se questo è il modello che intende utilizzare in tutta Italia per affrontare la campagna RSU, dica chiaramente se condivide una solidarietà pubblicizzata e ostentata con stampanti e pc distribuite nelle scuole, perché se così fosse rischiamo che qualche altro sindacato collaborazionista decida di alzare il tiro e inizi a donare pullman, attrezzature per palestre, banchi e sedie in piena solidarietà da televendita.

USB non è disposta ad accettare che l’esercizio democratico di elezione dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori sia ridotto ad un mero scambio mascherato da "buone azioni". Le scuole sono luoghi in cui educare alla lotta contro le mafie ed ad una solidarietà vera, non set per book fotografici con marchi di pc in bella mostra per ottenere visibilità.

USB sa che lavoratrici e lavoratori sono capaci di distinguere il vero lavoro dalla bieca propaganda. Invitiamo tutti coloro che abbiano realmente a cuore il bene della Pubblica Amministrazione a contattarci per riportare realmente democrazia e legalità in ogni posto di lavoro!

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