[PENITENZIARI] COMUNICATO USB ESITO INCONTRO FASE DUE DAP
Il 7 maggio si è svolta, in call conference, la riunione per all’avvio della cd. “Fase 2” degli uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, alla luce della ripresa delle attività previste dall'art 83 del DL 18/2020. Il Vice Capo del Dipartimento, Roberto Tartaglia, recentemente nominato, ha voluto salutare i lavoratori e i loro rappresentanti ma ha dovuto abbandonare la riunione per un impegno con il Ministro.
Erano presenti il direttore Generale del Personale e delle risorse dott. Massimo Parisi e il dirigente per le relazioni sindacali dott.ssa Ida Del Grosso.
La USB P.I. – Penitenziari preliminarmente ha voluto precisare che non è interessata a nessun protocollo con l’amministrazione visto che è uno strumento voluto dal Presidente Conte e dalla CGIL/CISL/UIL che non ha una natura di esigibilità ed ha richiesto nel corso della riunione le seguenti questioni:
- l’utilizzo della modalità di lavoro agile (smart working) venga mantenuto ed incentivato il più possibile, anche in questa fase, poiché rimane la modalità ordinaria di lavoro;
- di mantenere ed approntare tutte le misure volte a tutelare la salute dei lavoratori e quindi di considerare per il lavoro nelle sedi, siano queste DAP, Prap o istituti penitenziari, la garanzia di una persona a stanza e di adeguati livelli di protezione individuale;
- di favorire i collegamenti da remoto, fornendo celermente le smart card per accedere ai programmi informatici e adattare quelli esistenti che non funzionano da remoto;
- di favorire, anche per i lavoratori degli istituti penitenziari lo smart working: i funzionari giuridico pedagogici che devono lavorare in istituto per i necessari colloqui con i detenuti, possono comunque lavorare da casa per redigere le relazioni di loro competenza;
- di prestare massima attenzione alla sicurezza per garantire la salute dei dipendenti in presidio.In particolare, si è evidenziata la situazione degli istituti penitenziari, che necessitano ancor più di attenzione e sicurezza alla salute; infatti, dal carcere i detenuti escono per svolgere le attività alternative alla pena (quali artt. 21 e semilibertà) e negli istituti entrano una serie di persone che ruotano intorno a questa realtà (insegnanti, rappresentanti religiosi, volontari etc…) questi presto o tardi torneranno a lavorare con e per i detenuti, ma lo dovranno fare con le cautele del caso perché la salute dei lavoratori passa anche da questo;
- di favorire la partecipazione sindacale periferica, coinvolgendo le RSU e gli RLS, istituendo il comitato di controllo previsto dalla legge e coinvolgendo il medico competente;
- di dare rilievo alla formazione del personale su due livelli: la protezione individuale legata rischi COVID e l’uso dei DPI, e quello della formazione sulle nuove tecnologie volte a favorire il lavoro da remoto;
La USB ha ribadito la richiesta di pagamento dei buoni pasto e dello straordinario per i lavoratori in smart working, come detto anche nell’incontro con la ministra Dadone, ed ha rigettato qualsiasi ipotesi di cambio dell’orario di lavoro su turni e in modalità multiperiodale.
Il dott. Parisi si è impegnato ad analizzare tutte le proposte evidenziate e di riportare quanto emerso anche ai vertici, condivide la necessità di riavviare anche la contrattazione a livello periferico e si impegna a mantenere i contatti con i sindacati e a convocarli a breve. Per quanto riguarda il nuovo accordo di mobilità del personale e l’accordo FUA 2018 della sede centrale seguirà una convocazione specifica.
La USB P.I. – Penitenziari vigilerà affinché la salute dei lavoratori venga tutelata e i diritti vengano mantenuti.