PENSIONE INTEGRATIVA: NON INTENDIAMO PARTECIPARE IN NESSUN MODO ALLO SCIPPO DEL TFR DEI DIPENDENTI PUBBLICI DESTINATO AD ALIMENTARE FONDI PENSIONE PRIVATI

Nazionale -

In allegato il volantino per dire NO ai fondi pensione

“Mentre i lavoratori di questo paese fanno i conti con le difficoltà di sopravvivenza quotidiana, i sindacati complici, dopo aver sostanzialmente distrutto il sistema previdenziale pubblico, continuano a firmare accordi per sottrarre ai dipendenti pubblici anche il TFR per finanziare i fondi pensione gestiti, guarda caso, proprio da sindacalisti. USB non intende prestarsi a questo teatrino e, dopo aver abbandonato il tavolo del 9 febbraio riguardante l’estensione del fondo Sirio al comparto ricerca, ha deciso di disertare la convocazione di oggi, riguardante l’integrazione dell’accordo istitutivo dello stesso fondo pensione” così esordisce Cristiano Fiorentini dell’Esecutivo Nazionale di USB Pubblico Impiego. “Le urgenze dei dipendenti pubblici sono la riapertura dei contratti, lo sblocco delle carriere e lo scongelamento dei salari, non certamente la truffa dei fondi pensione.

Vogliamo tornare all’ARAN per discutere del rinnovo dei contratti che ad oggi sono bloccati almeno fino al 2017!” continua il dirigente USB “Riteniamo in questo senso necessario continuare a costruire una grande opposizione sociale alla dittatura UE della quale il Governo Monti rappresenta il braccio esecutivo.

Per questo domani, in occasione della giornata europea in difesa dei servizi pubblici e dei diritti dei lavoratori, saremo ancora una volta davanti alla Commissione Europea per protestare contro l’Unione Europea che intende smantellare lo Stato Sociale attraverso le privatizzazioni di tutti i servizi pubblici, la cancellazione della previdenza pubblica e l’attacco diretto ai dipendenti pubblici.”

 

 

 

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testo del volantino:

TANTE BUONE RAGIONI PER DIRE NO AI FONDI INTEGRATIVI E DIFENDERE LE PENSIONI PUBBLICHE!

 

Sirio, Espero, Perseo. Questi i nomi scelti per dar vita ai fondi integrativi dei dipendenti pubblici. Dietro i nomi di stelle e costellazioni che vorrebbero evocare immagini celestiali, si nasconde in realtà una delle più grandi truffe che sia mai stata orchestrata a danno dei  lavoratori, con la complicità esplicita di Cisl, Uil e Cgil presenti nei Consigli di Amministrazione dei fondi pensione.

 

Ecco alcuni dei nomi di questi “sindacalisti”, paladini della previdenza pubblica nelle piazze ma strenui difensori di quella integrativa/privata quando siedono sulle comode poltrone (pagate dai lavoratori!) nei Consigli d’Amministrazione dei fondi: Di Biasi Vincenzo, Agarossi Rosanna, Baldini Luigino, Linguella Camillo, Franzoni Silvano, Bruno Carlo Alberto, Cormino Francesco (Cgil); Allegrini Giorgio (Presidente del fondo Sirio con un compenso di 21.000 Euro l’anno!), Mongillo Rosa, Sorge Michele, Berretta Renato (Cisl); Candalino Vincenzo, Petricca Adriano, Bottale Piero, De Santis Gilberto (Uil). E l’elenco è ancora lungo…

 

Dopo il tentativo non riuscito di scippare il TFR dei dipendenti del settore privato per costituire i fondi integrativi e dare così vita alla seconda gamba della previdenza, oggi i sindacati firmatari si trasformano inbrokers assicurativi intenti a piazzare polizze che di assicurativo, nel senso letterale del termine, non hanno proprio un bel niente, anzi…

Invece di difendere con i fatti e non solo a parole, la previdenza pubblica, ingannano i lavoratori, tentando di convincerli che la previdenza complementare è una necessità ineluttabile, a garanzia del loro futuro.

 

In realtà:

✓! i fondi integrativi nascono dal preciso disegno di smantellare la previdenza
pubblica a favore della speculazione di banche e assicurazioni con i soldi dei lavoratori;

✓! i fondi integrativi non hanno un rendimento definito: in sostanza si sa quanto si versa ma non si sa quanto si percepirà, perché il rendimento è direttamente legato all’andamento del mercato finanziario;

✓! i fondi integrativi non garantiscono, proprio perché legati agli effetti della speculazione borsistica, lo stesso rendimento del TFR;

✓! i fondi integrativi per garantire una previdenza complementare degna di questo nome hanno bisogno, oltre che del TFR, anche dell’integrazione di consistenti versamenti aggiuntivi, non certo alla portata dei dipendenti pubblici;

✓! i fondi integrativi discriminano le donne, “responsabili” di avere una speranza di vita più alta rispetto a quella degli uomini e quindi “meritevoli” di pensioni più basse;

✓! i fondi integrativi sono immorali perché, in nome del profitto, l’investimento finanziario può essere fatto speculando su licenziamenti, precariato, sfruttamento dei Paesi in via di sviluppo o dell’ambiente;

✓! i fondi integrativi all’estero hanno dimostrato tutto il loro fallimento “regalando” ai lavoratori pensioni da fame.


TANTE BUONE RAGIONI PER CHIEDERE A CISL UIL E CGIL DI NON METTERE PIÙ LE MANI SULLE PENSIONI DEI LAVORATORI: HANNO GIÀ FATTO TROPPI DANNI, A PARTIRE DALLA RIFORMA DINI!
TANTE BUONE RAGIONI PER MOBILITARSI CON USB PUBBLICO IMPIEGO CONTRO LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE E IN DIFESA DI QUELLA PUBBLICA!

 


Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

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