Per una Polizia Locale a tutela della salute nelle fasi 2 e 3

Nazionale -

L’emergenza Covid-19 ha coinvolto in prima persona il personale tutto della Polizia Locale, chiamato a svolgere come servizio essenziale il controllo delle strade per evitare spostamenti non autorizzati, pericolosi assembramenti, apertura di attività non autorizzate.

Migliaia di agenti sono stati impegnati nelle strade di tutta Italia, con grande rischio per la propria incolumità e per l’incolumità dei propri familiari, visto il grave ritardo nella consegna di DPI, di sanificazione di mezzi e luoghi di lavoro: in alcuni casi ancora oggi il personale si tutela senza alcun aiuto dai singoli comandi.

Il personale della Polizia Locale ha pagato un duro prezzo a fronte del proprio impegno, alcuni sono deceduti, a decine sono rimasti contagiati in tutta Italia.

Abbiamo messo sotto accusa sindaci e comandanti colpevoli di non farci lavorare in sicurezza, di non ridurre i contingenti impiegati come richiesto dalle disposizioni ministeriali, di non tutelare il personale che svolgendo servizi interni, altrettanto importanti e utili, poteva lavorare da casa.

Oggi chiediamo che tutto il personale sia sottoposto continuamente a controlli medici, sia dotato di ogni DPI necessario, che i mezzi e gli strumenti di lavoro siano continuamente sanificati.

Ora con l’inizio della FASE  2 chiediamo che l’impegno della forza delle Polizie Locali di tutta Italia sia indirizzata al controllo delle disposizioni del DPCM del 26 aprile, ma che sia rivolto con grande dispiego di energie, al controllo delle condizioni minime di sicurezza in tutti i posti lavoro, in tutte le aziende, nei negozi, nei centri commerciali, nei magazzini della logistica, nel trasporto pubblico e privato, nel controllo dei prezzi per evitare speculazioni, nella verifica del distanziamento sociale negli uffici pubblici.

Sappiamo che dal 4 maggio più di 15 milioni di persone saranno di nuovo sui posti di lavoro, quello che non sappiamo sono le misure di sicurezza che verranno adottate in merito. Non riteniamo sufficienti le sole autocertificazioni prodotte dai proprietari di aziende ed attività varie, senza che possano essere capillarmente verificate caso per caso.

Il rischio è troppo grosso, che la polizia Locale sia al servizio della tutela della salute di  tutti i lavoratori.

 

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