Pubblico Impiego, le proposte USB al ministro Dadone su rinnovo contratto e interventi nella PA
Oggi, mercoledì 19 febbraio 2020, al tavolo di apertura del Memorandum sul Pubblico Impiego USB porterà al Ministro Dadone le proprie proposte rispetto non solo al rinnovo del CCNL, ma agli interventi che riteniamo necessari sul settore pubblico.
Chiaramente il rinnovo del CCNL è una priorità e con esso la questione salariale, che è per definizione centrale in un contratto. Sarà importante capire come vanno lette le cifre diffuse dall’ARAN per comprendere quale sarà l’aumento reale medio per i lavoratori del pubblico impiego, non inquinato dagli aumenti di magistrati e docenti universitari. Dopodiché faremo le nostre valutazioni, ma sicuramente accanto alla questione salariale vanno messe altre voci che necessitano di finanziamenti diretti o indiretti, a partire dall’ordinamento professionale fino al superamento del tetto sul fondo accessorio.
Oggi i lavoratori pubblici pagano il servilismo delle Organizzazioni Sindacali concertative che, nel precedente rinnovo, hanno accettato l’elemosina del governo Renzi rinunciando a recuperare il potere d’acquisto che i salari avevano perso con dieci anni di blocco contrattuale. Quelle stesse organizzazioni oggi sbandierano tardivamente la questione salariale, ma i lavoratori sanno che devono ringraziare soprattutto loro se i salari del pubblico sono di gran lunga inferiori a quelli del settore privato.
USB quel contratto non l’ha firmato e valuterà attentamente se su questo memorandum ci saranno le basi per un avanzamento complessivo dei diritti dei lavoratori pubblici contrariamente a quello del 30 novembre 2016 voluto da cgil cisl e uil. Con la premessa che è indispensabile mettere mano all’attuale assetto dei comparti di contrattazione assolutamente disfunzionale e alla questione democrazia fortemente compromessa dalla penalizzazione di chi decide di non firmare i contratti.
Porteremo sul tavolo le nostre proposte che, oltre al salario, guarderanno ad una PA moderna che associ la digitalizzazione alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, che adegui gli ordinamenti professionali riconoscendo il giusto a chi finora ha tirato la carretta ed eliminare la piaga del mansionismo, che immagini un welfare aziendale pubblico coerente con la nostra funzione.
Infine riteniamo che sia tempo di rimediare ad alcune violazioni del diritto realizzate dalla cosiddetta legge Brunetta in particolare su malattia, valutazione e codice disciplinare.
In buona sostanza chiederemo al Ministro Dadone un superamento nei fatti dell’era brunettiana, ricostruire diritti e dignità per ritrovare l’orgoglio di essere al servizio della cittadinanza.
USB Pubblico Impiego