Rassegna News Sciopero - 11 e 12 marzo -

Nazionale -

 

 

12 marzo 2011 - Ansa

CORTEI: ALEMANNO, IERI MANIFESTAZIONE ERA A RISCHIO

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - «Prima della manifestazione di ieri, il questore mi ha detto che c'era profonda inquietudine per lo svolgimento dell'evento: c'erano molte tracce che facevano pensare potesse degenerare in atti violenti». Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha voluto fare un distinguo tra manifestazioni come quella avvenuta ieri, che ha portato in piazza decine di migliaia di aderenti all'Usb. Infatti «in questo caso il protocollo dei cortei non c'entra, perchè si è trattato di una manifestazione da gestire in una logica di emergenza, per evitare problemi più gravi, e in particolare per evitare che gruppi di violenti si impossessassero e devastassero il centro storico».


12 marzo 2011 - Adnkronos

Alemanno, manifestazione di ieri nella logica dell'emergenza

Roma, 12 mar. (Adnkronos) - "Prima della manifestazione di ieri ho parlato con il Questore che mi ha detto che c'era profonda inquietudine perche' c'erano tracce che la manifestazione potesse degenerare in atti violenti. Si e' trattato pero' di una manifestazione da gestire nella logica di emergenza, per evitare problemi piu' gravi e per evitare che gruppi di violenti devastassero il centro della Capitale". Cosi' Gianni Alemanno, sindaco di Roma, a margine della commemorazione di oggi per la morte di Angelo Mancia, il tipografo del "Secolo d'Italia" ucciso il 12 marzo del 1980 sotto la sua abitazione a Roma, in riferimento al corteo dell'Usb che si e' tenuto ieri nelle vie della Capitale. "Bisogna infatti fare un distinguo -conclude Alemanno- perche' un conto e' il protocollo dei cortei e un conto sono manifestazioni, come quella di ieri, che con il protocollo non c'entrano".


12 marzo 2011 - Omniroma

CORTEI, ALEMANNO: «MANIFESTAZIONE IERI GESTITA CON LOGICA EMERGENZA»

(OMNIROMA) Roma, 12 MAR - «Ho parlato a lungo con il questore prima della manifestazione di ieri. Mi ha spiegato che c'era una profonda inquetudine perchè c'erano molte tracce che potesse degenerare. Bisogna distinguere: una cosa è il protocollo dei cortei e un'altra cosa sono forme di manifestazione che bisogna gestire per prevenire danni più gravi di quelli al traffico». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito ai disagi vissuti ieri dalla città di Roma durante la manifestazione dell'Usb. Alemanno ce ha parlato a margine del ricordo di Angelo Mancia ha proseguito: «Ieri la manifestazione è stata gestita con una logica di emergenza».


12 marzo 2011 - Il Manifesto

IN PIAZZA Usb, Snater, Uni e Slai Cobas: i «non confederali» contro il governo
Sciopero di base blocca tutto
Operai e impiegati: «Basta contrattini, no al Marchionne style»
di Rocco Di Michele

Tanto vale riconoscerlo: c'è in campo un soggetto sindacale che non è stato azzerato nemmeno dopo 18 anni di «concertazione», imperniata su quella clausola - «chi non firma i contratti non ha l'agibilità sul posto di lavoro» - che oggi viene impugnata da Marchionne, Cisl, Uil e Sacconi contro la Fiom e molte categorie Cgil. Conviene riconoscerlo perché altrimenti si rende un pessimo servizio a tutti i lettori, sorpresi come tanti - ieri mattina - dal blocco pressoché totale dei mezzi pubblici a Roma, Venezia, Milano e in molte altre città minori; o dalla chiusura di un'infinità di uffici pubblici in tutta Italia.
Merito dello sciopero generale indetto da quattro sindacati di base (Usb, Snater, Slai Cobas e Unicobas), anche se la prima organizzazione - nel corteo che ha attraversato Roma - è sembrata di gran lunga la più rappresentativa (l'unica peraltro che venga fuori da un processo di unificazione). Quattro sigle, a ricordare che ognuna ha un suo perché nel passato, anche se diventa sempre meno chiara la ragione - in questo futuro già iniziato - della persistente differenziazione. Comunque sia, la mobilitazione ha dato risultati inattesi. Nemmeno il fatto che la Cgil avesse all'ultimo momento revocato lo sciopero ha impedito che i trasporti si fermassero; le metro, soprattutto. Persino all'Atac di Roma, di recente inzeppata di centinaia di «parenti e amici» degli ex An («ma li hanno messi tutti in ufficio, mica a guidare un autobus», spiegavano ridendo gli autisti in piazza).
Il trasporto pubblico è del resto il settore dove il successo o meno di uno sciopero può esser misurato senza troppe incertezze o guerre dei numeri; più complicato è farlo nel pubblico impiego, nei servizi dove bisogna mantenere comunque «livelli minimi» spesso vicini alla normale operatività (come la sanità, per esempio), o tra i «lavoratori socialmente utili» che ormai vengono tenuti ogni anno sull'orlo del baratro a causa dei continui tagli alla spesa. Si potrebbe dire che in fondo è normale, proprio questi sono i settori dove i sindacati di base hanno scavato la propria nicchia o elevato una trincea abbandonata dai «confederali» (i cui dirigenti sono spesso diventati - dalla sera alla mattina - manager di aziende municipalizzate).
Ma significativa e visibile era comunque anche la presenza operaia (delegazioni Fiat sono arrivate da Mirafiori, Pomigliano, Cassino). Mentre donne e uomini dei servizi più dimenticati facevano di tutto per ricordare la propria condizione innalzando scope, camici, palette. I vigili del fuoco hanno costituito come sempre il lato «inattaccabile» del corteo, mantenendo un ordine di sfilata spesso estraneo ad altre categorie. Importante la presenza dei lavoratori Alitalia - in carica o cassintegrati - i primi a sperimentare sulla propria pelle quel trucco infame delle newco che poi ha tracimato nel «modello Marchionne».
Un corteo fatto solo di lavoratori; «stabili» o precari, qui non si fa differenza. Gli studenti del movimento, infatti, saranno impegnati oggi in altre manifestazioni. Altre figure sociali sono quelle che vengono faticosamente organizzate dai «blocchi metropolitani» - senza casa, precari, immigrati in via di regolarizzazione, ecc - una sorta di «sindacato metropolitano» che va prendendo forma e consistenza là dove le modalità classiche del fare sindacato mostrano la corda.
Un tratto che unisce tutte queste diversità però esiste e viene rivendicato con forza: «non abbiamo e non vogliamo avere niente a che spartire con i maneggioni della politica o dei sindacati ufficiali; qui non si scambiano i diritti di tutti con i privilegi di una burocrazia ristretta». È un altro mondo. Quello delle periferie e dei capannoni, degli uffici o dei servizi, spesso precarissimo. Girano quasi di forza sulla strada che porta al Senato. I poliziotti in borghese si ritirano dietro i blindati chiusi a testuggine, più intelligenti dei politici che li comandano, ormai. Lo sfogo è molto simbolico: tende da campeggio vengono tirate o issate sopra i furgoni della polizia, a simboleggiare quelle in piazza Tahrir, al Cairo, simbolo della rivolta di questi mesi nei paesi arabi. Qualche petardo «per farsi sentire da quelli lì dentro» e poi via, per chiudere una bella giornata nel teatro senza eguali di Piazza Navona. I tempi cambiano, i soggetti in campo pure.

I PRECARI METROPOLITANI
«Noi, insindacalizzabili contro tutti i poteri» Tende e lanci di rosso
di Ylenia Sina

Ad animare la giornata dello sciopero generale dei sindacati di base ieri per le strade di Roma non c'erano solo migliaia di lavoratori. Dietro allo striscione dei Blocchi Precari Metropolitani centinaia di «insindacalizzabili»: precari, attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare, migranti, senza reddito, rom che hanno portato in piazza «la rabbia contro una precarietà che ormai non è più solo lavorativa ma di vita» denunciano dal Bpm. «Per rovesciare questa quotidianità e generalizzare il più possibile lo sciopero» hanno voluto essere presenti a fianco del sindacato tradizionale per rivendicare reddito, casa, welfare, per opporsi alle privatizzazioni e alla rendita, per difendere i beni comuni.
All'urlo di Kifaya, il «basta» che ha dato forza alle rivolte egiziane, mentre la coda del corteo si allontanava da Termini, a essere colpiti dalle uova colorate di rosso dei Blocchi Precari Metropolitani sono stati proprio i simboli dei poteri forti, sui posti di lavoro così come nelle città, che si trovano lungo via Cavour. Prima le sedi di Cisl e Uil «che stringono accordi con Confindustria sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Paese», poi una filiale dell'agenzia immobiliare Pirelli Re. Quindi Tecnocasa. Infine «un saluto anche alla rendita immobiliare» e la facciata di un enorme palazzo vuoto, prima di proprietà pubblica, poi della Fimit e ora in mani private pronte a «valorizzarlo».
«Quella che è scesa in piazza oggi è una parte di città arrabbiata e stanca della crisi e della precarietà alla quale ci hanno condannato, stanca della svendita del patrimonio pubblico e della privatizzazione dei beni comuni, stanca di essere senza casa a fronte di migliaia di palazzi vuoti», spiega Paolo Di Vetta del Bpm mentre, nei pressi del Senato, venivano aperte una ventina di tende da campeggio, simbolo con il quale la piazza arrabbiata e meticcia dei sindacati di base ha assaltato i blindati a difesa dei palazzi del potere. Tende che hanno ricordato la grave emergenza abitativa che colpisce l'Italia, in primis la Capitale, ma hanno anche voluto affermare come «il percorso verso la nostra piazza Tahrir è un orizzonte e uno spazio politico che può accendersi con rabbie diverse e plurali». «Non un passaggio estetico - continua Paolo Di Vetta - ma una gesto di rottura con il modello di sviluppo con il quale vogliono governare questo paese».
Un vero e proprio dies irae, giorno della rabbia, come l'ha chiamato il Bpm, sfociato in una piazza Navona piena di gente e di bandiere dei sindacati di base. Una giornata che per il «sindacato metropolitano» «è una tappa importante di un percorso di lotta che non si fermerà qui» perché una piazza come quella di ieri «conflittuale, senza governi amici e che oggi, e non nel futuro, rivendica quei diritti che ci vengono negati nel presente è anche la nostra piazza».


12 marzo 2011 - Liberazione

Un lungo corteo si snoda per le vie di Roma. L'obiettivo unificare le vertenze per battere la crisi
Una lunga stagione di lotte. Il sindacato di base ci sta
di Fabio Sebastiani

Lanci di uova, qualche petardo e secchiate di vernice contro il Senato circondato da polizia e carabinieri. Si è conclusa con una vistosa nota goliardica la grande manifestazione nazionale organizzata dai sindacati di base (Usb, Slai/Cobas, Snater e Unicobas) per protestare contro le politiche del governo su occupazione e welfare e contro il modello di relazioni industriali del "vampiro" Marchionne. Più di venticinquemila persone (secondo gli organizzatori, circa il doppio) hanno sfilato ordinatamente da piazza della Repubblica a piazza Navona passando per via dei Fori imperiali. Il sindacato di base sembra aver superato a pieni voti l'esame dello sciopero generale, il primo, e guarda ora con un po' più di speranze al prossimo tratto di strada di quella che sembra una lunga stagione di lotta. I dati diramati a fine giornata parlano di una adesione nei luoghi di lavoro non inferiore al milione di persone. A Milano la metropolitana è stata quasi interamente ferma sia nel turno di mattina che in quello del pomeriggio. Davanti, intanto, c'è un Primo Maggio per niente rituale, come ripete dal palco Paolo Divetta dei "Blocchi metropolitani", sui temi della precarietà e dell'immigrazione. "Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi", lo slogan della giornata. Dalle educatrici del Comune di Roma, alle tute blu di Pomigliano, e poi ancora i disoccupati, i migranti, gli inquilini occupanti, i vigili del fuoco, gli addetti della sanità e del pubblico impiego: il corteo ha portato in piazza la vera sofferenza dei lavoratori e delle lavoratrici in questo momento. A cominciare dal nodo del salario, certo, come è il caso dei dipendenti pubblici, a cui hanno blindato il rinnovo del contratto e delle stesse rappresentanze sindacali; e anche di alcuni settori del lavoro privato, dove la busta paga sta diventando sempre più una "elargizione del principe"; ma soprattutto a causa della crisi economica che in certi territori sta creando vere e proprie "no life zone". Tra gli altri, nel serpentone anche i ricercatori di Usi/RdB, gli stessi che hanno condotto la lotta all'Ispra. Si sono presentati in piazza trasportando un tetto vero e proprio, «per simboleggiare - dicono - la discesa dai tetti per confluire nelle piazze della protesta». In corso Vittorio Emanuele, all'altezza del Teatro Valle, altra sosta per una pacifica incursione sui blindati delle forze dell'ordine, dove sono state montate alcune tende da campeggio. Il messaggio è fin troppo chiaro: la mobilitazione è permanente, come in Egitto. "Qui ci mettiamo le tende". Al corteo ha partecipato fin dalle prime battute anche Paolo Ferrero, segretario del Prc. «Chiara e condivisibile la piattaforma politica - ha detto Ferrero -: contro il governo e la Confindustria, che sono le due facce della stessa medaglia. Proprio a partire dalla consapevolezza che il nostro avversario è il governo ma anche la Confindustria possiamo costruire un movimento di massa e una proposta alternativa di uscita dalla crisi capitalistica». Presente anche Marco Ferrando del Pcl, e Luigi Nieri, di Sel, secondo il quale lo sciopero è «un segnale importante che i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese inviano al Governo».

Le mille voci del corteo. Gli autisti: «Siamo qui contro la parentopoli dell'Atac»
Migranti, operai, senzacasa in piazza la rabbia contro la crisi
di Daniele Nalbone

Un enorme striscione, scritta nera su sfondo giallo, a urlare «Kifaya!». "Basta" in egiziano. Tende portate sulle teste o lanciate sui blindati, verso il Senato, «a simboleggiare l'emergenza abitativa in cui versa il nostro paese» ma anche «per iniziare la costruzione di un immaginario che ci porti alla conquista di una nostra piazza Tharir». E, come lo scorso 14 dicembre, petardi ad accompagnare l'assedio ai palazzi del potere. Così i movimenti riuniti in quello che si sta consolidando "sindacato metropolitano" hanno portato la loro rabbia all'interno del corteo dei sindacati di base visto «non come uno spazio da attraversare - ci spiega Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani - ma da allargare, uno spazio a noi vicino perché conflittuale». Nel tragitto che ha portato il fiume di lavoratori da piazza della Repubblica a piazza Navona, lungo via Cavour il "Bpm" ha sanzionato una serie di luoghi simbolo «del collaborazionismo con i poteri forti e con i padroni», le sedi di Cisl e Uil, «e della speculazione e delle rendita alle quali è stata regalata la città di Roma», le agenzie immobiliari Pirelli Re e Tecnocasa nonché un enorme palazzo una volta di proprietà pubblica quindi transitato nel patrimonio Fimit e infine venduto ai privati. O meglio, "valorizzato". Ovunque nel corteo precari e precarizzati, senza casa e sfrattati. Con loro, tantissimi migranti. Ci sono i rom che, sgomberati un anno e mezzo fa dall'accampamento abusivo di via di Centocelle, da allora vivono nell'occupazione del Bpm di via Prenestina 913: una ex fabbrica Fiorucci ribattezzata Metropoliz. Quindi, due significativi spezzoni di nordafricani che sono giunti nella capitale a bordo di un pullman dell'Usb partito all'alba da Salerno, precisamente dalla Piana del Sele: «io sono un mediatore culturale» ci spiega Basim «ma qui ci sono soprattutto lavoratori dell'edilizia e dell'agricoltura. I cosiddetti "raccoglitori di pomodori"». I due spezzoni sono divisi da due striscioni con scritte in arabo: «sul primo c'è scritto "Si alla solidarietà" - ci traduce Basim - sul secondo invece "Tutti gli uomini sono uguali"». Sparsi nel corteo, i migranti sono tantissimi: alcuni, provenienti dall'Africa "nera", lavorano nel bergamasco, tengono in mano uno striscione enorme, si dicono in piazza «contro la sanatoria truffa, per il permesso di soggiorno» e urlano «siamo tutti clandestini». Da Palermo, invece, è arrivata una delegazione del Forum Antirazzista 1° Marzo: sfilano tenendo in mano uno striscione in ricordo di Noureddine, il venditore ambulante deceduto dopo essersi dato fuoco in piazza per protestare contro le continue vessazioni subite dalle autorità palermitane. «Noureddine è la nostra forza» ci spiega un ragazzo tunisino «Noureddine era scappato dal regime di Ben Hali ed ha trovato la morte sotto il regime di Berlusconi e Maroni a causa dei continui soprusi di chi, a Palermo, non accetta di vedere in giro venditori ambulanti». Lungo via Cavour, strada di oltre un chilometro e mezzo e piena dall'inizio alla fine, scorrono i lavoratori del Teatro dell'Opera che esortano «nessun dorma». Quindi il comitato per i "2 si" al Referendum per l'acqua pubblica. "Una Gelmini" che frusta lavoratori della scuola e dell'università incatenati. Tra loro, gli ex Lsu, «in pratica» ci spiegano «lavoro nero alle dipendenze dello Stato. Per questo chiediamo che Tremonti, e di riflesso la Gelmini, pensino a tagliare gli sprechi e non i servizi, che internalizzino gli ex Lsu anziché affidare i lavori a ditte private». Enorme lo spezzone del Pubblico Impiego dell'Usb, con lavoratori provenienti da tutta Italia, da Messina a Milano, e che si dice «incazzato!». Ci sono i lavoratori e le lavoratrici del mondo della formazione, «dai nidi all'università» come recita lo striscione. Insieme, sfilano lavoratori e inquilini Enasarco vittime di quella che viene definita la «dismissione selvaggia» del patrimonio abitativo (e lavorativo) dell'ente previdenziale per gli agenti di commercio. Le telecamere dei media locali, invece, sono tutte per i lavoratori dell'azienda dei trasporti comunale (Atac): vuoi per lo scandalo di parentopoli, vuoi perché lo sciopero di ieri ha nuovamente messo in ginocchio la mobilità di Roma. «Siamo qui per protestare contro lo schifo che sta avvenendo all'Atac: 845 assunzioni in pochi mesi, 845 persone che guadagnano più di me» ci racconta Roberto «che lavoro in Atac da dieci anni. Gli uffici sono pieni di gente, non ci sono neanche sedie a sufficienza per tutti ma noi che lavoriamo non possiamo nemmeno prenderci le ferie». In chiusura di corteo, ecco gli operai di Pomigliano e Mirafiori dello Slai Cobas. «Il nostro no» il veloce ma significativo commento «al modello Marchionne e la nostra presenza qui in piazza è la potenziale debolezza politica del fronte padronale». Si dicono «una crepa» nel modello. «Una crepa destinata ad allargarsi».

Roma, protesta anche l'80% degli autisti

A Roma lo sciopero indetto dai sindacati di base ha "contaminato" tutti i lavoratori della metropolitana, anche quelli che erano stati invitati la sera prima da Cgil, Cisl e Uil a sospendere lo sciopero. Risultato, il traffico è andato completamente in tilt e il servizio di trasporto pubblico di superficie è rimasto per la gran parte nelle rimesse. Un risultato che ha sorpreso i romani, tradizionalmente abituati alla chiusura di una sola linea, la "B", in occasione dello sciopero dei sindacati di base. A dichiarare lo sciopero, oltre a Usb, che ha organizzato la manifestazione a Roma, anche Sult e Orsa. «I lavoratori che oggi hanno scioperato a Roma nel settore dei trasporti complessivamente sono oltre l'80% del totale», dice un rappresentante di Usb. «L'adesione eccezionale allo sciopero - continua - contro i tagli ai trasporti, è una risposta anche a quei sindacati che ultimamente vanno a braccetto con la politica e con Confindustria. Molti lavoratori, stanchi delle varie parentopoli, degli accordi firmati senza consultare i dipendenti e dei favoritismi, hanno incrociato le braccia nonostante le indicazioni contrarie delle loro sigle». Intanto, è in preparazione un altro sciopero nazionale di 24 ore il 31 marzo ed il 1 aprile, questa volta sia nel trasporto pubblico locale e ferroviario. A proclamarlo unitariamentesono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast «a sostegno della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità».


12 marzo 2011 - Terra

Farid e Nadia, schiavizzati e precari nell’Italia del Terzo Millennio
Voci dallo sciopero generale dell'11 marzo
di Enrico Campofreda

Roma - Farid Bannany è un migrante di seconda generazione, ha creduto nell’Italia come fece suo zio negli anni Sessanta. Quella però era l’epoca del boom, vendendo tappeti si spedivano a casa rimesse mentre lui non riesce a farlo. "Sto qui dal 1998 perché in famiglia avevo sentito certi racconti e volevo imitare mio zio. Invece non ho conosciuto miglioramenti. Certo io non faccio il commerciante, quando iniziai non avevo nessun capitale, anche piccolo, da investire né l’ho potuto accumulare nel tempo. Ho dovuto cambiare molti lavori, ora sono bracciante ma è sempre più dura". Bracciante agricolo nella piana del Sele come Sabri El Houssaine originario di Settat a sud di Casablanca anch’egli marocchino, in Italia da quattro anni e già ampiamente disilluso sul presunto Eldorado che gli non gli consente nulla. Denuncia Farid "Da Caserta in giù tutto il lavoro è nero, se chiedi di essere regolarizzato ti dicono che lavoro non c’è. Le aziende, piccole o grandi, cercano sempre di fregarti. Si prendono il pizzo a monte, sulla busta paga scrivono 45 euro e te ne danno 25 per nove ore al giorno.
Se dici che l’orario dovrebbe essere di otto ore ti pagano 20 euro, ma se chiedi di arrivare a guadagnarne 30 le ore diventano undici o dodici. I sindacati non riescono a spezzare questa catena. Siamo in balìa dei soprusi come quando dobbiamo rinnovare il permesso di soggiorno, tasse e bolli costano 120 euro però il padrone per darti garanzia te ne chiede 1000. Due mensilità, e tu come fai a vivere? Li metti da parte poco alla volta, il permesso dura sei mesi o un anno e devi ricominciare da capo. Per spedire qualcosa a casa io risparmio, risparmio ma non ce la faccio. Ho trentacinque anni non mi sono nemmeno sposato perché il lavoro è incerto, non ho un alloggio regolare e non vedo come potrei mantenere dei figli. Negli ultimi tempi la Prefettura ci ha assegnato una villetta sequestrata alla camorra vicino Capaccio, ci stiamo in quarantacinque. La collocazione però è provvisoria, prima ci hanno staccato la luce, nei mesi d’inverno non abbiamo avuto riscaldamento, ora ci mandano via. Siamo anche a 30 km dalla campagna dove lavoriamo e per essere alle sei sulla terra ci alziamo alle tre e pedaliamo due ore in bicicletta, tante volte sotto la pioggia. La domenica ce ne stiamo in casa a riposare oppure giriamo senza meta, non possiamo permetterci svaghi perché costano. Ogni anno che passa la situazione peggiora, fino al 2005 si lavorava sempre e si guadagnava pure qualche euro in più, dal 2007 va malissimo, c’è tanta concorrenza, i padroni dicono: se non ti va bene va via". Razzismo? "Sì che c’è, anche da parte di quelli dove andiamo a spendere soldi. Qualche volta per ascoltare le notizie sulle rivoluzioni in Nord Africa vado al bar quando c’è il telegiornale. Il barista mi fa: bevi il caffè e vattene non puoi stare qui. Ci dicono che siamo sporchi, ma noi lavoriamo la terra, parlano d’integrazione ma non vogliono farci integrare. Purtroppo lo fanno anche i paesani che sono stati o sono contadini. Una volta mio fratello stava tanto male, ho avuto paura e ho chiamato l’ambulanza. E’ arrivata e per portarlo all’ospedale mi chiedevano 100 euro, gli ho promesso che gliele avrei dati. Poi al Pronto Soccorso mi sono ribellato e ho detto tutto ai medici. C’è stata discussione e il barelliere rideva e diceva che aveva scherzato. Questo non è razzismo? Quando ci è capitato di lavorare coi braccianti italiani questi prendevano le cose più leggere, lasciandoci le più dure come raccogliere gli ortaggi sotto la pioggia mentre loro stavano nelle serre. O al contrario d’estate noi africani nelle serre a 45 gradi, loro all’aria aperta. Tutto ciò mi rattrista perché sono venuto in Italia anche per le belle cose che mi raccontava mio zio, ma la gente è cambiata non c’è rispetto. I miei amici in Germania mi dicono che stanno meglio".
Nadia Ciardiello è nella scuola dal 1997. Vari decreti che le davano lavoro (come a 13.500 addetti concentrati soprattutto nel centro-sud) prima come operatore socialmente utile poi utilizzandola accanto al personale ATA (bidelli e ausiliari), promettevano una stabilizzazione "Ma – racconta lei stessa - nel 2001 il Ministero del Lavoro in accordo con Cgil-Cisl e Uil ha puntato a esternalizzare con una spesa anche maggiore (750 milioni di euro l’anno, ndr). Così noi continuiamo ad avere uno stipendio di 800 euro a fronte di 2.300 che lo Stato paga pro capite facendo guadagnare Consorzi e Cooperative che si spartiscono gli appalti. Ora sono arrivati i tagli, però se il governo equilibrasse pensionamenti e assunzioni i fondi sarebbero sufficienti per tutti. Le Finanziarie che anno per anno predispongono le cifre stanziate per il settore hanno creato una cronicizzazione della precarietà, ciò è un atto politico voluto. Quest’anno il taglio comporta un massacro sociale perché da giugno prossimo 5000 persone saranno licenziate e chi resta anziché 35 ore settimanali ne lavorerà 20 con ulteriori decurtazioni in busta paga. I sindacati confederali non aiutano la causa perché sostenendo il sistema degli appalti continuano ad avvantaggiare le ditte contro la nostra condizione che dura da quindici anni. In più mistificano la realtà, ricordo che nel 1999 quando si cercava di trovare una soluzione il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione sosteneva la tesi di assunzione di 40.000 persone che potevano ricevere copertura dal Ministero dell’Economia. Nel 2001 la linea è completamente cambiata si è scelta la strada di appaltare il servizio a grandi Consorzi nazionali (Miles, Cils, Ciclat) noi siamo stati declassati e questi ultimi ne hanno tratto un ampio vantaggio economico. La mia azienda, ad esempio, sostiene che con i tagli previsti guadagnerà più di quello che ha guadagnato in dieci anni. Di fatto, ve lo posso garantire, chi ci rimette è l’operatore che resta che ha una maggiore mole di lavoro e l’utenza che in molti casi si ritrova servizi trascurati".



12 marzo 2011 - Dazebao

Sciopero Generale dei Sindacati di Base
A Roma migliaia di lavoratori provenienti da ogni parte d’Italia scendono in piazza per protestare contro lo smantellamento dello Stato Sociale
di Alessandro Spadoni
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ROMA - Il Sindacato di Base di nuovo in piazza per protestare contro l’attacco sconsiderato del Governo Berlusconi ai diritti fondamentali dei lavoratori nel settore pubblico e nel privato. Dopo un’azione di sensibilizzazione capillare svolta in tutti i luoghi di lavoro per spiegare i guasti provocati al paese dalle riforme Gelmini, Brunetta e dal sanguinario modello Marchionne, insegnanti, operatori socio-sanitari, operai, impiegati, studenti, precari, vigili del fuoco, auto-ferrotranvieri, blocchi metropolitani, inquilini resistenti, provenienti da ogni parte d’Italia, si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica per far sentire la loro voce e per dire di no ad un progetto politico che vuole smantellare definitivamente il modello sociale conquistato con dure lotte negli anni settanta a tutto vantaggio delle lobby imprenditoriali e di gruppi di potere ben consolidati. Dinanzi all’arroganza di una classe dominante che ha fatto del profitto e del mantenimento dei privilegi di casta il proprio vessillo mascherandolo con operazioni demagogiche di facciata, c’è un popolo vivo e pulsante che, in un corteo compatto e ben organizzato, si è snodato per le vie del centro di Roma fino a piazza Navona, gridando slogan in cui è emerso chiaro il proprio sdegno per una deriva autoritaria che vuole comprimere e mortificare la dignità delle persone. E’ in questo che si vede la forza di un sindacato che, dal basso, è capace di mobilitare le forze più attive e combattive di questo nostro paese messo in ginocchio da politiche fallimentari e da un riformismo becero e incapace di dare risposte concrete a chi non riesce più a condurre esistenza decorosa.
Nessuna politica infatti ha saputo costruire un progetto credibile in grado di offrire soluzioni ai gravi problemi che affliggono gli italiani: dalla casa, alla disoccupazione, dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, all’inadeguatezza di un salario che non permette più un esistenza libera e indipendente nulla o quasi è stato fatto per porre rimedio. E per questo il Sindacato di Base si è mosso in modo unitario, disciplinato e propositivo per mandare un segnale chiaro al Governo e ai sindacati concertativi filo - padronali CISL, UIL e UGL che nessuno potrà calpestare i diritti dei lavoratori senza pagarne il prezzo. Ecco quindi il senso più profondo che ha spinto oltre 50 mila in piazza a Roma e oltre 1 milione e 200 mila lavoratori in tutta l’Italia ad incrociare le braccia accomunati da un unico ideale: riprendere la lotta contro la classe padronale in Italia e in Europa. "Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi", così recitava striscione che apriva il corteo, un chiaro monito non solo al regime berlusconiano ma anche a tutta la galassia di partiti, partitini e sindacati della sinistra antagonista e di opposizione che, nella loro visione frammentaria e disomogenea della realtà, ha trovatole ragioni della sua inevitabile sconfitta. Solo uniti si può vincere. Divisi non si va da nessuna parte.


12 marzo 2011 - Il Secolo d'Italia

Quelli che... siamo stufi
Oggi in piazza per la scuola e la Costituzione. E pure contro i tagli al Fus
di Federico Locchi
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Roma - I sindacati, si sa, sono politicizzati in quanto tali. Gli studenti non ne parliamo, ogni scusa è buona per non andare a scuola. Quanto agli attori, tutti sanno che sarebbero "comunisti" per definizione. Si può continuare così, trovandosi un alibi per ogni stagione e minimizzando a oltranza. Oppure si può iniziare a comprendere che nel Paese c'è un profondo e crescente disagio. Ieri, ad esempio, sono scesi in piazza, a Roma, i sindacati di base. Imponente la militarizzazione del centro, che peraltro si andava a unire allo sciopero dei mezzi revocato ma non troppo, con conseguente paralisi della capitale. Non sono mancati i momenti di tensione quando, nei pressi del Senato, un manifestante è salito su una camionetta delle forze dell'ordine. Secchi di vernice rossa sono stati lanciati sui mezzi di polizia e carabinieri. Diversi petardi sono stati esplosi assieme ad alcuni fumogeni. Mentre la testa del corteo è arrivata a Piazza Navona una trentina di manifestanti si è staccata dirigendosi verso il Senato. E se ieri è stata una giornata difficile per Roma, oggi le manifestazioni coinvolgeranno tutta Italia. In programma in oltre cento città italiane manifestazioni a difesa della Costituzione. La mobilitazione nazionale è stata lanciata da Articolo 21, Libertà e Giustizia, Valigia Blu, Popolo Viola e tante altre sigle. Non solo di sinistra: Fabio Granata, di Fli, ha confermato il suo sostegno e la sua condivisione rispetto alla manifestazione di oggi. «Insieme a Flavia Perina, Angela Napoli e Filippo Rossi - ha detto il parlamentare - sarò alla manifestazione del 12 in nome del tricolore e del patriottismo repubblicano. E di una destra che difende la magistratura, la legalità, la scuola pubblica e la cultura con queste parole. Prima della destra e della sinistra e sopratutto prima degli interessi particolari, c'e l'Italia e il tricolore. Per questo a Roma e in altre città aderiremo alle manifestazioni».Adesione anche da Il futurista, la nuova testata on line di Filippo Rossi, che aderisce alla protesta, seppur "in trasferta": il webmagazine, infatti, verrà presentato oggi a Parigi, al "Petit Thèatre du Bonheur" di Montmartre. La manifestazione romana, tuttavia, sarà trasmessa in diretta streaming dalle ore 18 sul sito (www.ilfuturista.it), che sarà aperto ai commenti, cui il direttore risponderà in diretta. Tornando entro il perimetro nazionale, il corteo principale partirà alle 14 da piazza della Repubblica, nella capitale. In testa un tricolore da 200 metri quadrati. Arrivo previsto in piazza del Popolo. Ma cortei, flash mob, sit-in, manifestazioni si vedranno anche a Napoli, Milano, Andria, Cosenza, Perugia, Martina Franca, Piombino, Rovigo e Trieste, per non parlare dei presìdi a Londra, Amsterdam, Siviglia, Parigi, Praga, Bruxelles, Edimburgo. Particolarmente battaglieri i sindacati: «La Cgil – ha commentato il segretario generale Susanna Camusso – si è sempre contraddistinta per le sue battaglie a difesa dei valori della Carta. E in una fase molto delicata e importante della vita del nostro Paese, nella quale ogni giorno sono messi in discussione principi e diritti elementari, è nostro dovere esserci. Esiste un’altra Italia, quella che difende la Costituzione, il lavoro e la dignità delle persone, che vuole un Paese libero, democratico, in cui si possa partecipare». Oltre a partiti, sindacati, personalità della cultura, costituzionalisti, in strada scenderanno anche gli studenti. Che, ovviamente, avranno in testa soprattutto uno degli articoli della Costituzione, ovvero quello che difende la scuola pubblica. Una delle sigle studentesche, la Rete della Conoscenza, ha diffuso una serie di domande alle forze del centrodestra e del centrosinistra sulla scuola pubblica per «qualificare il dibattito sulla scuola pubblica, per non renderla un feticcio o un carro sul quale tutti possono salire». Mariano Di Palma, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha aggiunto: «Le domande non sono delle provocazioni, ma delle vere e proprie questioni che danni diciamo di essere centrali per risolvere i problema della dequalificazione della scuola pubblica. Le domande parlano di diritto allo studio, fondi alle scuole pubbliche, edilizia scolastica, laicità, migranti e autonomia scolastica. Tutti punti incalzanti su cui vorremmo che la politica ci rispondesse con chiarezza. Pensiamo che con questi strumenti possiamo risolvere i tantissimi problemi che riguardano la scuola pubblica, e possano costruire un futuro più libero per le studentesse e gli studenti». E come se non bastasse, anche il mondo dello spettacolo scende sul piede di guerra. Dopo il congelamento dei 27 milioni del Fus, infatti, la cultura italiana ha dovuto subire anche il taglio di 50 milioni dai fondi del ministero. Un intero settore, cruciale per lo sviluppo del Paese, rischia la bancarotta. Anche gli addetti ai lavori dello spettacolo, quindi, aderiscono alla mobilitazione di oggi, nonché alla tre giorni di 26, 27 e 28 marzo indetta da Agis, Federculture, Anci, Upi e Conferenza delle regioni. Continua il marzo di fuoco, insomma. Dite che qualcuno, prima o poi, se ne accorgerà?


12 marzo 2011 - Corriere della Sera

Corteo: centro ancora in tilt

Roma - Mattinata molto difficile ieri per i romani, alle prese con una circolazione quasi paralizzata nelle zone centrali in conseguenza del corteo organizzato dal sindacato dei trasporti Usb e da altre sigle, concluso con gli interventi sul palco di piazza Navona. Nel pomeriggio la situazione è progressivamente tornando alla normalità, anche se i rallentamenti sono durati fin quasi a sera nella zona di San Giovanni e del Circo Massimo. Decine le pattuglie di vigili urbani impegnate per contenere i disagi. Circa 50 mila, secondo l'Unione sindacati di base, i manifestanti. In testa alla sfilata gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati. Attorno alle 15, alcuni manifestanti si sono staccati e sono arrivati a corso Rinascimento, nei pressi del Senato, dove hanno lanciato uova contro le forze dell'ordine, così come poco prima era avvenuto in via Cavour all'indirizzo delle sedi di Cgil, Uil e Pirelli Re. «La richiesta della piazza -ha detto Pierpaolo Leonardi, dell'esecutivo Usb -è di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riunisce l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro lavoratori e cittadini. Da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione europea. Questa bella giornata ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti: "Bentornata, lotta di classe"» .


12 marzo 2011 - La Nuova Venezia

Bus quasi tutti fermi, vaporetti più che dimezzati
La fermata ha interessato il 96 per cento dei mezzi Actv in terraferma e il 68 per cento in laguna

Venezia - Paralisi annunciata era e paralisi è stata: settimane di rabbia e preoccupazione del personale Actv per i tagli della Regione Veneto ai fondi per i trasporti pubblici - meno 11,4 per cento, oltre undici milioni di euro per la sola Actv - sono sfociati ieri in un black out del servizio, con vaporini e autobus fermi.
Ha fatto così il pienone di adesioni lo sciopero di 24 ore indetto ieri dal sindacato Usb, protesta nazionale anti-tagli del governo in Finanziaria, che a Venezia ha investito soprattutto il settore trasporti (mezzi pubblici, treni, aerei), ma anche - seppur in maniera molto più ridotta - impiegati di enti pubblici, ospedali, sanità.
Settimane di agitazione del personale Actv, con il blocco degli straordinari (che ha già messo in grave difficoltà i passeggeri, con la concellazione di 150 corse di autobus al giorno, alsciando a piedi lavoratori e studenti nelle ore di punta) hanno avuto ieri il culmine nello sciopero di 24 ore, tanto che al corteo di auto di Usb sono spuntate anche bandiere di altri sindacati (la protesta di Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl è in calendario per il 1 aprile, con un altro blocco di 24 ore).
Trasporti locali. Tra il personale Actv l’adesione è stata massiccia: il 96 per cento degli autisti della terraferma non ha preso servizio, come pure il 68 per cento di adesioni tra gli equipaggi della navigazione. Risultato: il blocco dei trasporti è stato praticamente totale tra Mestre e la provincia, dove sono state garantite solo le fasce orarie di legge per lo spostamento dei pendolari (6-9 e 16.30-19.30), con autobus gremiti in partenza da piazzale Roma.
Sull’acqua, invece, oltre ai collegamenti di spola tra Venezia e le isole (servizi minimi obbligatori per legge), hanno circolato più o meno regolarmente i battelli di linea 2 sulla tratta Rialto-piazzale Roma e, ogni 20 minuti, fino al Tronchetto, mentre (pur con qualche buco) è stata anche garantita una corsa ogni mezzora di Giracittà 51-52 tra Lido e l’ospedale.
Anziani e turisti gli utenti più penalizzati: per i primi il mezzo pubblico è garanzia di mobilità, altrimenti negata, mentre i secondi sono stati colti alla sprovvista dall’agitazione - benché annunciata per tempo - attraversando a piedi la città portandosi appresso (con fatica) i propri bagagli.

Sciopero e corteo, città paralizzata
Niente mezzi e gli autisti organizzano un carosello d’auto con bandiere Il serpentone a passo di lumaca ha creato rallentamenti: «Così si capisce cosa accadrà se taglieranno le corse»
di MARTA ARTICO

Venezia - E’ stata una giornata di pesanti disagi quella di ieri per i pendolari, a causa dello sciopero generale del trasporto che ha visto la partecipazione della stragrande maggioranza dei conducenti Actv: bus pressoché assenti per tutta la giornata, vaporetti più che dimezzati. E, come non bastasse, per tre ore traffico automobilistico rallentato in città a causa di un corteo. Alle 10.30, infatti, dal deposito Actv di Rione Pertini, è andata in scena l’originale protesta dei conducenti di terraferma: un corteo di auto, tutte in fila indiana, inteso a dimostrare «come peggiorerà il traffico cittadino una volta che la Regione avrà tagliato linee, autobus e personale».
I dipendenti si sono divisi a gruppetti di 2-3 per ogni auto. Almeno una cinquantina i mezzi privati, a bordo 150 persone «armate» di vuvuzelas e bandiere dei sindacati. Appesi alle macchine, gli striscioni: «Attenzione, stanno tagliando il trasporto pubblico» e ancora «I diritti dei lavoratori non sono in vendita». Su alcuni cartelli disegni a tema, come il triangolo di lavori in corso e di «pericolo tram su rotaia».
Il corteo, scortato da polizia e carabinieri, ha girato in lungo e in largo Mestre, frenando il traffico: da viale Pertini sino alla rotonda di San Giuliano, per poi imboccare via Righi strombazzando. Di seguito il lungo biscione ha puntato verso Rampa cavalcavia, Corso del Popolo e pure Piazza Barche, dove con tanto di megafono alcuni dipendenti sono scesi per spiegare alla gente il motivo della coda forzata. «Vogliamo raffigurare - spiega Gianpietro Antonini (Usb Trasporti) - cosa accadrà con il taglio: il fatto che nelle strade dei centri cittadini si riverseranno dalle 40 alle 50 mila auto in più al giorno». «I tagli - aggiunge Danilo Scattolin (Usb Venezia) - metteranno in discussione posti di lavoro e peggioreranno la mobilità andando a pesare soprattutto sulle famiglie che si vedranno aumentare i costi e le tariffe».
Giunto in Piazza Barche il corteo è tornato a percorrere Corso del Popolo, ha poi imboccato via Stazione, via Piave, via Circonvallazione e ancora via Da Verrazzano e via Bissuola. Gli autisti, per una volta in auto e non in bus, non si sono stufati di suonare il clacson e distribuire al volo i volantini. Le auto imprigionate in mezzo al corteo hanno dovuto attendere con pazienza, ma non si è vista nessuna scena di particolare insofferenza, neanche da parte di quanti si trovavano a piedi. «Vogliamo far capire alle persone qual è il vero problema - spiega Fabio Carcich autista Actv - i disagi saranno non solo nostri, ma anche dell’utenza. La cittadinanza più colpita sarà quella più disagiata (lavoratori, studenti, pensionati), perché si andranno a ridurre quei servizi che già adesso sono al minimo e che Actv cercava di garantire: bisogna convincere la gente, anche se qualcuno non capisce perché, magari, non vedendo l’autobus alla fermata crede che siamo i soliti lavativi».
Per qualcuno in effetti è stato così, ma sono parecchie le persone che invece appoggiano la protesta, come Stefania Torre, che, non possedendo auto, si sposta normalmente con i servizi pubblici: «Per me è stato un grosso disservizio, dovevo andare a lavorare a Venezia e arrivarci con l’autobus: non sapendo come fare mi sono dovuta far accompagnare in auto, facendo i salti mortali. Sono però convinta che i manifestanti abbiano ragione, perché con i tagli sarà un disastro e se la gente inizierà a prendere l’auto non ci si muoverà più: spero che il servizio migliori, ma sarà molto dura».

All’aeroporto cancellati 22 voli, altri due trasferiti a Verona
di ROBERTA DE ROSSI

Venezia - Aeroporto. Disagi pesanti, ma anche all’aeroporto Marco Polo, per l’adesione all’agitazione Usb del personale dei servizi di terra. Sulle 89 partenze in calendario ieri, si sono registrate 22 cancellazioni, mentre due voli sono stati dirottati sullo scalo veronese. Stessa proporzione sui voli in arrivo: dei 90 disponibili, 22 cancellazioni e due voli spostati su Verona.
Gondole. Code e proteste anche ai traghetti in Canal Grande, che in tanti hanno utilizzato come mezzo di trasporto di emergenza per passare da una parte all’altra del Canal Grande. Ma molte gondole sono ferme per manutenzione e mancanza di fondi. Il consigliere comunale dell’Italia dei valori, Nicola Funari, ha chiesto l’intervento dei vigili urbani e dell’Ente Gondola.


12 marzo 2011 - Corriere di Viterbo/Rieti

Mezza Roma paralizzata dallo sciopero
La protesta nella capitale dei sindacati di base è stata un successo, ma ha creato disagi a non finire. C inquantamila in corteo e trasporti pubblici nel caos

ROMA - Lo sciopero di ieri, proclamato dai sindacati di base contro il governo, è riuscito, ma mezza Roma è finita ko con l’intero sistema dei trasporti pubblici nel caos. «Al corteo di Roma hanno partecipato circa 50mila persone» ha affermato Fabrizio Tomaselli dell’esecutivo nazionale di Usb, precisando che si tratta di stime «reali e non gonfiate, visto che sfilando occupavamo 2-3 chilometri di strada». «Anche lo sciopero è andato bene, sia nei trasporti, sia in molti settori industriali e dei servizi - aggiunge - Siamo molto soddisfatti. Lo sciopero generale è un punto di partenza per ulteriori vertenze che inizieranno nei prossimi giorni. Ed era lo sciopero generale che serviva oggi (ieri per chi legge - ndr) e non il 6 giugno come sta facendo la Cgil». Non sono però mancati attimi di tensione quando il corteo ha raggiunto la sede del Senato. Arrivati a corso Rinascimento, alcuni manifestanti hanno lanciato uova, vernice rossa e grossi petardi verso lo sbarramento delle forze dell’ordine, che non hanno reagito alla provocazione. Il corteo viene monitorato dalla polizia scientifica per la valutazione di eventuali illeciti e per le successive denunce all’autorità giudiziaria. Tornando ai commenti, " una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro, - dichiara Pierpaolo Leonardi dell’Esecutivo USB - decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le finestre del Senato " . " Uniamo le lotte, mettiamoli in crisì, recitava lo striscione che apriva il corteo, dietro cui hanno sfilato insieme le maestre d’asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati per chiedere »un profondo cambiamento di politica economica ".


12 marzo 2011 - Il Tempo online

Caos sindacale
Gli autonomi incrociano le braccia dopo la revoca dello sciopero da parte di Cgil, Cisl e Uil. Metro ferma, pochi bus e corteo in Centro
di Dario Martini

Roma - Se giovedì era stata una giornata d'inferno, ieri è stato peggio. Metropolitane chiuse, corse dei bus ridotte e il corteo dei sindacati autonomi che ha paralizzato tutto il centro della città. Giovedì c'era stata la perdita di carburante da un distributore Tamoil che aveva fatto chiudere la Roma-Lido e la metro B tra Piramide e Laurentina. Ieri, invece, il black-out è stato quasi totale: alle 8 le due linee della metropolitana si sono fermate a causa dello sciopero dei sindacati di base, nonostante Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal lo avessero revocato. Alle fermate dei bus le paline elettroniche indicavano ritardi che oscillavano da mezz'ora a un'ora. I treni della Roma-Lido si sono fermati alle 9. Servizio a singhiozzo anche su Roma-Viterbo e Termini-Giardinetti. La tangenziale est è stata un delirio per tutta la mattina. Il corteo da piazza della Repubblica a piazza Navona ha immobilizzato le strade attorno a San Giovanni, Termini e via Cavour. Le ripercussioni maggiori si sono avute sul lungotevere. Ma i disagi sono arrivati fino alle consolari, dalla Salaria alla Flaminia. A sud il centro storico è stato chiuso a partire da Bocca della Verità. Impossibile raggiungere, anche a piedi, piazza Venezia, con i mezzi della polizia e i vigili urbani che impedivano il passaggio. In cielo volava un elicottero della polizia municipale per segnalare i punti più critici. È stato un corteo tutt'altro che tranquillo. Quando il serpentone è passato davanti alle sedi di Cgil e Cisl, in via Cavour, i manifestanti hanno fatto partire un fitto lancio di uova e vernice rossa. Lo stesso attacco è stato replicato contro le forze dell'ordine che impedivano il passaggio sotto al Senato. Il corteo infatti, poco dopo le 14, è arrivato a destinazione in piazza Navona. È a quel punto che i più facinorosi, una trentina dei Blocchi precari metropolitani, hanno preso d'assalto lo sbarramento della polizia in corso Rinascimento lanciando petardi e vernice. Qualcuno è saltato sui blindati brandendo delle tende da campeggio. Il traffico ha ripreso a scorrere verso le 17 quando lo sciopero è finito e le metropolitane sono state riaperte. Bus e tram sono tornati regolari. Solo fino alle 20 però, quando lo sciopero è ripreso. L'Atac ha fatto sapere che i lavoratori che hanno incrociato le braccia sono stati il 35% (adesione rilevata a mezzogiorno). Ma le Usb parlano dell'80% dei lavoratori del settore trasporti. Per l'assessore capitolino alla Mobilità, Antonello Aurigemma, la colpa dei disagi è tutta della manifestazione: «Sciopero o non sciopero quando un corteo blocca il centro si creano inevitabilmente problemi». Non c'è da stare tranquilli allora, visto che oggi si replicherà con un altro corteo «in difesa della Costituzione» e della scuola pubblica da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, dalle 14 alle 19,30, e una manifestazione a piazza Santi Apostoli della comunità islamica alle 16. Poi, a meno di altre sorprese, si potrà tirare il fiato. Ma solo fino al 31 marzo e al 1° aprile, quando ci sarà lo sciopero nazionale di treni e trasporto locale.


12 marzo 2011 - La Repubblica

Bus e metro, sciopero a sorpresa
La protesta Cobas paralizza la città. La rabbia degli autisti contro Parentopoli Atac ammette adesioni superiori al 35%. Momenti di tensione nel corso del corteo
di VALERIA FORGNONE

Roma - UN´ALTRA giornata da cancellare. Reduci solo 24 ore prima dal caos provocato dall´infiltrazione di carburante alla stazione Magliana che ha interrotto il tratto della metro B e della Roma-Lido mandando in tilt il traffico in città, ieri i romani hanno dovuto alzare le mani impotenti di fronte al nuovo blocco della circolazione: metro e treni fermi, centro storico paralizzato, i palazzi della politica blindati. Con pochissimi bus in servizio, rari come mosche bianche. Questa volta a mettere in ginocchio la Capitale con ingorghi in varie parti della città è stato il corteo dello sciopero generale proclamato da Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater.
A determinare la chiusura delle linee della metro è stato lo sciopero delle sigle sindacali autonome, Usb, Sult e Orsa, che non hanno aderito alla revoca concordata con un protocollo firmato tra l´assessore alle politiche della Mobilità Aurigemma e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa. A precisarlo una nota di Roma Servizi per la Mobilità. Scontata la soddisfazione del Sult: "L´imponente l´adesione allo sciopero è anche un segnale contro la privatizzazione del 40 per cento di Atac. I lavoratori hanno capito ‘il colpo gobbo´ che i cinque maggiori sindacati e il Comune hanno attuato per disorientare i dipendenti sul reale destino dell´azienda. Hanno già votato in giunta la delibera di privatizzazione e questi sindacati con l´accordo dell´altro giorno l´hanno condivisa. Ma i lavoratori hanno risposto ‘no´ alla privatizzazione chiudendo le due linee metropolitane, la ferrovia Roma-Lido con il 65 per cento di adesione sulle linee di superficie. A scioperare sono stati tantissimi iscritti ai sindacati confederali". A confermare l´alta adesione la stessa Atac che ha riconosciuto come il 35 per cento degli autisti abbia partecipato allo sciopero e negli uffici ha sfiorato il 40. Inferiore quella per i dipendenti di Roma Tpl (linee periferiche) attestata al 7,8.
I 50mila manifestanti, secondo l´Usb, hanno marciato lungo via Cavour dove è stata lanciata vernice rossa sulle sedi di Cisl, Ugl, PirelliRe. Gli unici attimi di tensione in corso Rinascimento dove alcuni attivisti hanno provato a raggiungere il Senato scavalcando le camionette della polizia "armati" di alcune tende da campeggio tra lancio di petardi e slogan scanditi contro il governo.
Piazza Navona, meta del corteo, si è riempita di voci e proteste. "Siamo qui contro la mala gestione della nostra azienda", ha spiegato Ivan Pellegrini, autista Atac. E il suo collega, Roberto Moro, ha aggiunto: "Non voglio pensare allo scandalo di Parentopoli. Noi non abbiamo ferie, mentre quella gente guadagna più di me che sto qui da anni".


12 marzo 2011 - Il Mattino di Padova

Sciopero. Disagi per gli utenti
Tram a singhiozzo mobilitazione riuscita

Padova - Ieri, in occasione dello sciopero nazionale indetto dall’Unione sindacale di base, ex Cobas, il tram è circolato soltanto nelle fasce orarie garantite. Per il resto della giornata le 12 carrozze sono rimaste in deposito. Pesantissimi i disagi per gli utenti.
A tale proposito il segretario dell’Ugl Fabrizio Zanardi non risparmia una bacchettata ad Aps Holding: «Sempre la solita musica - dice - non capisco perché l’azienda, ogni volta che c’è uno sciopero, non avvisi in modo adeguato i clienti con i display».
I bus sono circolati al 70 per cento con disagi più contenuti. «Lo sciopero è andato nel cmplesso bene - osserva Fabio Bigon, segretario dell’Usb - era una mobilitazione anche a favore dell’utenza per non far aumentare le tariffe e garantire il servizio.(f.pad.)


12 marzo 2011 - Il Messaggero

Roma. Cancelli della metropolitana chiusi...

Roma - Cancelli della metropolitana chiusi, fermate degli autobus affollate, traffico impazzito. Quella di ieri è stata un’altra giornata da dimenticare per i romani. Nonostante l’annunciata revoca dello sciopero dei trasporti da parte di alcuni sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal) è stato caos in città con la linea A e B e la Roma-Lido chiuse. A singhiozzo la Termini-Giardinetti (attiva solo tra Termini e Centocelle), ridotto il servizio urbano sulla tratta Roma-Viterbo. Hanno infatti incrociato le braccia alcune sigle sindacali autonome - Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa. Per tutta la mattinata, inoltre, traffico in tilt in Centro per il corteo dei sindacati di base contro Governo e tagli.
Rabbia e stupore tra i passeggeri. Alla fermata della metro Furio Camillo ad avvertire gli utenti dello stop solo un foglio scritto a mano che avvertiva della riattivazione del servizio alle 17. Almeno 30 persone in attesa alla fermata Atac vicina, altrettante ad aspettare bus fantasma su via Tuscolana. Se si provava a chiamare il numero Atac 06.57003 verso le 13.30 per chiedere informazioni la risposta era deludente: «Una sola vettura della linea 85 al Colosseo, nessun monitoraggio per la linea 16».
«Ma lo sciopero non era stato revocato? Non si può abbandonare una città come Roma a se stessa» le frasi più ricorrenti tra i romani già esasperati per lo stop della linea B giovedì a causa di infiltrazioni di benzina nella galleria sotto la stazione Marconi. Caos e disperazione soprattutto a Termini, con decine di persone che provavano a prendere un taxi pur di arrivare in ufficio, e a piazzale Ostiense, con i pochi bus attivi presi d’assalto.
Il responsabile trasporti di Roma dell’Usb Valter Sforzini parla di «vittoria, con oltre l’80% dei lavoratori che hanno aderito allo sciopero». Romani e turisti hanno usato parole come «tragedia» e «disastro» per raccontare un’intera giornata di caos.
Dalle 17 fino alle 20 circa sono tornati in funzione i mezzi pubblici, con l’inizio della cosiddetta "fascia di garanzia". Sono stati riaperti i cancelli delle linee A e B della metropolitana, regolari anche i treni della Roma-Lido, delle ferrovia Termini-Giardinetti e della Roma-Viterbo. Normalizzato anche il servizio di bus, filobus e tram.
Dalle 20.30 in poi, la città è di nuovo ripiombata nel caos, con bus a singhiozzo e la linea A della metropolitana chiusa.
Traffico impazzito per tutta la giornata, non solo per lo sciopero dei mezzi pubblici: dalle 11 fino alle 16 le vie del Centro sono state percorse dal corteo dei sindacati di base che ha sfilato da piazza della Repubblica a piazza Navona. Gli organizzatori hanno parlato di 50mila partecipanti. Tra i manifestanti anche autisti dell’Atac in piazza per protestare contro Parentopoli, lo scandalo delle assunzioni facili che ha travolto l’azienda per il trasporto pubblico capitolino. Notevoli le ripercussioni sul traffico con ingorghi in zona San Giovanni, a ridosso del Colosseo, della stazione Termini e sul Lungotevere all’altezza di Corso Rinascimento. Momenti di tensione durante la manifestazione nelle vicinanze del Senato, con i blocchi precari metropolitani che hanno tentato di forzare la barriera delle forze dell’ordine in corso Rinascimento. Ci sono stati lanci di uova, vernice e tende contro le forze dell’ordine. Alcune bombe carta sono state fatte esplodere vicino a piazza Navona. Vernice è stata lanciata anche in direzione delle sedi di Cgil, Uil e Pirelli Re.


12 marzo 2011 - QN quotidiano nazionale

Sciopero Trasporti in tilt Roma, tensione al corteo Lanci di uova e vernice
PROTESTA Oltre ai lanci di uova, vernice e petardi, alcuni manifestanti hanno montato tende sopra i mezzi della polizia

ROMA - Disagi in tutt'Italia, ieri, per lo sciopero dei mezzi pubblici. A Roma, oltre ai sindacati autonomi dei trasporti Usb, Orsa e Sult, a sorpresa hanno aderito allo sciopero anche i confederali che giovedì avevano firmato l'accordo per la revoca dell'agitazione nazionale di 24 ore. La manifestazione, a cui hanno preso parte anche gruppi di precari organizzati, ha vissuto momenti di tensione quando sono state lanciate uova e vernice contro le sedi della Cisl e dell'Ugl. Prima dell'arrivo del corteo a piazza Navona, vernice rossa è stata gettata su un mezzo delle forze dell'ordine e sono stati fatti esplodere dei petardi.(Ansa)


12 marzo 2011 - Il Gazzettino

Venezia. In terraferma l’adesione allo sciopero ha ampiamente superato il 90 per cento...

Venezia - In terraferma l’adesione allo sciopero ha ampiamente superato il 90 per cento. Il dato definitivo, fornito in serata dal vertice di Actv, parla di un 96 per cento di adesione sull’automobilistico e di un 68 per cento nel comparto della navigazione.
Che l’adesione fosse abbastanza elevata lo si era capito già nella prima mattinata. Se si escludono i servizi delle fasce protette, infatti, Actv ieri mattina ha registrato un’adesione alla protesta pari al 94 per cento. Un blocco pressochè totale. Percentuale del 71 per cento, sul fronte della navigazione, nella mattinata che si è poi definitivamente assestata attorno al 68 per cento nel pomeriggio. In questo caso Actv è comunque riuscita a garantire alcuni collegamenti essenziali. Oltre alle linee per le isole, i pendolari hanno potuto contare su un collegamento ogni 20 minuti per quanto concerne la linea 2 verso il Tronchetto (ogni dieci minuti verso Rialto), ogni mezz’ora per quanto concerne le linee 51 e 52, mentre per quanto concerne il ferry boat sono state totalizzate 16 corse.
Usb, che ha promosso lo sciopero, non si ferma e nei prossimi giorni conta di fare indossare al personale le pettorine arancioni che si usano in caso di incidente stradale, in modo tale da segnalare a tutti i pericoli collegati ai tagli dei contributi al trasporto pubblico.

SINDACATI DI BASE
Sciopero partecipato

Trieste - I dati della partecipazione allo sciopero generale indetto dai Sindacati di base evidenziano, secondo Usb, Cobas, Snater e Unicobas, «alte percentuali in regione. In particolare a Trieste, dove i vigili del fuoco del porto hanno aderito in massa e con punte del 61% nel trasporto pubblico locale a Trieste, 53% a Udine e 49% a Gorizia».

IN CENTRO STORICO
Vaporetti a singhiozzo. Lunghe code ai pontili. Al Lido niente bus

Venezia - Pochi battelli in città ed attese al pontile per poter raggiungere la destinazione. Gli effetti dello sciopero proclamato dall’Usb si sono fatti sentire fin dalla mattinata, con lunghe code nei pontili più frequentati, da quelli di piazzale Roma a quelli della Stazione. Da Mestre, ovviamente, i treni sono stati presi d’assalto. In ogni caso Actv è riuscita comunque a garantire i collegamenti essenziali, limitando in parte i disagi ai numerosi pendolari che utilizzano per lavoro la rete pubblica. Lo sciopero era stato annunciato da tempo e molti si erano preparati alla mancanza dei mezzi.
«L’adesione è stata effettivamente alta - conferma soddisfatto Giampietro Antonini, segretario Usb - ed ha coinvolto anche i dipendenti delle ditte in subappalto. Secondo noi è stato un grosso risultato, l’adesione è rimasta alta anche nel pomeriggio, fino a mezzanotte. C’è da evidenziare, poi, che lo sciopero ha interessato anche il personale in servizio all’Aeroporto Marco Polo di Tessera, con punte del 60-70 per cento. Ci sono stati ritardi anche nei voli. Se questi tagli al trasporto pubblico aumenteranno ci sarà anche un aumento del traffico privato nelle città. È probabile che da lunedì si fermi la "non collaborazione" mentre aderiremo alla protesta dei Confederali del 1.aprile».
Al Lido alcuni residenti hanno segnalato lo stop dei collegamenti già dalla serata di giovedì. Per quanto riguarda la giornata di ieri, infine, alla luce di un’adesione pressochè totale, gli autobus si sono visti davvero raramente e solo nella fasce protette. Dalle 7 alle 9, logicamente, ressa di studenti e pendolari. E le informazioni date all’utenza sono state frammentarie visto che i display non erano affatto aggiornati.(G.P.B.)

VENEZIA Corteo e sciopero paralizzano Mestre
di Andrea Ciccarelli

Un chiassoso serpente d'auto, a passo d'uomo, lungo mezzo chilometro tra clacson, megafoni e bandiere ha paralizzato il centro città. Così, ieri mattina i sindacati dei trasporti hanno deciso di dire no ai tagli regionali in arrivo nel settore, mettendo in strada una cinquantina di auto e bloccando letteralmente sia il traffico col corteo, sia il trasporto pubblico, con lo sciopero indetto per 24 ore. Un doppio pressing di protesta riuscito su entrambi i fronti; se da un lato il corteo s'è fatto vedere e sentire eccome, dall'altro pure i mezzi pubblici sono rimasti a motore spento, con adesioni tra i dipendenti Actv: del 97,4% sulla terraferma, 74% nella navigazione. Giornata di rabbia ferrotranviaria per loro e passione per tutti gli altri, dunque, visto che il corteo a passo d'uomo man mano che s'è avvicinato al centro ha lasciato paralisi e code d'auto tutt'attorno. La fase più critica nella fascia oraria di punta tra le 11 e 30 e mezzogiorno, quando le auto sono arrivate lungo corso del Popolo fino in piazza Barche, per poi ripercorre il corso e attraversare via Piave. Il corteo – promosso dall'Usb, a cui hanno aderito tutti i sindacati – è partito verso le 10 e 30 dal rione Pertini, tra volantini, bandiere e strombazzamenti di clacson; poi via, verso il centro città per quasi quattro ore di marcia a passo lento. L'intero percorso autorizzato alla fine non è stato percorso, evitando vie come la Vespucci, San Donà, Ca' Rossa «Anche per non penalizzare i cittadini. La protesta non deve diventare un incubo, ma dare dei segnali, e noi con questo corteo abbiamo voluto far vedere alla città le conseguenze dei tagli previsti, che si tradurranno in almeno un centinaio di corse degli autobus in meno e quini più auto sulle strade» ha spiegato Danilo Scattolin del sindacato di base Usb.
«In tutto il Veneto ci saranno 27 milioni di tagli, a Venezia 11,3 – prosegue - e questo per una lotta sia a livello di Regione tra Pdl e Lega, e qui per il colore politico della giunta. E così a pagare le conseguenze saranno i cittadini. Noi operatori lo abbiamo capito, per questo l'adesione è stata così massiccia e di tutte le sigle sindacali, speriamo che ora la gente se ne renda conto».
E i mestrini, al passaggio del corteo in qualche caso hanno solidarizzato con la protesa e in qualche caso no, sottolineando il disappunto anche con gestacci e suonate di clacson tutt'altro che solidali. Qualcuno poi ha pure detto la sua, come un anziano in via Bissuola che ha rilevato come ai suoi tempi "i cortei de protesta i xe faseva a pie, no in machina". Sull'adesione conferma numeri da vero successo anche Riccardo Scaramuzza della Cgil Rsu Actv: "é stato uno degli scioperi più riusciti; qui non ci sono in gioco pretese assurde, ma la stessa efficienza del trasporto pubblico. E non si può continuare a compensare i tagli con gli aumenti delle tariffe". Come da programma verso le 13 il serpente lento e rumoroso è arrivato dov'era partito. Zittiti i clacson e riarrotolate le bandiere si sono sciolte le righe, e ora i sindacati aspettano risposte dalla politica, dal tavolo tra Regione, Provincia e Comune che si spera venga convocato al più presto. E già si parla di una nuova manifestazione su strada in aprile. «Stavolta però cambiamo, andremo tutti in bicicletta» è l'idea che si sono sussurrati alcuni sindacalisti.


12 marzo 2011 - La Gazzetta di Parma

SCIOPERO TRASPORTI
Disagi nelle grandi città, si replica il 31

Lo sciopero generale dei sindacati di base ha creato disagi soprattutto nei trasporti con la chiusura della metropolitana a Roma e Milano: nella Capitale le difficoltà sono cresciute anche a causa della manifestazione dell’Usb per le vie del centro. A Venezia la circolazione si è completamente bloccata col 94% degli autobus e il 71% dei vaporetti fermi. E dal 31 marzo si replica: i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno proclamato uno stop dei servizi extraurbani e per il 1° aprile uno sciopero per bus, metro e servizi urbani.


12 marzo 2011 - Corriere del Veneto

Lo sciopero dei record fermi il 96 per cento dei bus

VENEZIA - Chi ci aveva provato e sperato, mettendosi con pazienza alla fermata e scrutando l'orizzonte in attesa di avvistare una macchiolina arancione, è rimasto deluso. O, meglio, appiedato. Di autobus in circolazione ieri non se n'è visto praticamente nemmeno uno. E con il contagocce hanno circolato anche i vaporetti, mentre all'aeroporto sono stati cancellati un quarto dei voli. Insomma, quello indetto ieri dal sindacato Usb sarà ricordato come uno sciopero da record, che ha paralizzato la città: il 96 per cento degli autisti di Actv compresi dunque quelli di altre sigle addirittura non sindacalizzati ha incrociato le braccia nell'arco dell'intera giornata, con una punta incredibile al mattino, quando solo 7 dipendenti su 950 del settore automobilistico si sono presentati al lavoro. Altissima la partecipazione anche sul fronte navigazione: il 68 per cento del personale è rimasto a casa. Veneziani e mestrini non si sono però fatti trovare impreparati. La mobilitazione sindacale era annunciata da settimane e nelle ore di punta le corse sono state garantite. I disagi maggiori li hanno subiti i ragazzi all'uscita da scuola, che non hanno trovato gli autobus e chi finiva di lavorare dopo le 19.30. Tra le 9 e le 16.30 e in serata in piazzale Roma e per le strade della terraferma non c'era nemmeno un autobus in circolazione. Ma a parte un po' di code in piazzale Roma, il traffico non è andato in tilt se non nelle ore mattutine, quando il sindacato di base Usb è sceso in strada con un corteo di una cinquantina d'auto a manifestare contro i tagli regionali al trasporto pubblico. Minori i disagi su fronte vaporetti. Nel pomeriggio, la linea 2 tra piazzale Roma a Rialto ha circolato ogni 10 minuti e ogni 20 tra il Tronchetto e il terminal della città storica, mentre il 51 e il 52 hanno viaggiato a scadenza di mezz'ora e sono partiti 14 ferry per il Lido. Le altre corse, fatta eccezione per quelle per le isole, sono tuttavia saltate. «C'è stata un'adesione incredibile -commenta soddisfatto Danilo Scattolin, Usb -Il 1 aprile (secondo sciopero contro i tagli, ndr) si ripeterà la fermata» . Per gli utenti arriva però anche una buona notizia: la «non collaborazione» su doppi turni e straordinari è stata sospesa. Le proteste continueranno con la distribuzione di volantini agli utenti e con le pettorine anti-tagli indossate dai dipendenti. Ieri i disagi non si sono limitati a bus e vaporetti. All'aeroporto Marco Polo sono state cancellate 22 partenze su 89 previste e 2 sono state dirottate su Verona. In sofferenza anche gli arrivi: 22 aerei su 90 non sono atterrati e 2 sono arrivati allo scalo scaligero. I passeggeri erano stati tutti avvisati in anticipo evitando così proteste ai check-in.(G.B.)

Sciopero Pochi i disagi

VERONA - Nessun disagio a Verona per lo sciopero di 24 ore proclamato da Cobas e sindacati di base dei trasporti per la giornata di ieri. Le grandi città, come Roma e Milano, hanno dovuto fare i conti con le manifestazioni, con il traffico bloccato e con la chiusura di alcune linee della metropolitana, ma a Verona l'adesione alla mobilitazione è stata molto esigua e non ha determinato ritardi nella circolazione dei mezzi pubblici. La mobilitazione è stata indetta per difendere salario, reddito, dignità diritti» , per contrastare la chiusura delle aziende i conseguenti licenziamenti, nonché per contestare i tagli del governo alla scuola pubblica e in generale a tutti i servizi. Nella capitale c'è stato un lungo corteo con qualche momento di tensione per il lancio di uova e vernice rossa contro le sedi di Cisl, Ugl e Pirelli Re. I personaggi presi di mira negli slogan dei manifetsanti sono stati soprattutto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, l'ad di Fiat Sergio Marchionne e il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni.(D.P.)


12 marzo 2011 - Il Tempo

Le ultime parole di Alemanno
Pasticciaccio sindacale, Roma nel caos. Cgil e Cisl: non siamo riusciti ad avvisare tutti che si lavorava. Gli autonomi: i dipendenti stanno con noi
di DARIO MARTINI

Roma - Alemanno giovedì sera aveva esultato: «Con la revoca dello sciopero abbiamo impedito di mettere in ginocchio la città». La mattina dopo la città era paralizzata. Lo sciopero è tutt’altro che saltato. L’accordo raggiunto tra l’assessore Aurigemma e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal non ha evitato che le due linee della metropolitana restassero chiuse praticamente per tutta la giornata (eccetto tre ore dalle 17 alle 20). Sono bastate le sigle autonome Usb, Sult e Orsa a far sbarrare i cancelli delle fermate della metro. Allora, cosa non ha funzionato? Perché la previsione di una giornata tranquilla si è rivelata un incubo? Le possibilità sono due: o i lavoratori non seguono cosa decidono i loro rappresentanti o non sono stati informati. La verità molto probabilmente sta nel mezzo. Bastava fare un giro nella metro poco prima delle 8 (quando lo sciopero è cominciato) per capire cosa pensavano macchinisti e operatori dell’Atac ieri mattina. «Siamo iscritti alla Cgil - spiegano alcuni lavoratori - non sappiamo quale accordo hanno firmato e perché. Nessuno ce lo ha detto». Ed è proprio qui il problema. La maggior parte non sapeva niente della revoca dello sciopero. E chi lo sapeva non ne conosceva il motivo. L’accordo col Campidoglio, infatti, è stato firmato solo all’ora di cena di giovedì. Troppo tardi. In molti erano già andati a casa. Solo allora è iniziato un tam-tam via e-mail o sms. Ma è servito a poco. Cgil e Cisl se la prendono con la mancanza di tempestività da parte del Campidoglio.  Il segretario generale della Fit-Cisl Roma e Lazio, Maurizio Marozzi, allarga le braccia: «L'accordo andava firmato prima. Non abbiamo fatto in tempo a dirlo a tutti i lavoratori». Insomma, il passa-parola non ha funzionato. Lo ammette anche il segretario della Filt-Cgil Roma e Lazio, Alessandro Capitani: «Potevano chiamarci un po' prima». Ma il motivo del ritardo è semplice. Il vertice tra Campidoglio e sindacati di giovedì sera è stato indetto quasi esclusivamente per un motivo: impedire un'altra giornata da incubo dopo l'incidente al distributore su viale Marconi che ha fatto fermare la metro B e la Roma-Lido. Se non ci si fosse mossi sull'onda di un incidente, ma su una previsione azzeccata, la metro forse ieri avrebbe funzionato. Ma non è detto. Nella metropolitana, infatti, bastano anche pochi lavoratori fuori servizio per costringere i treni a fermarsi. Senza contare che molti iscritti ai sindacati principali si sono alleati con quelli di base. Non poteva che essere trionfalistico il commento di Valter Sforzini, responsabile trasporti di Roma dell'Usb: «I lavoratori sono con noi». Eppure l'accordo sottoscritto col Campidoglio da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal avrebbe dovuto rasserenare gli animi. Infatti, è stato deciso che il Comune non privatizzerà il trasporto pubblico per cinque anni. «Abbiamo scampato il pericolo che veniva dalla delibera di giunta di privatizzare il 40% di Atac», ha spiegato Capitani. Si vede che queste rassicurazioni ai lavoratori non sono bastate. Marozzi della Cisl spiega che il problema è anche un altro: «Il nostro sciopero sarebbe stato nei confronti di Atac. Le Usb invece scioperavano per il rinnovo contrattuale. Due scioperi con motivazioni diverse che coincidevano». Ed ecco il paradosso. Il 31 marzo e il 1° aprile è stato indetto un altro sciopero, quello nazionale del trasporto pubblico locale e ferroviario. Il motivo? Il rinnovo contrattuale. Lo stesso motivo per cui le Usb si sono fermate ieri. I sindacati si dividono. Ma si sciopera sempre. E i romani restano in strada.


12 marzo 2011 - Strill.it

Roma: importante presenza della Calabria nella manifestazione dell'Usb

Una marea di bandiere del sindacato USB, hanno sfilato ieri mattina per le strade di Roma in occasione dello sciopero generale dell’11 marzo, proclamato dalla stessa USB e da altre organizzazioni del sindacalismo di base. A questa imponente e coloratissima manifestazione, la Calabria ha partecipato con una sostenuta presenza di lavoratori. Quattro autobus organizzati dalla Federazione regionale USB Calabria, a cui si sono aggiunti centinaia di altri lavoratori che hanno scelto di utilizzare il treno o mezzi propri, si sono riversati nelle strade della capitale per esprimere la rabbia per una situazione che nella nostra regione è divenuta insostenibile. Rabbia per la consapevolezza che vivere in una regione come la nostra significa dover subire la condizione: di precari a vita; di ex precari che vedono comunque il loro futuro messo sempre in discussione; di vigili del fuoco alle prese con condizioni di lavoro sempre più assurde e con mezzi di servizio spesso inutilizzabili; di lavoratori pubblici a cui vengono sottratti giorno dopo giorno diritti essenziali; di disoccupati con un futuro sempre più difficile; di migranti trattati alla stregua di schiavi. La manifestazione di Roma è stata considerata dai vertici nazionali e regionali della USB, come una bellissima tappa verso altre iniziative tese alla difesa dei diritti dei lavoratori e dei soggetti deboli più in generale. Nella nostra regione, infatti, accanto alla raccolta di firme già iniziata nei giorni scorsi per una riforma del fisco che vada verso un sostegno concreto ai salari dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e che riduca nel contempo l'evasione fiscale, l'Unione Sindacale di Base calabrese, ha in programma, a partire dai prossimi giorni, alcune iniziative a sostegno del referendum regionale abrogativo dei ticket sanitari proposto dalla stessa Federazione regionale della USB, che dia voce ai cittadini e ponga il problema della salute in Calabria al centro del dibattito politico.


12 marzo 2011 - La Tribuna di Treviso

L’assessore Noal incontra i presidi per risolvere il «caos» degli orari per le linee degli studenti. Ieri sciopero flop
Meno autobus di sera e nei festivi
Tagli della Regione fissati all’11,36%: l’Actt costretta a ridurre il numero di corse

Treviso - Stangata sul trasporto pubblico trevigiano: confermato il taglio dell’11,36% ai trasferimenti regionali, che passeranno dai 287 milioni di euro del 2010 ai 255 milioni del 2011. La comunicazione ufficiale ai rappresentanti delle Province è arrivata ieri, in un vertice convocato a Venezia dall’assessore alla Mobilità Renato Chisso. Toccherà ora ad ogni singola azienda definire gli effetti concreti della «mannaia» decisa dalla giunta Zaia. «Il taglio dell’11,36% dei trasferimenti significa che Actt non potrà più garantire 489 mila chilometri - chiarisce il direttore Giacomo Colladon - Dovremmo ridefinire le corse nei festivi ed in orario serale, oltre che nel periodo estivo». Potrebbe essere necessario anche rivedere l’organico: una ventina i dipendenti che rischiano di saltare. Ogni decisione è comunque subordinata al parere dell’assemblea dei sindaci e dei sindacati. Da Colladon, comunque, non manca una nota polemica: «Fino ad oggi dalla Regione non abbiamo avuto alcuna comunicazione ufficiale - attacca - Sarà necessario fare dei grossi tagli. E chi ci rimetterà è l’utente». L’assessore provinciale ai Trasporti Michele Noal fisserà per la prossima settimana una riunione con i rappresentanti delle aziende di trasporto della Marca. «Serve un ragionamento a 360 gradi soprattutto sulle corse - chiarisce - Ai tagli dobbiamo poi aggiungere il caro-gasolio». Contro la mannaia della Regione, il 1º aprile i lavoratori del settore incroceranno le braccia. Lo sciopero di ieri, indetto da Usb e Cib-Unicobas, ha registrato, tra i dipendenti dell’Actt, un’adesione del 20%.
Sempre in tema di trasporti, ieri a Sant’Artemio Noal ha incontrato i presidi del polo di Montebelluna e Motta-Oderzo. L’obiettivo è di coniugare orari scolastici ed orari dei mezzi pubblici a partire da settembre, per mettere fine al caos che è nato quest’anno dopo l’introduzione delle ore scolastiche da sessanta minuti.(ru.b.)


12 marzo 2011 - Il Giorno

Ore 15.15, gli operatori tardano a riaprire la stazione Duomo. Scoppia il caos
Sciopero Atm, disagi per il metrò chiuso
Viaggiatori infuriati sfondano i tornelli
ESASPERATI Tutti bloccati dietro i tornelli. Alla stazione Duomo momenti di tensione per i viaggiatori
di Andrea Ruscitti

MILANO - È ARRIVATO IN PIAZZA Duomo solo alle ore 16.05 il primo treno in direzione Rho-Fiera della linea 1 della metropolitana. Un'ora e cinque minuti dopo il ripristino della circolazione dei treni previsto dalle 15.00 alle 18.00, fascia protetta quindi solo a parole. La fascia di protezione prevedeva che alle 15 venissero riaperte le stazioni e i treni riprendessero la circolazione dai capolinea. Ma non tutto è andato secondo i piani e la rabbia dei cittadini è salita creando situazioni molto tese alle stazioni di Duomo e Cordusio, dove i pochissimi dipendenti Atm in servizio hanno faticato non poco per contenere la rabbia dei viaggiatori che alle 15.25 ancora aspettavano l'apertura dei tornelli. Nella stazione Duomo già alle ore 15.00 numerosi viaggiatori imbufaliti si sono ammassati alle saracinesche iniziando a prenderle a calci e inveendo contro gli addetti alle pulizie che per l'occasione si sono dovuti reinventare agenti della sicurezza. Una volta aperti i tornelli l'attesa dei viaggiatori in direzione Bisceglie/Rho Fiera e' stata estenuante: un solo treno, ovviamente completamente affollato, in direzione Bisceglie, poi nessun convoglio per altri 20 minuti fino al primo treno per Rho-Fiera, solo alle ore 16.05. Gli scioperi hanno creato disagio, e così è successo ieri, in quello che ha ricevuto il titolo di venerdì nero. Dopo soli due mesi (l'ultimo sciopero generale era stato indetto il 26 gennaio) scendono nuovamente in piazza, segno di un malcontento che sta crescendo. Se ad inizio anno un minimo di risultato era stato ottenuto, ora si spinge per la difesa del contratto, ponendo l'accento sulle nuove generazioni. «Chiediamo l'equiparazione dei salari commenta una voce fuori dal gruppo perché ad uguale lavoro corrisponda un'uguale retribuzione. Sono soprattutto i giovani che pagano il costo della crisi, ma tutti noi chiediamo di poter arrivare alla fine del mese senza dover fare decine di ore di straordinario». Ma fintanto che loro si muovono in difesa dei propri diritti, centinaia di milanesi si incolonnano in auto, passano sconsolati dinnanzi alle fermate metropolitane, attendono pazientemente tram, autobus o taxi. «Sono letteralmente bloccata e non so come andare a lavoro lamenta Angela così non fanno altro che danneggiare chi non può muoversi con mezzi propri», «Ma lo fanno apposta», è la risposta di Franco, da circa venti minuti di fronte alla scritta "ricalcolo" che compare e scompare sullo schermo della fermata.


11 marzo 2011 - Asca

TRASPORTI: USB, OLTRE 50MILA IN PIAZZA A ROMA
1,2 MLN LAVORATORI FERMI

(ASCA) - Roma, 11 mar - Oltre 50 mila in piazza a Roma e oltre 1 milione e 200 mila i lavoratori che hanno incrociato le braccia. Questi i numeri dello sciopero generale di oggi del trasporto locale dell'Unione sindacale di base. ''Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro - dichiara Pierpaolo Leonardi, dell'Esecutivo USB -, sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato''. '''Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi', cosi' lo striscione che apriva il corteo, dietro cui hanno sfilato insieme le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati, - prosegue Leonardi - la richiesta della piazza e' di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei''. ''Siamo stati il 'convitato di pietra' e da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe''' conclude Leonardi.


11 marzo 2011 - Il Manifesto.it

FUORIPAGINA
Sindacati non riconciliati in piazza
di Rocco Di Michele
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Tanto vale riconoscerlo apertamente: c'è in campo un soggetto sindacale che non è stato azzerato nemmeno dopo 18 anni di "concertazione", imperniata su quella clausola - "chi non firma i contratti non ha l'agibilità sul posto di lavoro" - che oggi viene impugnata da Marchionne, Cisl, Uil e Sacconi contro la Fiom e molte categorie della Cgil. Conviene riconoscerlo – lo diciamo anche alla stampa mainstream - perché altrimenti si rende un pessimo servizio a tutti i lettori, sorpresi come tanti – stamattina – da blocco pressoché totale dei mezzi pubblici a Roma, Venezia, Milano e in molte altre città minori; o dalla chiusura di un'infinità di uffici pubblici in tutta Italia.
Merito dello sciopero generale indetto da quattro sindacati di base (Usb, Snater, Slai Cobas e Unicobas), anche se la prima organizzazione – nel corteo che ha attraversato Roma – è sembrata di gran lunga la più rappresentativa (l'unica peraltro che venga fuori da un processo di unificazione). Quattro sigle, a ricordare che ognuna di esse ha un suo perché nel passato, anche se diventa sempre meno chiara la ragione – in questo futuro già iniziato - della persistente differenziazione. Comunque sia, la mobilitazione ha dato risultati ampiamente inattesi. Nemmeno il fatto che la Cgil avesse all'ultimo momento revocato lo sciopero ha impedito che i trasporti si fermassero; le metro, soprattutto. Persino all'Atac di Roma, di recente inzeppata di centinaia di "parenti e amici" degli ex An ("ma li hanno messi tutti in ufficio, mica a guidare un autobus", spiegavano ridendo gli autisti in piazza).
Il trasporto pubblico è del resto il settore dove il successo o meno di uno sciopero può esser misurato senza troppe incertezze o guerre dei numeri; più complicato è farlo nel pubblico impiego, nei servizi dove bisogna mantenere comunque "livelli minimi" spesso vicini alla normale operatività (come la sanità, per esempio), o tra i "lavoratori socialmente utili" che ormai vengono tenuti ogni anno sull'orlo del baratro a causa dei continui tagli alla spesa. Si potrebbe dire che in fondo è normale, proprio questi sono i settori dove i sindacati di base hanno scavato la propria nicchia o elevato una trincea abbandonata dai "confederali" (i cui dirigenti sono spesso diventati – dalla sera alla mattina – manager di aziende municipalizzate).
Ma significativa e visibile era comunque anche la presenza operaia (delegazioni Fiat sono arrivate da Mirafiori, Pomigliano, Cassino). Mentre donne e uomini dei servizi più dimenticati facevano di tutto per ricordare la propria condizione innalzando scope, camici, palette. I vigili del fuoco hanno costituito come sempre il lato "inattaccabile" del corteo, mantenendo un ordine di sfilata spesso estraneo ad altre categorie. Importante la presenza dei lavoratori Alitalia – in carica o cassintegrati – i primi a sperimentare sulla propria pelle quel trucco infame delle newco che poi ha tracimato nel "modello Marchionne".
Un corteo fatto solo di lavoratori; "stabili" o precari, qui non si fa differenza. Gli studenti del movimento, infatti, saranno impegnati sabato in altre manifestazioni. Altre figure sociali sono quelle che vengono faticosamente organizzate dai "blocchi metropolitani" - senza casa, precari, immigrati in via di regolarizzazione, ecc. – una sorta di "sindacato metropolitano" che va prendendo forma e consistenza là dove le modalità classiche del fare sindacato mostrano la corda.
Un tratto che unisce tutte queste diversità però esiste e viene rivendicato con forza: "non abbiamo e non vogliamo avere niente a che spartire con i maneggioni della politica o dei sindacati ufficiali; qui non si scambiano i diritti di tutti con i privilegi di una burocrazia ristretta". È un altro mondo. Quello delle periferie e dei capannoni, degli uffici o dei servizi, spesso precarissimo. Girano quasi di forza sulla strada che porta al Senato. I poliziotti in borghese si ritirano dietro i blindati chiusi a testuggine, più intelligenti dei politici che li comandano, ormai. Lo sfogo è molto simbolico: tende da campeggio vengono tirate o issate sopra i furgoni della polizia, a simboleggiare quelle in piazza Tahrir, al Cairo, simbolo della rivolta di questi mesi nei paesi arabi. Qualche petardo "per farsi sentire da quelli lì dentro" e poi via, per chiudere una bella giornata nel teatro senza eguali di Piazza Navona. I tempi cambiano, i soggetti in campo pure.


11 marzo 2011 - TMNews

Caos e disagi in tutta Italia per lo sciopero dei mezzi pubblici
A Roma i sindacati di base hanno protestato nonostante l'accordo firmato tra sigle confederali e Comune. Metro chiusa a Milano

Roma, 11 mar. (TMNews) - Caos e disagi in tutta Italia per lo sciopero dei mezzi pubblici. Anche a Roma, dove la protesta era stata revocata dopo l'accordo siglato in extremis dai sindacati confederali con il Campidoglio, la base dei dipendenti del servizio pubblico romano ha deciso comunque di bloccare la rete di trasporto metro-ferroviaria della capitale. A Milano sono chiuse le linee 1 e 2 della metropolitana. La Atm, che gestisce il trasporto pubblico milanese, ha fatto sapere che non risultano particolari disagi per i cittadini e che l'adesione allo sciopero alle 10,30 era del 33,5%. Rimangono invece confermate le agitazioni sindacali indette nel resto del Paese dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Sult - Or.S.A e Usb a difesa del contratto nazionale di lavoro. La manifestazione nazionale si svolge a Roma e andrà da piazza della Repubblica, fino a piazza Navona. Possibili ripercussioni anche sul traffico aereo degli scali italiani.
Ecco come si articola nelle principali città. MILANO - Lo sciopero è cominciato alle 8.45 fino alle 15, per poi riprendere alle 18 fino al termine del servizio. Le corse saranno garantite dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800.80.81.81.
ROMA - Le sigle confederali hanno trovato un accordo con il Comune ma i dipendenti hanno comunque dato seguito alla protesta. Intorno alle 9 di questa mattina sono state chiuse le due linee metropolitane della città. In superficie, l'adesione allo sciopero rilevata da Atac alle 12 è stata del 35%, e negli uffici ha sfiorato il 40%.
TORINO - Sciopereranno la metropolitana e il servizio urbano e suburbano (escluse linee 19, 43 e 46 barrato), dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15; autolinee Extraurbane e linee urbane 19, 43, 46 barrato: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30; Ferrovie: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.
BOLOGNA - Possibili disagi dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Saranno comunque garantiti i servizi scolastici e, al call center telefonico (051.290.290), un operatore fino alle 9 e dalle 16 al termine del servizio. Potrebbero risentirne anche i treni regionali nelle seguenti linee: Bologna - Poggio Rusco, Modena - Mantova - Verona, Imola - Bologna- Ferrara, Parma - Bologna, Parma - Fidenza/Fornovo, Ferrara - Ravenna - Rimini e Rimini e Bologna.

Trasporti/ Roma, per sciopero caos traffico in alcune zone città
Tangenziale paralizzata, in tilt San Giovanni-centro per corteo

Roma, 11 mar. (TMNews) - A Roma emergenza traffico in alcune zone della città, a causa dello sciopero dei trasporti pubblici indetto da alcune sigle sindacali minori (Usb, Sult e Orsa). Da stamattina le metro A e B sono chiuse e in città, specialmente dalla periferia verso il centro, viaggiano pochissimi bus. Turisti perplessi davanti alle porte sprangate delle metropolitane, capannelli di persone a ogni fermata dei mezzi pubblici, ma i tempi di attesa segnalati sulle tabelline elettroniche sono 'biblici': da 30 fino a oltre 60 minuti per un qualunque autobus o tram. Alle 8.30 si è alzato in volo un elicottero della Polizia municipale per monitorare i flussi di traffico e la situazione più caotica si è registrata sulla Tangenziale Est tra Viale Castrense e San Giovanni. Problemi, nella norma, anche in via Salaria tra villa Spada direzione centro; su via Flaminia tra il Gra e il centro; sulla Tangenziale Est tra ponte delle Valli e il Foro Italico. Traffico fluido invece a nord e sulla via Aurelia. Nel centro città traffico in tilt tra zona San Giovanni e il centro, dove si sta muovendo il corteo dei sindacati: passando per via Cavour, via Marsala, Santa Maria Maggiore, Fori Imperiali e via del Plebiscito, la manifestazione si concluderà a piazza Navona.

Sciopero trasporti pubblici, ma a Roma Cgil-Cils-Uil-Ugl revocano
Sciopero trasporti pubblici, ma a Roma Cgil-Cils-Uil-Ugl revocano
Diverse sigle sindacali hanno indetto uno sciopero generale a difesa del contratto

Roma, 11 mar. (TMNews) - Dopo un incontro tra i sindacati e l'assessore alla mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma, le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno deciso di revocare a Roma lo sciopero del trasporto pubblico locale previsto per oggi nella Capitale. Rimangono invece confermate le agitazioni sindacali indette nel resto del paese dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Sult - Or.S.A e Usb a difesa del contratto nazionale di lavoro. Manifestazione nazionale a Roma con partenza alle 9.30 da piazza della Repubblica, per poi proseguire su via Cavour, via dei Fori Imperiali, via delle Botteghe Oscure, largo Argentina, corso Vittorio Emanuele, con arrivo a piazza Navona dove verrà allestito il palco. Lo sciopero dei mezzi pubblici coinvolgerà tutte le città italiane, con orari che variano da città a città. Possibili ripercussioni anche sul traffico aereo. Ecco come si articolerà nelle principali città italiane. MILANO - Lo sciopero comincerà alle 8.45 fino alle 15, per poi riprendere alle 18 fino al termine del servizio. Le corse saranno garantite dal mattino fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800.80.81.81. TORINO - Sciopereranno la metropolitana e il servizio urbano e suburbano (escluse linee 19, 43 e 46 barrato), dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15; autolinee Extraurbane e linee urbane 19, 43, 46 barrato: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30; Ferrovie: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. BOLOGNA - Possibili disagi dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Saranno comunque garantiti i servizi scolastici e, al call center telefonico (051.290.290), un operatore fino alle 9 e dalle 16 al termine del servizio. Potrebbero risentirne anche i treni regionali nelle seguenti linee: Bologna - Poggio Rusco, Modena - Mantova - Verona, Imola - Bologna- Ferrara, Parma - Bologna, Parma - Fidenza/Fornovo, Ferrara - Ravenna - Rimini e Rimini e Bologna.

Trasporti/ Roma, scioperano le sigle minori: ferme le metro A e B
Ieri l'accordo con le confederali, problemi anche sui bus

Roma, 11 mar. (TMNews) - A Roma problemi al trasporto pubblico per lo sciopero di alcune sigle sindacali autonome - Usb, Sult e Orsa - che non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra il Comune e le sigle Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa. Alle 10.30, riferisce Roma Servizi per la Mobilit , le metro A e B sono chiuse e il servizio bus in superficie ridotto.


11 marzo 2011 - Adnkronos

SCIOPERO: USB, OLTRE 50 MILA IN PIAZZA,
PIÙ DI 1 MLN HA INCROCIATO BRACCIA

Roma, 11 mar.(Adnkronos) - «Oltre 50 mila lavoratori in piazza e 1 milione e 200 mila in sciopero». Sono questi , secondo quanto calcola l'Usb, i numeri dello sciopero generale proclamato oggi. «Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro, - dichiara Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo USB - decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le finestre del Senato». «Uniamo le lotte, mettiamoli in crisì, recitava lo striscione che apriva il corteo, dietro cui hanno sfilato insieme le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati per chiedere »un profondo cambiamento di politica economica«. »Siamo stati il 'convitato di pietrà e da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classè« conclude Leonardi.

Sciopero: Usb, in 50mila a corteo Roma

Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - ''Al corteo di Roma hanno partecipato circa 50mila persone''. Lo riferisce all'ADNKRONOS Fabrizio Tomaselli dell'esecutivo nazionale di Usb, precisando che si tratta di stime ''reali e non gonfiate, visto che sfilando occupavamo 2-3 km di strada''. ''Anche lo sciopero e' andato bene, sia nei trasporti, sia in molti settori industriali e dei servizi - aggiunge - Siamo molto soddisfatti. Lo sciopero generale e' un punto di partenza per ulteriori vertenze che inizieranno nei prossimi giorni. Ed era lo sciopero generale che serviva oggi e non il 6 giugno come sta facendo la Cgil''.

Sciopero: corteo Usb al Senato, uova e vernice contro forze ordine

Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - Attimi di tensione a Roma durante la manifestazione dei sindacati di base, quando il corteo ha raggiunto la sede del Senato. Arrivati a corso Rinascimento, alcuni manifestanti hanno lanciato uova, vernice rossa e grossi petardi verso lo sbarramento delle forze dell'ordine, che non hanno reagito alla provocazione. Il corteo viene monitorato dalla polizia scientifica per la valutazione di eventuali illeciti e per le successive denunce all'autorita' giudiziaria.

SCIOPERO: CORTEO SINDACATI USB A PIAZZA NAVONA

Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - È ormai giunto a piazza Navona il corteo dei sindacati di base (Usb), che da piazza della Repubblica ha sfilato per le strade della Capitale. «Dopo aver portato la protesta al Senato, con lanci di 'tendè, uova e mortaretti», spiegano gli organizzatori, il corteo ha raggiunto piazza Navona, dove dal palco sono in corso gli interventi.

SCIOPERO: ADESIONE AUTONOMI A ROMA, ATAC AL 35% TPL AL 7,8%

Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - «Secondo quanto rilevato da Atac, alle ore 12 l'adesione allo sciopero di 24h indetto da Usb e a quello di 8h indetto Sult e Orsa è stata del 35%. Per quanto riguarda le linee periferiche di bus, secondo quanto rilevato da Roma Tpl, alle 11, l'adesione allo sciopero di 24 h indetto da Usb, Sult e Orsa è stata del 7,8%». Lo rende noto Roma Servizi per la Mobilità.

SCIOPERO: ROMA SERVIZI MOBILITÀ, CHIUSURA METRO A E B DIPESA DA SINDACATI AUTONOMI

Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - «La chiusura della metro A e B e la riduzione del servizio di bus in superficie a Roma è determinata stamani dallo sciopero di alcune sigle sindacali autonome, Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa, che non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale Antonello Aurigemma e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa». Lo rende noto Roma Servizi per la Mobilità.

Sciopero, corteo sindacati Usb a piazza Navona a Roma: ''Siamo quasi 50 mila''
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Roma - (Adnkronos) - Lo riferisce all'ADNKRONOS Fabrizio Tomaselli, dell'esecutivo nazionale di Usb, precisando che si tratta di stime ''reali e non gonfiate, visto che sfilando occupavamo 2-3 km di strada''


11 marzo 2011 - Ansa

TRASPORTI: SCIOPERO ROMA; USB,OLTRE 80% LAVORATORI, È VITTORIA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - «I lavoratori che oggi hanno scioperato a Roma nel settore dei trasporti complessivamente sono oltre l'80% del totale. Abbiamo fatto chiudere tutte le metro e le ferrovie concesse nonostante la revoca, fatta nella tarda serata di ieri, di ben 5 sigle sindacali. Questa è una vittoria per il sindacalismo di base, i lavoratori dei trasporti sono con noi». Lo afferma il responsabile trasporti di Roma dell'Usb Valter Sforzini. «L'adesione eccezionale allo sciopero di oggi, contro i tagli ai trasporti, è una risposta anche a quei sindacati che ultimamente vanno a braccetto con la politica e con Confindustria - aggiunge Sforzini -. Molti lavoratori, stanchi delle varie parentopoli, degli accordi firmati senza consultare i dipendenti e dei favoritismi, oggi hanno incrociato le braccia nonostante le indicazioni contrarie delle loro sigle».

SCIOPERO: FLOP REVOCA ROMA; STOP METRO, NO PARENTOPOLI
ALTRO GIORNO CAOS PER TRAFFICO, DOMANI ALTRI 3 CORTEI
di Luca Laviola

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Dalla tv, dalla radio e dai siti internet avevano saputo che lo sciopero era stato revocato. Invece stamattina, quando sono andati a prendere la metropolitana, l'hanno trovata chiusa. Una pessima sorpresa per i romani, che ha dato inizio una giornata estenuante nel traffico della capitale. Un'altra dopo quella di ieri quando un'infiltrazione di carburante ha dimezzato il servizio di metro B e Roma Lido. Oggi, oltre ai sindacati autonomi dei trasporti Usb, Orsa e Sult, a sorpresa hanno aderito allo sciopero anche i confederali che ieri a Roma avevano firmato l'accordo per la revoca dell'agitazione nazionale di 24 ore. O meglio ha aderito la base «per protestare contro Parentopoli», lo scandalo delle assunzioni facili che ha travolto l'azienda per il trasporto pubblico capitolino. E così oltre alla metro anche le ferrovie leggere e gli autobus hanno incontrato grandissime difficoltà nello svolgimento del servizio. Il corteo degli stessi sindacati di base ha contribuito a paralizzare ancora di più il centro di Roma e le zone vicine. E domani si annuncia la terza tappa di una via crucis dei trasporti nella capitale: tre diverse manifestazioni promettono di mettere di nuovo alla corda il sistema della circolazione e quello nervoso dei cittadini. Almeno 25 linee di bus Atac saranno deviate o rallentate. Oggi il servizio è stato regolare solo nella fascia di garanzia, tra le 17 e le 20, poi è ripreso lo sciopero. L'Usb ha fornito cifre trionfalistiche: oltre l'80% dei lavoratori si sarebbe astenuto dal lavoro, 50 mila i partecipanti alla manifestazione. «Questa è una vittoria per il sindacalismo di base, i lavoratori dei trasporti sono con noi», ha detto il responsabile trasporti di Roma dell'Unione sindacale di base, Valter Sforzini. L'agitazione, proclamata contro i tagli nel settore trasporti, si è nutrita anche della diffusa indignazione tra i partecipanti al corteo per la cosiddetta Parentopoli, le presunte assunzioni illegittime nelle aziende municipalizzate. «È uno schifo», hanno detto alcuni autisti dell'Atac. E un macchinista rincara la dose: «scontiamo i tagli, la cattiva gestione dell'azienda e l evarie Parentopoli». «Sono iscritto alla Cgil, ma oggi sciopero -spiega un altro lavoratore Atac - Non sappiamo quale accordo hanno firmato ieri perch‚ nessuno ce l'ha detto. E, poi, lo scandalo Parentopoli ci ha dato la mazzata finale. Oggi agli occhi della gente siamo 'i raccomandatì quando, almeno noi conducenti e operai facciamo solo il nostro duro lavoro e siamo vittime di questo sistema». La manifestazione, a cui hanno preso parte anche gruppi di precari organizzati, ha vissuto momenti di tensione quando sono state lanciate uova e vernice, tra le altre, contro le sedi della Cisl e dell'Ugl. Prima dell'arrivo del corteo a piazza Navona, vernice rossa è stata gettata da un manifestante su un mezzo delle forze dell'ordine e sono stati fatti esplodere dei petardi.

SCIOPERI:STOP USB, DISAGI NEI TRASPORTI, DA ROMA A MILANO
NELLA CAPITALE CHIUSA METRO, A MILANO FERME DUE LINEE SU TRE

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Lo sciopero generale dei sindacati di base ha creato disagi soprattutto nei trasporti con la chiusura della metropolitana a Roma e Milano: nella Capitale le difficoltà per i cittadini sono cresciute anche a causa della manifestazione della mattina dell'Usb per le vie del centro e per l'alta adesione allo sciopero anche a seguito dello scandalo Parentopoli all'Atac. Inoltre è stato revocato solo ieri sera lo stop che era stato proclamato per il trasporto locale a Roma sempre per oggi dai sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal, una tempistica che ha probabilmente fatto crescere l'adesione alla protesta nella capitale rispetto alla forza del sindacato di base. A Roma le metropolitane A e B sono rimaste chiuse fin dalla mattina mentre per gli autobus il servizio è stato rallentato per tutta la giornata. L'Atac ha diffuso dati di adesione del 35% per la città e del 7,8% per le linee periferiche mentre l'Atm di Milano ha calcolato che adesioni per il 33,5% dei lavoratori. Sempre a Milano sono rimaste ferme le tre linee della metropolitana. A Venezia la circolazione si è completamente bloccata con il 94% degli autobus e il 71% dei vaporetti fermi. L'Usb calcola che alla manifestazione che a Roma ha sfilato tra piazza della Repubblica e Piazza Navona abbiano partecipato circa 50.000 persone. Non ci sono stati incidenti ma non sono mancati momenti di tensione quando i manifestanti hanno lanciato vernice rossa, fumogeni e petardi in prossimità del Senato. Sempre secondo il sindacato con lo sciopero in Italia, tra pubblico, trasporti e industria e commercio hanno incrociato le braccia in 1,2 milioni di lavoratori. Su tutto il territorio - spiega il coordinatore dell'Usb Pier Paolo Leonardi - sono rimaste chiuse molte scuole materne e asili nido mentre ci sono stati casi di fermo delle sale operatorie negli ospedali e di rinvio delle udienze nei tribunali. E dal 31 marzo si replica: i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl infatti oggi hanno proclamato per quella data uno stop dei servizi extraurbani e per il primo aprile uno sciopero per bus, metro, tram e servizi urbani. Gli addetti al trasporto ferroviario si fermeranno dalle 21 del 31 marzo alla stessa ora del primo aprile.

SCIOPERO: ROMA, METRO FERMA NONOSTATE REVOCA, NO A PARENTOPOLI
USB, BASE CONFEDERALI NO CON DIRIGENTI DOPO SCANDALI RACCOMANDATI

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - «Allo sciopero di oggi c'è stata un'adesione altissima dei lavoratori dei trasporti. Soprattutto a Roma dove, nonostante la revoca di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa, hanno incrociato le braccia anche molti colleghi appartenenti a queste sigle che non si sentono più rappresentati da sindacati coinvolti nello scandalo parentopoli e che fanno accordi all'ultimo minuto senza consultare la base». Lo afferma il responsabile trasporti dell'Usb Roberto D'Agostini che sta partecipando al corteo nazionale che sta sfilando a Roma. Nel corteo dell'Usb, infatti, sfilano anche diversi lavoratori aderenti ad altre sigle sindacali. Tra loro Pietro un lavoratore dell'Atac che spiega: «Sono iscritto alla Cgil, ma oggi sono qui perchè condivido le motivazioni dei sindacati di base che dicono no ai tagli al trasporto pubblico. Non riesco più a comprendere il mio sindacato - prosegue -. Non sappiamo, ad esempio, quale accordo hanno firmato ieri perchè nessuno ce l'ha detto. E, poi, lo scandalo parentopoli ci ha dato la mazzata finale. Oggi agli occhi della gente siamo 'i raccomandatì quando, almeno noi conducenti e operai facciamo solo il nostro duro lavoro e siamo vittime di questo sistema». Accanto a lui anche Fabrizio, un altro conducente Atac, che aggiunge: «Siamo qui perchè gli accordi che firmano i nostri sindacati non sono chiari. Noi lavoratori siamo allo scuro di tutto. Scontiamo i tagli, la cattiva gestione dell'azienda e le varie parentopoli».

LAVORO, CORTEO USB - AUTISTI ATAC, DA NOI UNO SCHIFO

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - «Siamo qui per protestare contro la mala gestione della nostra azienda. È uno schifo». Così alcuni autisti di Atac presenti alla manifestazione di sciopero indetto da Usb ed altri sindacati per oggi a Roma. «Non voglio pensare allo scandalo di parentopoli - ha detto Roberto Moro - a tutte quelle assunzioni. Quella gente prende più di me che sto qui da oltre 10 anni». «Se il trasporto pubblico non funziona bene - ha aggiunto - la gente se la prende con noi per l'azienda che ci crolla addosso». «Non riusciamo neanche a prenderci le ferie - si è lamentato Pietro, un altro autista - però gli uffici di Atac sono stracolmi. Se ci ammaliamo l'azienda pensa pure che siamo assenteisti quando invece abbiamo punte di ferie pregresse altissime».

TRASPORTI: STOP METRÒ A ROMA, IN SCIOPERO USB-SULT-ORSA
SIGLE NON HANNO ADERITO A REVOCA CONCORDATA IERI SERA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - La chiusura della metro A e B e la riduzione del servizio di bus in superficie a Roma, secondo quanto rende Roma Servizi per la Mobilità, è determinata stamani dallo sciopero di alcune sigle sindacali autonome - Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa. Tali sigle non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma, e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa.

LAVORO: SCIOPERO USB; PARTITO CORTEO VERSO PIAZZA NAVONA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Dietro lo striscione 'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisì ed un Tir con enormi palloncini rossi con la scritta Usb è partito il corteo dei lavoratori che oggi scioperano a Roma. Sono diverse centinaia i manifestanti che sono diretti verso piazza Navona dove è stato allestito un palco per gli interventi; il corteo si snoderà per via Cavour, via dei Fori Imperiali e Corso Vittorio Emanuele. «Nessuna azienda deve essere chiusa. Nessun lavoratore deve essere licenziato», «Tremonti e Gelmini tagliate gli sprechi non i servizi»: questi alcuni dei cartelli che espongono i lavoratori di diversi settori che hanno aderito allo sciopero.

LAVORO: CORTEO USB; SFILANO PRECARI-TARGET 'SOTTO TIRO'

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Un fila di precari con addosso dei bersagli e la scritta 'sotto tirò, manifestanti con scope in mano che chiedono di non essere licenziati, altri vestiti da infermieri con tanto di mascherina ed altri ancora che «sfornano» battute contro governo e ministri. Sono alcuni delle migliaia dei lavoratori scesi in piazza a Roma per lo sciopero indetto oggi da Usb ed altre sigle sindacali: dal personale scolastico a quello del mondo della sanità, dai pensionati e dal pubblico impiego agli operai fino agli immigrati. Foto di Silvio Berlusconi, dell'ad della Fiat, Marchionne, e del leader della Cisl, Bonanni, bollate con il timbro «pericolosi», un cartello dedicato al ministro Alfano, con su scritto «Angelino non fare il patto con il tuo Padrino, cà finisci come Totò Vasa Vasa, tuo concittadino» ed un altro dal titolo «Lombardia hood' con le immagini del premier, di Marchionne e della presidente di Confindustria, Marcegaglia, accompagnate dalla scritta »rubano ai poveri per dare ai soliti«. Così i manifestanti vedono la situazione del lavoro e della classe politica in Italia. Al corteo stanno partecipando anche diverse decine di lavoratori immigrati: »contro la sanatoria truffa permesso di soggiorno per tutti« si legge su uno striscione mentre su altri cartelli »no al razzismo e allo sfruttamento«, »no al trattato di Dublino, lavoro per tutti«.

CORTEO E STOP METRO: ROMA, ALTRO GIORNO PASSIONE PER TRAFFICO
INGORGHI IN VARIE ZONE, NEL POMERIGGIO SITUAZIONE È MIGLIORATA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - È stata una mattinata molto difficile per i romani, alle prese con una circolazione quasi paralizzata nelle zone centrali della capitale in conseguenza del corteo organizzato dal sindacato dei trasporti Usb e da altre sigle. Ieri la città era invece andata in crisi per il blocco della metropolitana a causa di uno sversamento di benzina in una delle stazioni della linea B. Nel primo pomeriggio di oggi la situazione sta progressivamente tornando alla normalità, dopo gli ingorghi registrati in mattinata. È quanto si apprende dal Comando della polizia municipale. Il corteo dei lavoratori dei trasporti è fermo a piazza Navona, nel cuore della capitale, dove era previsto che si concludesse. Restano alcuni rallentamenti nella zona di San Giovanni, non lontano dal centro storico, ma si stanno «fluidificando», secondo quanto riferito. Sono decine le pattuglie dei vigili urbani impegnate.

LAVORO: CORTEO USB; VERNICE ROSSA SU MEZZI FORZE ORDINE

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Momenti di tensione durante il corteo dei sindacati di base si sono avuti a Corso Rinascimento, nei pressi del Senato, quando un manifestante è salito su una camionetta delle forze dell'ordine. Secchi di vernice rossa sono stati lanciati sui mezzi di polizia e carabinieri. Diversi petardi sono stati esplosi assieme ad alcuni fumogeni. Mente la testa del corteo è arrivata a Piazza Navona una trentina di manifestanti si è staccata dirigendosi verso il Senato.

LAVORO: CORTEO USB; TENDE AL SENATO PER EMERGENZA CASA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Emergenza abitativa. Questo il significato delle tende da campeggio che alcuni manifestanti dei Blocchi Precari Metropolitani hanno posizionato sulle camionette della polizia nei pressi del Senato. «Cercavamo un posto dove dormire - ha detto uno dei manifestanti - e per questo con le tende volevamo arrivare sotto il Senato».

LAVORO: CORTEO USB; SFILANO 50 MILA MANIFESTANTI

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - «Al corteo siamo 50 mila». Lo ha annunciato uno degli organizzatori dello sciopero indetto oggi a Roma da Usb ed altre sigle sindacali. «Lo sciopero del trasporto pubblico sta andando benissimo in tutta Italia - hanno detto dai megafoni del camion che guida il corteo verso Piazza Navona - lo sciopero dei sindacati di base sta mordendo bene».

LAVORO: CORTEO USB; TERMINATA MANIFESTAZIONE A ROMA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - È terminata la manifestazione a piazza Navona dei lavoratori che oggi hanno aderito allo sciopero indetto da Unione Sindacati di base e altre sigle sindacali. I manifestanti hanno abbandonato ora la piazza dopo aver ascoltato diversi interventi dal placo; anche le persone che si erano accampate in tende di campeggio, vicino la fontana del Bernini, se ne sono andate.

LAVORO: CENTINAIA DI MANIFESTANTI A ROMA PER SCIOPERO USB

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Sono alcune centinaia i lavoratori già arrivati in piazza della Repubblica, e ora radunati davanti la basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, per lo sciopero generale di 24 ore indetto da Unione sindacale di base, Snater, Sli-Cobas e Cib-Unicobas. Salario, reddito, diritti e dignità. Questi i motivi della protesta che si articolerà in un corteo fino a piazza Navona; la manifestazione partirà intorno alle 11 per aspettare l'arrivo dei pullman provenienti da diverse città italiane. «Bisogna unire la lotta dei lavoratori con le lotte che stanno sul territorio - ha detto Fabrizio Tomaselli dell'esecutivo nazionale Usb - siamo in piazza oggi per dare una risposta al governo che sta mettendo in atto politiche contro i lavoratori».

LAVORO: CORTEO USB; FERRERO, UNA CHIARA PIATTAFORMA POLITICA

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - «Ho partecipato stamattina all'importante manifestazione indetta a Roma dai sindacati di base in concomitanza con lo sciopero generale. Chiara e condivisibile la piattaforma politica : contro Il governo e contro la Confindustria, che sono le due facce d ella stessa medaglia. Proprio a partire dalla consapevolezza che il nostro avversario è il governo ma anche la Confindustria possiamo costruire un movimento di massa e una proposta alternativa di uscita dalla crisi capitalistica». Lo dice Paolo Ferrero, segretario Prc-Fds.

Lavoro: corteo Usb; lancio uova contro sedi Cisl e Ugl
Anche vernice rossa contro vetrina Pirellire e palazzo Ex Finit

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Alcuni dei manifestanti che stanno partecipando al corteo dei lavoratori in sciopero oggi a Roma hanno lanciato delle uova e della vernice rossa contro le sedi di Cisl, Ugl, Pirellire e contro un palazzo che ospita l'ex Finit. L'azione e' stata rivendicata con degli adesivi attaccati dai Blocchi precari metropolitani. Tra i motivi del gesto il ''sanzionamento dei simboli del collaborazionismo del mondo sindacale con i padroni''.

Lavoro: corteo Usb a Roma
Da piazza Navona palloni rossi in aria

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Enormi palloni rossi con le scritte 'ricerca, universita', immigrazione, lavoro, dignita', salario' sono stati lasciati volare in aria da piazza Navona durante la manifestazione dei lavoratori che hanno aderito oggi allo sciopero lanciato a Roma da Usb ed altre sigle sindacali. Su corso Rinascimento, dove ci sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine schierate per bloccare l'accesso a Palazzo Madama, sono state attaccate con un filo e delle mollette delle magliette con varie scritte.

Scioperi:caos nei trasporti
Nella Capitale difficolta' circolazione anche per manifestazione

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Trasporti nel caos a Roma e Milano e disagi nelle altre citta' italiane: lo sciopero dei sindacati di base, ha bloccato la metro a Roma mentre a Milano sono rimaste ferme due linee su tre. Il servizio bus e' rallentato e nella Capitale le difficolta' nei trasporti sono aumentate a causa della manifestazione dei sindacati alla quale hanno partecipato secondo l'Usb circa 50.000 persone.


11 marzo 2011 - Agi

SCIOPERO COBAS: USB, OLTRE 50MILA IN PIAZZA A ROMA

(AGI) - Roma, 11 mar. - "Oltre 50mila persone in piazza: una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro". La stima e' di Pierpaolo Leonardi, dell'esecutivo dell'Unione sindacale di base, secondo cui "sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le finestre del Senato". "Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi", cosi' recitava lo striscione di apertura del corteo, dietro cui - sottolinea Leonardi - hanno sfilato "le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati. La richiesta della piazza e' di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei". Dai primi dati in possesso dell'Usb, sono stati "oltre un milione e 200mila i lavoratori che hanno incrociato le braccia".

SCIOPERI: USB, OLTRE 50 MILA OGGI IN PIAZZA A ROMA

(AGI) - Roma, 11 mar. - Oltre un milione di lavoratori hanno incrociato le braccia in tutta Italia e piu' di 50mila hanno manifestato a Roma. Sono i dati diffusi dall'Unione sindacale di base. "Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro, - dichiara in una nota Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo Usb - sono state decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato". 'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi' era scritto sullo striscione che apriva il corteo. In testa alla sfilata gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati: "La richiesta della piazza - conclude - e' di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei. Da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe'".


11 marzo 2011 - Dire

ATC BOLOGNA. USB: OGGI PER SCIOPERO FERMO 85% AUTISTI BUS
PER L'AZIENDA ADESIONE AL 65%; E CORTICELLI: CANCELLER I RINCARI

(DIRE) Bologna, 11 mar. - E' stata dell'85%, questa mattina, l'adesione degli autisti dell'Atc di Bologna allo sciopero generale indetto dell'Usb. L'azienda di via Saliceto ridimensiona il dato al 65%. Ma di fatto la percentuale resta consistente. Il sindacato di base, pero', non si limita a far sapere che risposta c'e' stata alla chiamata alla mobilitazione dei lavoratori. Aggiunge che ieri l'Atc ha confermato, in un incontro con i sindacati, che dall'1 aprile "inizieranno i tagli alle corse", riferisce Italo Quartu (Usb). In particolare, la linea 29 sparira' e sara' unificata con la navetta "B". Il che significa, spiega il sindacalista, che spariscono 160.000 chilometri di percorrenza. A questi se ne aggiungono altri 200.000 per una riduzione del servizio della linea 671. "Ma entro ottobre i piani aziendali prevedono un ridimensionamento di altri 400.000 chilometri di percorrenza", ricorda Quartu. Intanto, dai microfoni di Punto Radio, il candidato sindaco di Bologna capitale, Daniele Corticelli, torna ad attaccare i rincari dei biglietti e promette che se diventera' primo cittadino tra i suoi provvedimenti prioritari ci sara' l'annullamento degli aumenti. "Prima di aumentare i biglietti era doveroso verificare che tutti li pagassero perche' c'e' un sacco, un mare di gente che sale sull'autobus senza pagare. Su Atc si deve accendere faro, un riflettore perche' in quella azienda le cose non stanno funzionando", dice Corticelli. Per il civico sono stati varati aumenti senza senso, quando si doveva lavorare per un efficientamento e una riduzione dei costi di Atc. "Se anche era necessario l'aumento, andava spiegato in maniera chiara e trasparente", aggiunge Corticelli.

LAVORO. USB, NIERI: DIFFUSA RICHIESTA CAMBIAMENTO NEL PAESE
CAPOGRUPPO SEL A PISANA HA PRESO PARTE A MANIFESTAZIONE

(DIRE) Roma, 11 mar. - "Lo sciopero generale di oggi indetto dall'Unione sindacale di base e dagli altri sindacati autonomi e' un segnale importante che i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese inviano al Governo, che sta mettendo in atto politiche contro i lavoratori e contro ogni forma di welfare. Le tante persone che hanno aderito a questa iniziativa dimostrano che e' forte e diffusa la richiesta di cambiamento". E'quanto dichiara Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra Ecologia Liberta' alla Pisana, che ha preso parte al corteo promosso dall'Usb. "Deve essere questo dunque un primo passo per la ricostruzione di un forte schieramento di opposizione al Governo della destra. Un Governo che ha penalizzato con tagli e messo sotto accusa interi settori della societa': dal mondo della scuola a quello della ricerca, dal pubblico impiego alla sanita' pubblica- continua Nieri- Lo sciopero di oggi e' anche una risposta a chi, come Marchionne, intende rilanciare la produttivita' delle aziende e la competitivita' del Paese sulla pelle dei lavoratori e sulla cancellazione dei diritti. Siamo qui anche per dire che quella strada e' profondamente sbagliata".

LAVORO. ROMA, "50 MILA" AL CORTEO USB E BOMBE CARTA A SENATO
LANCIO UOVA E VERNICE ROSSA SU SEDI UGL, CISL E ALTRI PALAZZI

(DIRE) Roma, 11 mar. - "Cinquantamila" manifestanti, secondo gli organizzatori, hanno attraversato le strade di Roma con un corteo promosso insieme allo sciopero generale di 24 ore da Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. Il corteo, partito intorno alle 11 da piazza della Repubblica, e' arrivato poco dopo le 14 in piazza Navona, sede degli interventi finali dal palco. Considerato anche lo sciopero 'parziale' dei trasporti, e' stata una giornata molto difficile per la circolazione della Capitale: ingorghi e tratti congestionati dal traffico nelle zone intorno al percorso del corteo e ripercussioni in tutto il Centro storico. Momenti di agitazione, poi, davanti a Palazzo Madama: l'area attorno al Senato e' stata completamente blindata dalle forze dell'ordine, che hanno presidiato tutti gli accessi, mentre da corso Rinascimento sono state lanciate alcune bombe carta. I manifestanti erano partiti questa mattina dietro uno striscione con la scritta 'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi': guidati da un tir addobbato da palloncini rossi con la scritta 'Usb', hanno attraversato le vie del Centro, da via Cavour, via dei Fori Imperiali, fino a corso Vittorio Emanuele. Alla base della protesta, le richieste di salario, reddito, diritti e dignita'. Diverse le scene viste durante il percorso: dalle mini-tende da campeggio montate sopra i mezzi blindati della Polizia (per protestare contro l'emergenza casa), fino al lancio di uova e vernice rossa contro le sedi di Cisl, Ugl, PirelliRe e un palazzo che ospita l'ex Finit. Azione, quest'ultima, rivendicata attraverso alcuni adesivi dai 'Blocchi precari metropolitani. Vernice rossa e' stata lanciata anche sui mezzi delle forze dell'ordine. Tra i partecipanti erano presenti alcuni precari con addosso dei bersagli e la scritta 'sotto tiro', mentre altri erano vestiti da infermieri o sfilavano portando in mani alcune scope. Bollati con la scritta 'pericoloso' c'erano anche numerose foto di personaggi e cariche istituzionali, come il premier Silvio Berlsuconi, l'ad Fiat, Sergio Marchionne, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Hanno preso parte al corteo anche molte decine di immigrati.

TRASPORTI. SCIOPERO, ADESIONE IN ATAC 35% E ROMA TPL 7,8%
LE RILEVAZIONI ALLE 12 E ALLE 11 SU STOP INDETTO DA AUTONOMI

(DIRE) Roma, 11 mar. - Secondo quanto rilevato da Atac, alle ore 12, l'adesione allo sciopero di 24h indetto da Usb e a quello di 8h indetto Sult e Orsa e' stata del 35%. Lo fa sapere in una nota Roma Servizi per la Mobilita'. Per quanto riguarda le linee periferiche di bus, secondo quanto rilevato da Roma Tpl, alle 11, l'adesione allo sciopero di 24h indetto da USb, Sult e Orsa e' stata del 7,8%.


11 marzo 2011 - Omniroma

SCIOPERO TPL, USB: «IN DECINE DI MIGLIAIA IN PIAZZA A ROMA»

(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - «Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro. Sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato». Lo dichiara, in una nota, Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo USB. «'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi» così lo striscione che apriva il corteo, dietro cui hanno sfilato insieme le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati, - prosegue Leonardi - la richiesta della piazza è di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei«. »Siamo stati il 'convitato di pietrà e da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe'« conclude Leonardi.

SCIOPERO, SINDACATI BASE IN CORTEO:
UOVA E VERNICE CONTRO SEDI CGIL E UIL

(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - Manifestazione, Usb in corteo nazionale contro Governo e tagli «Uniamo le lotte, mettiamoli in crisì». È questo lo striscione che apre il corteo Usb che oggi sfila per Roma per il suo sciopero nazionale. Partito dalla stazione Termini il corteo è «guidato» da un tir fiancheggiati da alcuni enormi palloncini rossi con la scritta Usb. Il corteo composto da alcune migliaia di lavoratori giunti nella Capitale da tutta Italia si concluderà in piazza Navona dove è stato allestito il palco per gli interventi conclusivi. Ora la testa della manifestazione è in piazza Venezia. «Nessuna azienda deve essere chiusa. Nessun lavoratore deve essere licenziato» o «Rubano ai poveri per dare ai soliti» sono alcuni degli strisci presenti nel corteo mentre i bersagli degli slogan sono Berlusconi, Tremonti e Gelmini. A manifestare sono lavoratori di tutte le categorie: dai metalmeccanici alla scuola, dagli artisti ai dipendenti pubblici. Durante il transito del corteo in via Cavour alcuni manifestanti hanno lanciato uova e vernice rossa in direzione delle sedi di Cgil, Uil e Pirelli Re.

SCIOPERO, BOMBE CARTA IN PIAZZA NAVONA AD ARRIVO CORTEO

(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - La manifestazione nazionale indetta dal sindacato autonomo Usb è giunta a piazza Navona. La piccola strada che collega la piazza a palazzo Madama è blindata e presieduta dalle forze dell'ordine mentre all'arrivo di alcuni manifestanti sono state esplose diverse bombe carta.

SCIOPERO TPL, ROMA MOBILITÀ:
ALLE 12 ADESIONE ATAC 35%, ROMA TPL 7,8%

(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - «Secondo quanto rilevato da Atac, alle ore 12 l'adesione allo sciopero di 24h indetto da Usb e a quello di 8h indetto Sult e Orsa è stata del 35%. Per quanto riguarda le linee periferiche di bus, secondo quanto rilevato da Roma Tpl, alle 11, l'adesione allo sciopero di 24 h indetto da USb, Sult e Orsa è stata del 7,8%». Lo comunica Roma servizi per la mobilità.

SCIOPERO, NIERI (SEL): «FORTE E DIFFUSA RICHIESTA CAMBIAMENTO»

(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - «Lo sciopero generale di oggi indetto dall'Unione sindacale di base e dagli altri sindacati autonomi è un segnale importante che i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese inviano al Governo, che sta mettendo in atto politiche contro i lavoratori e contro ogni forma di welfare. Le tante persone che hanno aderito a questa iniziativa dimostrano che è forte e diffusa la richiesta di cambiamento. Deve essere questo dunque un primo passo per la ricostruzione di un forte schieramento di opposizione al Governo della destra. Un Governo che ha penalizzato con tagli e messo sotto accusa interi settori della società: dal mondo della scuola a quello della ricerca, dal pubblico impiego alla sanità pubblica». Èquanto dichiara in una nota Luigi Nieri, Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà che ha preso parte al corteo promosso dall'Usb: «Lo sciopero di oggi è anche una risposta a chi, come Marchionne, intende rilanciare la produttività delle aziende e la competitività del Paese sulla pelle dei lavoratori e sulla cancellazione dei diritti. Siamo qui anche per dire che quella strada è profondamente sbagliata», conclude Nieri.

SCIOPERO TPL, CHIUSURA METRO DOVUTA A SINDACATI AUTONOMI

(OMNIROMA) Roma, 11 MAR - «La chiusura della metro A e B e la riduzione del servizio di bus in superficie a Roma è determinata stamani dallo sciopero di alcune sigle sindacali autonome - Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa - che non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale Antonello Aurigemma e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Faisa». Lo rende noto Roma Servizi per la Mobilità.


11 marzo 2011 - Online News

Romani beffati, lo sciopero revocato c’è. E in città è il caos

Roma - Lo sciopero era stato revocato con un protocollo firmato tra l’assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma e i sindacati maggiori, ma alcune sigle autonome hanno messo in pratica egualmente la protesta ed è stato il caos per le strade della capitale bloccate anche dal corteo che ha attraversato il centro fino a Piazza Navona. Gli effetti: chiusura della metro A e B e riduzione del servizio di bus in superficie a Roma, grazie a Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa, che hanno ottenuto la paralisi del traffico. Pessimo il servizio suppletivo., scarsissime le informazioni per gli utenti che erano usciti di casa con in testa la notizia della revoca dello sciopero, durissime le proteste. Con una coda velenosa: l’agitazione selvaggia doveva durare fino alle 16.30, ma i cancelli delle metro sono rimasti chiusi fino alle 17. Frustrazione doppia per i cittadini abbandonati a loro stessi dalla amministrazione capitolina.


11 marzo 2011 - Il Messaggero.it

Metro bloccata per sciopero a Roma. Tensione al corteo, uova contro Senato
Vernice rossa lanciata sui mezzi delle forze dell'ordine.
Un'altra giornata nera per i trasporti dopo il blocco di giovedì

ROMA - Metropolitana chiusa a Roma e servizio bus ridotto per lo sciopero di alcune sigle sindacali autonome (Usb-Unione sindacale di base, Sult e Orsa). Ferma anche la Roma - Lido, mentre il servizio è molto ridotto sulla Termini - Giardinetti e sulla Roma - Civitacastellana - Viterbo. Le tre sigle non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma, e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dopo che un incidente aveva bloccato una tratto della linea B per tutta la giornata di giovedì. Il servizio della metro B, interrotto mercoledì sera a causa dello sversamento di carburante proveniente da una cisterna di un distributore di viale Marconi vicino alla stazione della metro, era stato riattivato ieri sera intorno alle 21. Secondo quanto riferisce riferisce Roma Servizi per la Mobilità l'adesione allo sciopero è stata del 35% all'Atac e del 7,8% a Roma Tpl (linee periferiche). Momenti di tensione durante il corteo dei sindacati di base si sono avuti a Corso Rinascimento, vicino al Senato, quando un manifestante è salito su una camionetta delle forze dell'ordine. Secchi di vernice rossa sono stati lanciati sui mezzi di polizia e carabinieri. Diversi petardi sono stati esplosi assieme ad alcuni fumogeni. «Al corteo siamo 50 mila», ha annunciato uno degli organizzatori della manifestazione. «Lo sciopero del trasporto pubblico sta andando benissimo in tutta Italia - hanno detto dai megafoni del camion che guida il corteo - lo sciopero dei sindacati di base sta mordendo bene». Il corteo ha sfilato dietro lo striscione "Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi". «Nessuna azienda deve essere chiusa. Nessun lavoratore deve essere licenziato», «Tremonti e Gelmini tagliate gli sprechi non i servizi»: questi alcuni dei cartelli che espongono i lavoratori. La situazione del trasporto pubblico locale è una «emergenza», secondo Vasco Errani, il presidente dell'Emilia Romagna che presiede la Conferenza delle Regioni. Errani, nel giorno dello sciopero del settore, è tornato a chiedere che il governo dia i fondi promessi a dicembre. «C'è un accordo del 16 dicembre - ha spiegato - che prevede risorse per il trasporto pubblico locale e per il patto di stabilità. Il governo deve fare gli atti conseguenti o l'accordo oggettivamente non c'è. E la situazione del trasporto pubblico locale è un'emergenza che sottolinea questa necessità».


11 marzo 2011 - AMI

sciopero generale dei sindacati di base
Tende e vernice contro la Polizia. La protesta dei precari
Migliaia di lavoratori in corteo a Roma. Riuscita anche l'astensione nel settore dei trasporti
di Alessandro Fioroni
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Sciopero generale indetto dal mondo sindacale di base. Alla manifestazione nazionale di Roma organizzata dall'Usb hanno partecipato migliaia di lavoratori. Dal personale scolastico a quello del mondo della sanità, dai pensionati e dal pubblico impiego agli operai fino agli immigrati, tutti accomunati dalla protesta contro le politiche economiche del governo e il cosiddetto modello Marchionne. Particolarmente significativa l'azione simbolica (video), ma di forte impatto, attuata dai Blocchi precari metropolitani vicino al Senato sbarrato dai blindati della Polizia. Tanti in lavoratori che hanno partecipato al corteo indetto dal sindacato di base usb in occasione della giornata di sciopero generale. La manifestazione che si è svolta a Roma ha visto scendere in piazza i dipendenti pubblici e quelli del settore privato. Praticamente erano rappresentati quasi tutti i comparti del lavoro in Italia, da i dipendenti delle aziende autoferrotranviarie a quelli della sanità e della scuola. Tutti uniti contro le politiche economiche del governo e il cosiddetto modello Marchionne. Particolarmente nutrito il gruppo dei lavoratori precari, tra le loro fila i ragazzi della ricerca che hanno protestato nei mesi scorsi occupando i tetti di università e laboratori. I dipendenti LSU (lavoratori socialmente utili) del mondo della scuola che rischiano il posto a causa dei tagli del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Ma la precarietà non e solo quella del lavoro, è anche quella di non avere una casa. Per questo lo spezzone dei Blocchi precari metropolitani ha attuato, nei pressi del Senato, una protesta simbolica ma fortemente visibile. Contro i blindati della Polizia, che chiudevano le vie d'accesso a Palazzo Madama, sono state lanciate decine di tende a rappresentare la mancanza di un tetto. Lanciati anche petardi e vernice rossa. La manifestazione poi è proseguita verso piazza Navona, punto originario di arrivo. Alla fine gli organizzatori hanno annunciato 50.000 partecipanti al corteo. La protesta di oggi è coincisa con quella dei trasporti alla quale l'adesione è stata massiccia in tutta Italia.

lavoratori in piazza
Marchionne e ricerca. Sciopero generale sindacati di base
Manifestazione a Roma indetta dall'Usb, Snater; Slai Cobas
di Alessandro Fioroni

Oggi sciopero generale di 24 ore del sindacalismo di base con manifestazione a Roma. Una mobilitazione che anticipa quella del 6 maggio della Cgil e che presenta una piattaforma molto ampia. Al centro della manifestazione, spiega Fabrizio Tomaselli (audio) dell'esecutivo nazionale dell'Usb (Unione sindacale di base), le politiche economiche del governo e il timore che il cosiddetto modello Marchionne venga esteso a tutti i settori lavorativi. Particolarmente significativa la presenza dei ricercatori protagonisti delle ''proteste dei tetti''.
Un primo assaggio. Ben prima dello sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 maggio, a scendere in piazza venerdì 11 sarà tutto il mondo del sindacalismo di base. Una mobilitazione indetta dall'Usb, Slai Cobas, CIB Unicobas e Snater con manifestazione nazionale a Roma. Un corteo partirà da piazza della Repubblica alle 9.30 per concludersi a Piazza Navona dove si terranno gli interventi dal palco.
La piattaforma. A fermarsi saranno i comparti della Pubblica Ammnistrazione, del settore privato, della scuola, sanità e trasporti. Le ragioni di questo sciopero di 24 ore, per tutto il territorio nazionale, sono riassunte da Fabrizio Tomaselli dell'esecutivo nazionale dell'Usb: «Non è che con uno sciopero generale che si risolve la situazione, ma riteniamo che i lavoratori debbano scendere in piazza per per difendere l'occupazione e il contratto nazionale, contro il tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del lavoro».
Il mondo della ricerca. In realtàla piattaforma è molto più vasta e riguarda anche la riforma Gelmini della scuola così come il diritto all'abitare, le politiche fiscali e la regolarizzazione dei migranti. A Roma sono attese migliaia di persone provenienti da ogni parte d'Italia. Particolarmente significativa sarà la presenza dei lavoratori che fanno parte del mondo della ricerca.
Basta con i tetti. «Riteniamo che la fase delle proteste sui tetti sia finita - spiega Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo nazionale di USB Pubblico Impiego - per i lavoratori della Ricerca è arrivato il momento di scendere nelle piazze e mescolarsi con le altre realtà sociali che, al pari dei ricercatori sono stati individuati come i soggetti a cui far pagare la crisi».


11 marzo 2011 - Sky.it

Sciopero dei trasporti, disagi nelle grandi città
Mezzi pubblici in tilt a causa della protesta promossa dai sindacati di base. A Roma e a Milano sospesa la circolazione delle metropolitane. Disagi anche per tram e bus. Il 31 marzo proclamato un altro sciopero: si fermeranno anche i treni
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Lo sciopero generale dei sindacati di base dell'11 marzo ha creato disagi soprattutto nei trasporti con la chiusura della metropolitana a Roma e Milano: nella Capitale le difficoltà per i cittadini sono cresciute anche a causa della manifestazione della mattina dell'Usb per le vie del centro e per l'alta adesione allo sciopero anche a seguito dello scandalo Parentopoli all'Atac. Inoltre è stato revocato solo giovedì sera lo stop che era stato proclamato per il trasporto locale a Roma dai sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal, una tempistica che ha probabilmente fatto crescere l'adesione alla protesta nella capitale rispetto alla forza del sindacato di base. A Roma le metropolitane A e B sono rimaste chiuse fin dalla mattina di venerdì 11 marzo mentre per gli autobus il servizio è stato rallentato per tutta la giornata. L'Atac ha diffuso dati di adesione del 35% per la città e del 7,8% per le linee periferiche mentre l'Atm di Milano ha calcolato che adesioni per il 33,5% dei lavoratori. Sempre a Milano sono rimaste ferme le tre linee della metropolitana. A Venezia la circolazione si è completamente bloccata con il 94% degli autobus e il 71% dei vaporetti fermi. L'Usb calcola che alla manifestazione che a Roma ha sfilato tra piazza della Repubblica e Piazza Navona abbiano partecipato circa 50.000 persone. Non ci sono stati incidenti ma non sono mancati momenti di tensione quando i manifestanti hanno lanciato vernice rossa, fumogeni e petardi in prossimità del Senato. Sempre secondo il sindacato con lo sciopero in Italia, tra pubblico, trasporti e industria e commercio hanno incrociato le braccia in 1,2 milioni di lavoratori. Su tutto il territorio - spiega il coordinatore dell'Usb Pier Paolo Leonardi - sono rimaste chiuse molte scuole materne e asili nido mentre ci sono stati casi di fermo delle sale operatorie negli ospedali e di rinvio delle udienze nei tribunali. E dal 31 marzo si replica: i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl infatti oggi hanno proclamato per quella data uno stop dei servizi extraurbani e per il primo aprile uno sciopero per bus, metro, tram e servizi urbani. Gli addetti al trasporto ferroviario si fermeranno dalle 21 del 31 marzo alla stessa ora del primo aprile.


11 marzo 2011 - Repubblica.it

LA PROTESTA
Salario, reddito, diritti e dignità in corteo fino a piazza Navona
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Roma - Lo sciopero generale di Unione sindacale di base e Cobas. Precedute da un Tir decorato con enormi palloncini rossi, diverse centinaia di lavoratori sono partite da piazza della Repubblica, percorrendo via Cavour, via dei Fori imperiali e Corso Vittorio.
Dietro lo striscione 'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi' e un Tir con enormi palloncini rossi con la scritta Usb è partito il corteo dei lavoratori che hanno aderito allo sciopero generale di 24 ore indetto da Unione sindacale di base, Snater, Sli-Cobas e Cib-Unicobas. Salario, reddito, diritti e dignità. Questi i motivi della protesta che si articola nel corteo di oggi. La manifestazione è partita intorno alle 11 per aspettare l'arrivo dei pullman provenienti da diverse città italiane. Circa 3-400 manifestanti si sono diretti verso piazza Navona dove è stato allestito un palco per gli interventi. Il percorso autorizzato attraversa le vie del centro: via Cavour, via dei Fori Imperiali e Corso Vittorio Emanuele, per giungere in piazza Navona.
''Nessuna azienda deve essere chiusa. Nessun lavoratore deve essere licenziato'', ''Tremonti e Gelmini tagliate gli sprechi non i servizi'': questi alcuni dei cartelli che espongono i lavoratori di diversi settori che hanno aderito allo sciopero.
''Bisogna unire la lotta dei lavoratori con le lotte che stanno sul territorio - ha detto Fabrizio Tomaselli dell'esecutivo nazionale Usb - siamo in piazza oggi per dare una risposta al governo che sta mettendo in atto politiche contro i lavoratori''.

Metrò, stop delle linee A e B "Servizio ridotto Termini-Giardinetti"
Nonostante la revoca dello sciopero di 24 ore siglata ieri sera dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal, alle ore 9 sono chiuse le linee della metropolitana e la Roma - Lido

Roma - Un'altra giornata nera per il trasporto pubblico nella capitale. Dopo il caos di ieri, nonostante la revoca dello sciopero di 24 ore siglata ieri sera dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal, alle ore 9 sono è stata chiusa la linea A e, dopo mezz'ora, ha chiuso i battenti anche la linea B del metrò. Sospeso anche il servizio sulla Roma-Lido. Lo rende noto l'Atac, al centro delle polemiche dopo il caos di ieri dovuto alla sospensione del servizio per lavori di bonifica in zona Marconi.
Il servizio, fa sapere oggi l'Agenzia per la mobilità, proseguirà fino alle ore 17 a ritmo molto ridotto sulle tratte Termini-Giardinetti, Roma-Nord e Roma-Civitacastellana-Viterbo. L'adesione. Alle ore 12 in superficie l'adesione rilevata da Atac è stata del 35 per cento e negli uffici ha sfiorato il 40 cento. Inferiore l'adesione per i dipendenti di Roma Tpl che, secondo Roma Servizi per la Mobilità, si è attestata al 7,8 per cento. La manifestazione. Rallentamenti e deviazioni sono stati registrati per le linee bus del cantro a causa del corteo dei sindacati di base, partito da piazza della Repubblica e diretto a piazza Navona. La situazione. Per lo sciopero dei sindacati di base alle 11.40 la Roma-Giardinetti non è attiva tra Centocelle e Giardinetti, è invece attiva con forte riduzione di corse sulla tratta Termini-Centocelle. Il resto della rete: Metro A: chiusa; Metro B: chiusa; Roma-Lido: chiusa la Roma-Viterbo (urbana): aperta con riduzione di corse, mentre la Roma-Viterbo (extraurbana): aperta con riduzione di corse. Sono garantite le partenze da Flaminio per Civitacastellana delle 12.57, 14.19, 14.55 e 15.41. La corsa delle 16.46 è soppressa da Roma Civitacastellana. Soppresse anche le corse delle 16.36 e 17.57 rispettivamente da Civitacastellana e Sant'Oreste. Il servizio metroferroviario di Atac, interrotto due giorni fa a causa dello sversamento di carburante proveniente da una cisterna di un distributore Tamoil di viale Marconi, nei pressi della stazione del metrò era tornata regolare con la riapertura della ferrovia Roma-Lido nella tratta Piramide-Eur Magliana, all'inizio del servizio di oggi, alle 5.15. Il servizio della linea B della metropolitana era tornato normale già dalle 21.05 di ieri sera.


11 marzo 2011 - Reuters

Sciopero generale sindacati di base, disagi per trasporti

ROMA, 11 marzo (Reuters) - E' in corso lo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati di base, per difendere l'occupazione e contro i contratti separati Fiat , e i disagi per gli utenti riguardano soprattutto i trasporti.
A Milano la protesta ha fatto sospendere la circolazione di due linee metropolitane, la 1 e 2, fino alle 15, mentre la 3 funziona tra Centrale e Porta Romana, dice l'azienda di trasporti meneghina. I mezzi di superficie circolano invece quasi al 70%, aggiunge Atm. Dopo la fascia di garanzia, lo sciopero riprende alle 18.
A Roma anche se lo sciopero del trasporto locale è stato parzialmente revocato, sono chiuse le due linee di metro e i collegamenti in treno Roma-Lido, dice l'Atac. Regolare invece il servizio bus e tram. I disagi si avvertiranno fino alle 17 e poi dalle 20 a fine servizio, dice il Comune di Roma.
Lo sciopero del trasporto pubblico locale è articolato in modo diverso secondo le regioni, mentre è stato rinviato ad altra data lo stop dei treni per consentire la partecipazione alle manifestazioni, dice il sito web del sindacato Usb. Restano bloccati fino a domani alle 8 i trasporti marittimi, e fino a stanotte i collegamenti con le isole minori. Mentre il trasporto aereo è interessato per tutta la giornata, salvo le fasce di garanzia 7-10 e 18-21. Lo sciopero di oggi riguarda per l'intera giornata la Pubblica amministrazione, dall'Università al parastato, mentre non è interessata la scuola. Scioperano anche i lavoratori della sanità e i vigili del fuoco, e il settore privato. Intanto, nella capitale, si tiene la manifestazione nazionale di Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater, con un corteo da piazza della Repubblica a piazza Navona, che attraverso via Cavour e via dei Fori Imperiali.


11 marzo 2011 - Terra

«Tutti in piazza contro lo sfacelo deregulation»
MOBILITAZIONE Oggi sciopero generale di 24 ore indetto dai Sindacati di base. Fabrizio Tomaselli dell’esecutivo nazionale dell’Usb: «Conservare occupazione e salari è la priorità per l’intero Paese»

Roma - Quel volto di Marchionne usato come maschera carnascialesca è il logo dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base. Serve ad esorcizzare il rischio che il modello introdotto dal manager Fiat si applichi a un mondo del lavoro già da tempo tartassato da ogni sorta di deregulation. Ne parliamo con Fabrizio Tomaselli, rappresentante nazionale dell’Usb.
Cosa vi aspettate dallo sciopero generale di oggi?
Non pensiamo abbia un potere taumaturgico, può però dare fiato a tutte le vertenze in corso perché ogni categoria palesa situazioni esplosive in molte aree del Paese. Tanti lo considerano una risposta adeguata al Governo e a Confindustria. Le lotte di sindacalismo di base e Fiom sono rivolte alla difesa dei contratti nazionali contro gli accordi sottoscritti negli ultimi tre anni da Cisl, Uil, Governo e Confindustria. Non crediamo agli scioperi generali esclusivamente politici: critichiamo la tardiva e parziale scadenza di maggio, indicata dalla Cgil, a ridosso del voto.
Si può difendere l’occupazione in tempo di crisi?
Si deve. Ciò vale sotto l’ottica sindacale e da un punto di vista economico. La nostra economia va a rotoli perché i consumi sono ridotti a zero, i conti correnti dei lavoratori sono in rosso e se non c’è reddito la crisi s’avvita. è difficile parlare di difesa dei salari coi contratti bloccati nel Pubblico Impiego e nei settori privati. Bisogna parlare di riconquista del reddito. Su questo terreno si devono inserire vertenze specifiche che soddisfino bisogni, come il diritto all’alloggio.
La deregulation è l’anticamera di una totale precarizzazione nel mondo del lavoro?
La deregulation nel mondo del lavoro non passa con l’attacco al contratto nazionale: c’è già, è prodotta dai numerosi accordi fatti dai Confederali, in parte con la presenza della Cgil in parte no, e anche dalle norme dei Governi di centrosinistra. Ormai il precariato riguarda l’80 per cento di assunti e giovani. La perdita del contratto nazionale diventa un ulteriore danno e la beffa finale. Ma, com’è accaduto per Alitalia, dietro l’angolo c’è di peggio: la contrattazione individuale.
Cosa è peggio: il Patto sociale fra i Confederali e il Governo che voi denunciate, o le leggi votate in Parlamento?
Le due cose non sono in contrasto: possono rendersi tutti attori d’un quadro regressivo. Nel 2008 e precedentemente è stato così. Poco importa sapere se viene prima un patto oppure una legge, il risultato finale è quello che abbiamo sotto gli occhi. La domanda è: il sindacato deve accordarsi ad ogni costo con aziende e Governo oppure fare del conflitto un elemento portante del suo agire?
La rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro è oggi garantita a tutti?
Denunciamo da vent’anni la carenza di democrazia. Oggi il tema è reale, vedi il caso Fiat. Quando si mettono in discussione i diritti, questi possono venire meno per tutti. C’è bisogno d’una nuova regolamentazione, da creare col contributo non solo dei diretti interessati, ma di lavoratori e cittadini. E norme che rimettano in discussione le modifiche apportate allo Statuto dei lavoratori



11 marzo 2011 - Roma Today

Manifestazione Usb: "No al modello Robin Hood alla rovescia"
In tanti, provenienti da tutta Italia, hanno partecipato alla manifestazione indetta da Usb. Si protesta su diversi fronti: dagli stipendi bassi ai tagli alla scuola fino all'emergenza casa
di Patrizia Schembari

Roma - "Stop al modello Robin Hood alla rovescia": è stato questo il grido comune di lavoratori e studenti che oggi, venerdì 11 Marzo 2011, hanno preso parte alla manifestazione organizzata da Usb, Unione Sindacale di Base. Si sono dati appuntamento in Piazza Repubblica alle 9:30 per far sentire la loro voce. Il colpo d'occhio è stato sostanziale perché in centinaia si sono riversati in piazza con bandiere, striscioni e palloncini. C'era chi ha fatto un lungo viaggio, dalla Calabria o dalla Lombardia, per unirsi agli altri manifestanti. Lo scopo ovviamente era non passare inosservati per calamitare l'attenzione di tutti. Sicuramente sono riusciti nell'intento perché un camion enorme ha aperto il corteo che dalla piazza ha proseguito verso via Cavour e poi verso le principali strade della città. Dietro il camion, dal quale provenivano musica a tutto volume e slogan di incitamento, c'erano i manifestanti "armati" di fischietti, trombette e maracas. Ogni gruppo, rigorosamente dietro un grande striscione, rivendicava a gran voce i propri diritti. Sentendo i partecipanti i motivi di questa manifestazione sono i più svariati anche se alla base c'è un sentimento di comune insoddisfazione per le decisioni prese dall'attuale governo in carica. Il blocco dei contratti pubblici, stipendi e pensioni al livello minimo, tasse ridotte per i più ricchi sono solo alcune delle ragioni che spingono i lavoratori a protestare. Fra loro gli autisti dei mezzi pubblici, insegnanti, ma anche vigili del fuoco e in generale tutti coloro che voglio dire basta a questa "politica" di Robin Hood alla rovescia che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Inevitabilmente la mente va alla vicenda "affittopoli" e a chi invece si trova a vivere una vera e propria "emergenza casa". Ma tra i dimostranti ci sono anche insegnanti e studenti che sono stati costretti a fare i conti con i tagli della Riforma Gelmini. I manifestanti hanno voluto rivendicare i loro diritti e staremo a vedere se la loro voce sarà stata ascoltata.


11 marzo 2011 - Asca

ROMA/TRASPORTI: ADESIONE SCIOPERO, ATAC AL 35% E TPL AL 7,8%

(ASCA) - Roma, 11 mar - Secondo quanto rilevato da Atac, alle ore 12 l'adesione allo sciopero di 24h indetto da Usb e a quello di 8h indetto Sult e Orsa e' stata del 35%. Per quanto riguarda le linee periferiche di bus, secondo quanto rilevato da Roma Tpl, alle 11, l'adesione allo sciopero di 24 h indetto da USb, Sult e Orsa e' stata del 7,8%.

ROMA/TRASPORTI: SINDACATI AUTONOMI NON REVOCANO SCIOPERO

(ASCA) - Roma, 11 mar - La chiusura della metro A e B e la riduzione del servizio di bus in superficie a Roma e' determinata stamani dallo sciopero di alcune sigle sindacali autonome, Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa, che non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilita' di Roma Capitale Antonello Aurigemma e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa. Lo rende noto Roma Servizi per la Mobilita'.


11 marzo 2011 - Corriere.it

Ubs, in corteo anche le tende per ricordare l'emergenza abitativa
Manifestazione nazionale contro il governo. Soddisfazione per le adesioni allo sciopero dei trasporti

ROMA - Manifestazione, Usb in corteo nazionale contro governo e tagli «Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi». E’ questo lo striscione che apre il corteo Usb che oggi sfila per Roma per il suo sciopero nazionale. Partito dalla stazione Termini il corteo è "guidato" da un tir fiancheggiati da alcuni enormi palloncini rossi con la scritta Usb. Il corteo composto da alcune migliaia di lavoratori giunti nella Capitale da tutta Italia si conclude in piazza Navona dove è stato allestito il palco per gli interventi conclusivi. «Nessuna azienda deve essere chiusa. Nessun lavoratore deve essere licenziato» o «Rubano ai poveri per dare ai soliti» sono alcuni degli strisci presenti nel corteo mentre i bersagli degli slogan sono Berlusconi, Tremonti e Gelmini. A manifestare sono lavoratori di tutte le categorie: dai metalmeccanici alla scuola, dagli artisti ai dipendenti pubblici. «Bisogna unire la lotta dei lavoratori con le lotte che stanno sul territorio - ha detto Fabrizio Tomaselli dell'esecutivo nazionale Usb - siamo in piazza oggi per dare una risposta al governo che sta mettendo in atto politiche contro i lavoratori».
SCIOPERO TRASPORTI - «Siamo cinquantamila», così i manifestanti dei Cobas hanno annunciato il numero di persone che stanno sfilando in queste ore per le strade di Roma. «Lo sciopero del trasporto pubblico sta andando benissimo in tutta Italia - hanno urlato - lo sciopero dei sindacati di base sta mordendo bene».
EMERGENZA CASA - Emergenza abitativa. Questo il significato delle tende da campeggio che alcuni manifestanti dei Blocchi Precari Metropolitani hanno posizionato sulle camionette della polizia nei pressi del Senato. «Cercavamo un posto dove dormire - ha detto uno dei manifestanti - e per questo con le tende volevamo arrivare sotto il Senato».
TENSIONI E BOMBE CARTA - Durante il transito del corteo in via Cavour alcuni manifestanti hanno lanciato uova e vernice rossa in direzione delle sedi di Cgil, Uil e Pirelli Re. Attimi di tensione anche quando il corteo ha raggiunto la sede del Senato. Arrivati a corso Rinascimento, alcuni manifestanti hanno lanciato uova, vernice rossa e grossi petardi verso lo sbarramento delle forze dell'ordine, che non hanno reagito alla provocazione. La manifestazione nazionale indetta dal sindacato autonomo Usb è giunta a piazza Navona. La piccola strada che collega la piazza a palazzo Madama è blindata e presieduta dalle forze dell’ordine mentre all’arrivo di alcuni manifestanti sono state esplose diverse bombe carta.

Sciopero, chiuse metro A e B e Roma-Lido, caos e disagi
Cgil Cisl e Uil hanno revocato lo sciopero del trasporto pubblico, ma le altre sigle no. Corteo in centro

ROMA - Dopo un giovedì da incubo per pendolari e passeggeri della metro B e della Roma-Lido, ancora uan giornata da dimenticare. Tangenziale paralizzata, in tilt San Giovanni-centro per corteo Roma. Nonostante la revoca dello sciopero di 24 ore siglata ieri sera dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal al termine dell'incontro con l'assessore capitolino alle Politiche della MobilitàAntonello Aurigemma, alle ore 9 sono chiuse le linee A e B del metrò e la Roma-Lido, il servizio è molto ridotto sulla Termini-Giardinetti e sulla Roma-Civitacastellana-Viterbo. Mattinata difficile a causa anche del corteo previsto da piazza della Repubblica a Piazza Navona.
METRO CHIUSA - Le metro A e B sono chiuse e in città, specialmente dalla periferia verso il centro, viaggiano pochissimi bus. Turisti perplessi davanti alle porte sprangate delle metropolitane, capannelli di persone a ogni fermata dei mezzi pubblici, ma i tempi di attesa segnalati sulle tabelline elettroniche sono biblici: da 30 fino a oltre 60 minuti per un qualunque autobus o tram. Alle 8.30 si è alzato in volo un elicottero della Polizia municipale per monitorare i flussi di traffico e la situazione più caotica si è registrata sulla Tangenziale Est tra Viale Castrense e San Giovanni. Problemi, nella norma, anche in via Salaria tra villa Spada direzione centro; su via Flaminia tra il Gra e il centro; sulla Tangenziale Est tra ponte delle Valli e il Foro Italico. Traffico fluido invece a nord e sulla via Aurelia. Nel centro città traffico in tilt tra zona San Giovanni e il centro, dove si sta muovendo il corteo dei sindacati: passando per via Cavour, via Marsala, Santa Maria Maggiore, Fori Imperiali e via del Plebiscito, la manifestazione si concluderà a piazza Navona.
SCIOPERO - Secondo quanto rilevato da Atac, alle ore 12 l’adesione allo sciopero di 24h indetto da Usb e a quello di 8h indetto Sult e Orsa è stata del 35%. Per quanto riguarda le linee periferiche di bus, secondo quanto rilevato da Roma Tpl, alle 11, l’adesione allo sciopero di 24 h indetto da USb, Sult e Orsa è stata del 7,8% La chiusura della metro A e B e la riduzione del servizio di bus in superficie a Roma è determinata dallo sciopero di alcune sigle sindacali autonome - Usb (Unione sindacale di base), Sult e Orsa - che non hanno aderito alla revoca concordata ieri sera con un protocollo firmato tra l'assessore alle politiche della Mobilità di Roma Capitale Antonello Aurigemma e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl Faisa, che invece avevano revocato lo sciopero del trasporto pubblico in programma per venerdì anche a Roma.
ROMA-LIDO E METRO B - Con la riapertura della ferrovia Roma-Lido nella tratta Piramide-Eur Magliana, avvenuta all'inizio del servizio di venerdì, alle 5.15 è tornato alla normalità il servizio metroferroviario interrotto due giorni fa acausa dello sversamento di carburante proveniente da una cisterna di un distributore di viale Marconi, nei presso della stazione del metropolitana. Il servizio della linea B della metropolitana era ripreso dalle 21.05 di ieri sera. Il traffico metroferroviario è tornano gradualmente alla normalità' man mano che si completava la bonifica dell'area interessata dallo sversamento.
DEVIAZIONI BUS PER CORTEO - Per il corteo da piazza della Repubblica a piazza Navona, dalle 9,30 alle 14, sono previsti rallentamenti e deviazioni per 46 bus. Deviazioni anche per la manifestazione in programma sabato, dalle 14 alle 19,30, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo. Lo rende noto Roma Servizi per la Mobilitá. Dalle 9,30 alle 14, il corteo da piazza della percorrerá via delle Terme di Diocleziano, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via San Marco, via delle Botteghe Oscure, largo di Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele II, piazza San Pantaleo, via della Cuccagna fino a piazza Navona. Possibili rallentamenti o deviazioni sono dunque previsti per le linee di bus Atac H, 5, 8, 14, 16, 30Express, 36, 40Express, 44, 46, 60Express, 62, 63, 64, 70, 71, 75, 81, 84, 85, 87, 95, 105, 116, 117, 119, 160, 170, 175, 271, 360, 492, 571, 590, 628, 630, 649, 714, 715, 716, 780, 781, 810, 850, 910, 916.

in superficie il 70% dei mezzi. i precedenti: disagi pesanti il 10 dicembre e il 26 gennaio
Sciopero dei sindacati di base, ferme le tre linee del metrò
Funziona soltanto un tratto della linea gialla. Disagi fino alle 15 e dalle 18 al termine servizio. Sospeso l'Ecopass

MILANO - È iniziata anche a Milano, alle 8.45, la prima fascia dello sciopero nazionale dei trasporti indetto dalle sigle dei sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. La circolazione delle tre linee metropolitane è stata gradualmente sospesa. E' garantito soltanto il servizio sulla linea tre della metropolitana, limitatamente al tratto tra le stazioni di Centrale e Porta Romana (dalle 14 la tratta funzionante è stata prolungata fino a Maciachini). Sempre secondo Atm, è in servizio quasi il 70% dei mezzi di superficie: l'adesione allo sciopero è del 33.5%. I disagi proseguiranno fino alle 15; dalle 15 alle 18, orario della seconda fascia di garanzia, la circolazione di metropolitane e superficie sarà regolare. Dalle 18 al termine del servizio riprenderà l'agitazione, con disagi in superficie e metropolitana. La mobilitazione sarà per l'intera giornata nella pubblica amministrazione - con l'eccezione dei lavoratori della scuola, che non hanno potuto astenersi dal lavoro - e nel settore privato. L'astensione dal lavoro è stata rinviata ad altra data nel trasporto ferroviario «per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale» a Roma a difesa del contratto nazionale del lavoro, contro la precarietà e più in generale contro la politica economica del governo.
SOSPESO L'ECOPASS - In previsione dello sciopero, l'Ecopass è stato sospeso per tutta la giornata di venerdì: a comunicarlo, in una nota, è stato il vicesindaco e assessore alla Mobilità e Trasporti Riccardo De Corato. La decisione di sospendere l'Ecopass, spiega il comunicato, è stata presa per evitare possibili disagi ai cittadini. Attivo il sistema Infomobilità: edizioni di Atm Tg, annunci sonori, messaggi sui display alle fermate di superficie e sui video a bordo dei bus. Per informazioni: sito internet www.atm-mi.it e numero verde 800.80.81.81.
I PRECEDENTI - Anche gli ultimi due scioperi dei Cobas a Milano avevano provocato disagi pesanti agli utenti dei mezzi pubblici. Il 10 dicembre 2010 rimasero chiuse, dalle 8.45 alle 12.45, tutte e tre le linee della metropolitana; i sindacati registrarono il 100% di adesioni in Sala operativa e il 50%, con punte del 65%, per i mezzi di superficie. Anche il 26 gennaio lo sciopero è scattato alle 8.45: pochi minuti e la linea verde s'è fermata, la rossa ha preso a viaggiare a singhiozzo, bus e tram a rallentare. In serata, dalle 18 a fine servizio, le linee del metrò chiuse erano due, le code le stesse già viste al mattino. Adesione di poco inferiore al 30% per cento. A quanto riferito dai lavoratori del settore, a scioperare sono stati soprattutto i giovani: in Atm si sarebbe creata una netta frattura generazionale.


11 marzo 2011 - Articolo 21

Sciopero generale USB, oltre 50.000 in piazza a Roma

Riceviamo e di seguito pubblichiamo:
"Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro, - dichiara Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo USB - "sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato".
"'UNIAMO LE LOTTE, METTIAMOLI IN CRISI' così lo striscione che apriva il corteo, dietro cui hanno sfilato insieme le maestre d'asilo con gli operai Fiat, gli autoferrotranvieri di tutta Italia con i lavoratori socialmente utili, gli insegnanti con i lavoratori del trasporto aereo, i lavoratori pubblici e i disoccupati, - prosegue Leonardi - la richiesta della piazza è di un profondo cambiamento di politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei".
"Siamo stati il 'convitato di pietra' e da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe'" conclude Leonardi.


11 marzo 2011 - Trieste Oggi

SCIOPERO GENERALE DEI SINDACATI DI BASE,
ALTE PERCENTUALI DI ADESIONE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Trieste - I Coordinatori regionali delle Organizzazioni Sindacali di Base : Ferdinando ZEBOCHIN per l’ USB e Fulvio MACCHI per lo SNATER, ribadiscono che: «Lo sciopero generale di oggi può considerarsi pienamente riuscito anche nel Friuli Venezia Giulia». Le motivazioni della protesta - promossa dai 4 maggiori Sindacali di base, sono numerose e interessano tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati, che nell’ azione dell’ attuale governo, così come del precedente, continuano a non intravedere delle efficaci iniziative in grado di risolvere realmente le gravi emergenze che sconvolgono il mondo del lavoro. «Maggiore salario, la fine della precarietà, degli omicidi sul lavoro, il rilancio della scuola, della previdenza e della sanità pubblica, il forte impulso alla contrattazione nazionale e la reintroduzione della scala mobile per lavoratori e pensionati, diritti uguali per cittadini italiani e migranti, il diritto alla casa» sono solo alcune delle questioni che i lavoratori vogliono oggi portare all’attenzione degli imprenditori e del Governo.
I DATI REGIONALI DI ADESIONE DISPONIBILI NEL TARDO POMERIGGIO, EVIDENZIANO:
Trasporto aereo - aerei regolari fino alle 10
Trasporto ferroviario – esentato dalla partecipazione
Trasporto pubblico locale:
- U. d. G. TRIESTE: 61 % di adesione
- U. d. G. UDINE: 53 % di adesione
- U. d. G. GORIZIA: 49 % di adesione
- U. d. G. PORDENONE: 11 % di adesione;
Vigili del fuoco – alte adesioni a livello Regionale con punte del 100 % nel porto di Trieste e del 30 % nelle sedi di Udine e Gorizia
Sanità: notevoli disagi per l’utenza, garantiti i servizi minimi essenziali e le emergenze
Pubblica Amministrazione:
Scuola: non disponibili
Università: 30 % di adesione in tutte le Provincie, con la chiusura di interi dipartimenti
Ministero delle telecomunicazioni: ancora non disponibili
Parastato: 28 % all’ INPS di Trieste, con notevoli disagi agli sportelli di tutta la Regione
Dogane: 10% di adesioni con punte del 19 % alla Direzione Regionale
LE ADESIONI SERALI, SONO DESTINATE AD AUMENTARE NEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, MENTRE UN QUADRO DEFINITIVO SULLA TOTALITÀ DELLE ADESIONI DEL PUBBLICO IMPIEGO, SARÀ POSSIBILE SOLO NELLA GIORNATA DI LUNEDI’.


11 marzo 2011 - Controlacrisi.org

LAVORO, CORTEO SINDACATI DI BASE:
SFILANO 50 MILA MANIFESTANTI A ROMA

Roma - «Al corteo siamo 50 mila». Annunciato a gran voce il numero dei partecipanti alla manifestazione nazionale oggi a Roma legata allo sciopero indetto da Usb ed altre sigle sindacali di base.
«Lo sciopero del trasporto pubblico sta andando benissimo in tutta Italia - hanno poi detto gli organizzatori - lo sciopero dei sindacati di base sta mordendo bene».

Welfare, tende su camionette polizia sotto il senato per diritto alla casa

Roma - Un'iniziativa simbolicamente efficace quella messa in atto da alcuni manifestanti dei Blocchi Precari Metropolitani in corteo a Roma. Contro l'emergenza abitativa, per il diritto alla casa hanno piazzato tende da campeggio sulle camionette della polizia nei pressi del Senato. «Cercavamo un posto dove dormire e per questo con le tende volevamo arrivare sotto il Senato».

Scioperi: oggi stop 24 ore dei sindacati di base

Roma - «In contemporanea con la riunione a Bruxelles dell'Eurogruppo, in cui si decideranno ulteriori pesanti provvedimenti antipopolari, porteremo la nostra rabbia e la nostra protesta fin sotto i palazzi del potere», così Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo Nazionale Usb, annuncia lo sciopero generale di 24 ore proclamato da Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater, con manifestazione nazionale oggi a Roma. Da tutte le regioni, si legge in una nota, sono attesi migliaia di lavoratori e manifestanti, che con pullman, treni e aerei raggiungeranno il corteo in partenza alle 10 da piazza della Repubblica, attraverso via Cavour, via dei Fori Imperiali, Via delle Botteghe Oscure, L.go Argentina, Corso Vittorio Emanuele per concludersi a piazza Navona. Lo sciopero riguarda tutto il mondo del lavoro, ad eccezione del trasporto ferroviario, differito al fine di consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, e dei lavoratori della Scuola che non possono scioperare. «Quello di domani - sottolinea Leonardi - non sarà un appuntamento rituale: la drammatica situazione che vivono i lavoratori italiani richiede una risposta forte e decisa. Dobbiamo rimettere al centro la questione del salario, del reddito, del diritto ai contratti, della democrazia nei luoghi di lavoro, e respingere la precarietà, le privatizzazioni, l'affossamento del welfare». Prosegue il dirigente Usb: «Sarà uno sciopero generale e generalizzato, rivolto anche a tutti quei settori sociali non più riconducibili alle tradizionali categorie del lavoro: i precari, i migranti, i disoccupati i senza casa e senza reddito, tutti soggetti doppiamente colpiti dalla crisi e dall'aumento delle diseguaglianze. Ma anche contro i sindacati complici - conclude Leonardi - che collaborano in tutto e per tutto con le politiche del governo e dei padroni, firmando accordi su accordi che peggiorano le condizioni dei lavoratori calpestando democrazia e diritti, e per impedire la definizione di nuovo Patto sociale».


11 marzo 2011 - Il Resto del Carlino.it

Gli autisti scioperano. E l'Atc continua a tagliare. Firma la petizione online
E' stata dell'85% l'adesione al blocco di oggi (bus di nuovo fermi dalle 19.30 fino a fine servizio). Intanto Quartu (Usb) annuncia che l'azienda di via Saliceto ha pronti nuovi tagli dal 1 aprile

Bologna, 11 marzo 2011 - E’ stata dell’85%, questa mattina, l’adesione degli autisti dell’Atc di Bologna allo sciopero generale indetto dell’Usb. L’azienda di via Saliceto ridimensiona il dato al 65%. Ma di fatto la percentuale resta consistente. Il sindacato di base, pero’, non si limita a far sapere che risposta c’e’ stata alla chiamata alla mobilitazione dei lavoratori. Aggiunge che ieri l’Atc ha confermato, in un incontro con i sindacati, che dall’1 aprile "inizieranno i tagli alle corse", riferisce Italo Quartu (Usb). In particolare, la linea 29 sparira’ e sara’ unificata con la navetta "B". Il che significa, spiega il sindacalista, che spariscono 160.000 chilometri di percorrenza. A questi se ne aggiungono altri 200.000 per una riduzione del servizio della linea 671. "Ma entro ottobre i piani aziendali prevedono un ridimensionamento di altri 400.000 chilometri di percorrenza", ricorda Quartu. Intanto, dai microfoni di Punto Radio, il candidato sindaco di Bologna capitale, Daniele Corticelli, torna ad attaccare i rincari dei biglietti e promette che se diventera’ primo cittadino tra i suoi provvedimenti prioritari ci sara’ l’annullamento degli aumenti. "Prima di aumentare i biglietti era doveroso verificare che tutti li pagassero perche’ c’e’ un sacco, un mare di gente che sale sull’autobus senza pagare. Su Atc si deve accendere faro, un riflettore perche’ in quella azienda le cose non stanno funzionando", dice Corticelli. Per il civico sono stati varati aumenti senza senso, quando si doveva lavorare per un efficientamento e una riduzione dei costi di Atc. "Se anche era necessario l’aumento, andava spiegato in maniera chiara e trasparente", aggiunge Corticelli.(fonte Dire)


11 marzo 2011 - Liberazione

Fabrizio Tomaselli esecutivo nazionale confederazione Usb
«Una risposta a quel sindacato "collaborativo" che si trasforma in subalterno cogestore di servizi»
«Lo sciopero generale per unire e dare continuità alle lotte»
di Fabio Sebastiani
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Non si fa che parlare di sciopero generale. Voi l'avete dichiarato e praticato. Una bella responsabilità…
Lo sciopero generale di domani (oggi, ndr) non è né un punto di partenza né un punto di arrivo. L'iniziativa rappresenta un percorso di conflitto e di lotte che ha preso il via da settembre 2010 in poi. Con questo intendiamo rinvigorire e valorizzare le vertenze già in atto, dare un respiro più ampio e costruirne di nuove. Non riteniamo che abbia un potere taumaturgico, né il nostro né quelli di altri. Innanzitutto, perché con le leggi attuali il Paese non si blocca. E' altrettanto evidente che come sindacalismo di base non riteniamo che uno sciopero generale possa essere utilizzato come spallata nei confronti del Governo. Tantomeno, riteniamo, in aperta polemica con la Cgil, che possa essere utilizzato in funzione elettorale, né per acquisire punti nei confronti delle controparti. Oggi lo sciopero o dimostra di saper costruire conflitto o diventa un grimaldello per ottenere un posto al tavolo della concertazione. Serve a lanciare il messaggio che oggi scendere in piazza è ancora utile.
E' da un pezzo che state cercando, dentro la crisi, di individuare un percorso di lotta. Quale bilancio?
Quello che abbiamo costruito in questi mesi è fatto di vertenze concrete, compresa la partecipazione alla giornata del 28 gennaio, organizzata dalla Fiom. Oggi lo sforzo è quello di connettere le lotte. Limitarsi a una lotta per il salario e le condizioni di lavoro non basta più. E questo perché l'inflazione riprende piede e i tagli al welfare si fanno sentire. Occorre quindi generalizzare la lotta e le vertenze. Un quadro che presupporrebbe non solo il sindacato in campo, ma anche la politica. Per noi è quell'idea di sindacato metropolitano di cui abbiamo parlato quando siamo nati.
Come prevedi che vada la giornata?
Ci aspettiamo che la risposta, da come è andata la preparazione, sia abbastanza ampia. Tante adesioni sia collettive che individuali anche esterne alla nostra organizzazione sindacale. Abbiamo cercato di costruire uno sciopero per tutto il sindacalismo di base, ma le altre due maggiori organizzazioni hanno deciso di non partecipare. Ugualmente, alcuni settori del movimento che sono appiattiti su posizioni della Cgil. Ne prendiamo atto, anche se è abbastanza incomprensibile. Sappiamo però che molti gruppi di lavoratori sciopereranno lo stesso.
Il movimento sindacale forse non ha mai attraversato una crisi più forte di questa. Crisi di modelli e di idee. Come la vedete dal vostro punto di vista?
La situazione sindacale di questo Paese da una parte è in evoluzione, ma dall'altra è in forte involuzione. Il sindacalismo collaborativo ha preso una strada che lo porta senza dubbio verso il sindacato dei servizi. Dall'altra parte, c'è il sindacalismo di base, e in mezzo la Cgil. Il sindacalismo di base ha vinto la sfida dimostrando che si può fare un sindacato in modo diverso. La carenza è stata quella di non riuscire ad unificare tutto il sindacalismo di base. Con Usb si è superata la logica chiusa del comitato di base. Tutti i giorni aumentiamo il numero degli iscritti. Siamo presenti in tutte le categorie. Stiamo intercettando delle esigenze che non sono quelle storiche. Stiamo costruendo una struttura di massa. La Cgil, in verità, non è più quella di prima. Innanzitutto, perché siamo ben oltre la semplice diversità di posizioni nel dibattito interno, e andiamo verso il modello del vero e proprio arcipelago. Non c'è più una posizione omogenea. La responsabilità positiva della sinistra Cgil è stata quella di aver posto il problema e negativa nel non avergli dato seguito. Fino a pochi mesi fa la Fiom ha chiesto lo sciopero generale e oggi di fronte allo sciopericchio non dà certo segni di impazienza. Il problema del Paese non è otto o quattro ore di sciopero ma avere un sindacato che si oppone o no.
Tuttavia il momento è difficile. Come pensate di farcela?
Noi crediamo che con la nostra coerenza e con la pervicacia nel voler costruire l'unità sindacale, anche con soggetti che non appartengono alla storia del sindacalismo di base, si possa costruire una organizzazione importante in alternativa al sindacalismo confederale tradizionale in grado di parlare con i lavoratori e connettere le lotte.
Ecco, appunto, i nuovi orizzonti della composizione di classe. Come pensate di interpretarli?
La coerenza e la determinazione ci servono per sperimentare. Abbiamo l'idea di un sindacato metropolitano in grado di costruire agenzie del lavoro legate al territorio in grado di inseguire il lavoro, le sue trasformazioni e la sua parcellizzazione. Non si può pensare alla classica Camera del lavoro, troppo rigida, ma a una struttura più elastica e in grado di coprire soggetti non direttamente riconducibili all'azione sindacale classicamente intesa. Per esempio, a Roma abbiamo già cominciato con la vertenza nel Lazio su casa, occupazione e reddito sociale e servizi. E insieme a questo stiamo costruendo alcune campagne sul fisco e il recupero dei redditi.

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Oggi in piazza anche i "sindacati metropolitani"
Precari, migranti, senza casa: «Il nostro dies irae»
di Daniele Nalbone

«In contemporanea con la riunione a Bruxelles dell'Eurogruppo, in cui si decideranno ulteriori pesanti provvedimenti antipopolari, porteremo la nostra rabbia e la nostra protesta fin sotto i palazzi del potere». Poche parole, quelle di Pierpaolo Leonardi dell'esecutivo dell'Unione sindacale di base, ma significative a spiegare l'importanza dello sciopero generale di 24 ore indetto per oggi da Usb, Slai Cobas, Unicobas e Snater.
Alle ore 10 da piazza della Repubblica, a Roma, partirà il corteo nazionale che arriverà fino a piazza Navona per uno sciopero che riguarda tutto il mondo del lavoro ad eccezione del trasporto ferroviario, «differito - spiegano i sindacati - al fine di consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale», e dei lavoratori della scuola «che non potranno scioperare visti gli altri scioperi in programma». Ma in piazza non ci sarà solo il mondo del lavoro: precari, migranti, disoccupati, senza casa e senza reddito saranno impegnati nella generalizzazione di uno sciopero che vede al centro della piattaforma non solo la tutela del salario, dei contratti e della democrazia nei luoghi di lavoro, ma anche la precarietà, il welfare, le privatizzazioni, la difesa dei beni comuni.
Così, al fianco del sindacato tradizionale, ecco il cosiddetto "sindacato metropolitano", quello che non puoi organizzare sui luoghi di lavoro in quanto, semplicemente, non è li che puoi incontrarlo. Un "sindacato" che vede nella giornata odierna l'occasione per il primo «dies irae»: «Ci saremo - spiegano in una nota i Blocchi precari metropolitani - perché siamo per l'autorganizzazione indipendente e la mobilitazione per lo sciopero generale è un fiume che vogliamo navigare». Da qui a maggio tante date di movimento sono in programma e l'11 marzo è, guardando al calendario, la prima di queste mobilitazioni che attraverseranno in vario modo il mondo della scuola, dell'università, fino ad arrivare alla difesa dei beni comuni e dell'acqua pubblica e allo sciopero generale della Cgil.
Nella variegata costellazione chiamata movimento la questione, oggi, è "se e come" attraversare questi appuntamenti. «Ma il rendez-vous di domani può diventare un'altra cosa - spiegano dal Bpm - Abbiamo evocato tutti momenti conflittuali all'altezza della situazione, rotture della quiete pubblica simili al 14 dicembre 2010. Qualcuno - sottolineano - si è spinto anche più in là con le suggestioni che arrivano dal sud del Mediterraneo». Il concetto che domani verrà ribadito nella piazza dello sciopero generale del sindacalismo di base dai movimenti di lotta (soprattutto) per l'abitare e il reddito è chiaro: «La nostra rabbia non si accende a comando ma è permanente». Per questo oggi saranno insieme ai sindacati di base «con i nostri colori e il nostro calore, meticci come sempre».
Dopo il freddo inverno caratterizzato dall'appoggio alle vertenze metalmeccaniche e il sostegno alla rabbia femminile si riparte, quindi. Ma l'immaginario nordafricano ha cambiato qualcosa: le parole d'ordine di questa nuova stagione di lotta, ad esempio, sono diverse: se nell'inverno "della sfiducia", al governo e alle opposizioni parlamentari, l'obiettivo era «que se vayan todos», oggi l'urlo è «kifaya!», il determinato «basta» egiziano. La suggestione dell'assedio, invece, resta quella invernale: «Dopo l'alba del 14 dicembre, l'assedio alla "city" politica nazionale è un orizzonte non ancora tramontato» spiegano dal Bpm. Ecco allora che l'11 marzo altro non sarà che l'inizio di un percorso di "alimentazione" del conflitto di chi «non si accontenta di produrre una rappresentazione sindacale indipendente in opposizione allo sciopero generale "stimolante e ritardante" della Cgil».
L'11 marzo, quindi, come primo passo verso la conquista di una piazza Tarhir "all'italiana". «Per arrivare a questo obiettivo, però, siamo consapevoli di come ci sia ancora bisogno di tante energie per alimentarsi. Ma siamo certi che quello di un nuovo 14 dicembre è un orizzonte e uno spazio politico che può ancora accendersi con rabbie diverse e plurali».


11 marzo 2011 - Il Manifesto

SCIOPERO GENERALE
Sindacati di base, manifestazione nazionale a Roma dalle 9.30

Sciopero generale indetto per oggi dai sindacati di base (Usb, Snater, Slai Cobas, Unicobas), con manifestazione nazionale a Roma. Appuntamento alle 9,30 in piazza della Repubblica, da cui partirà il corteo. Percorso: via Cavour, via dei Fori Imperiali, Via delle Botteghe Oscure, L.go Argentina, Corso Vittorio Emanuele; arrivo in Piazza Navona, dove si terranno gli interventi dal palco. Ragioni dello sciopero: difendere occupazione e contratto nazionale, sblocco dei contratti del pubblico impiego; contro precarietà e delocalizzazione; contro il modello Marchionne e il tentativo di estenderlo a tutto il mondo del lavoro; reddito certo per tutti, difesa di salari e pensioni pubbliche, tutela dei beni comuni, diritto all'abitare e controllo delle tariffe; fisco più giusto, che faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le fasce più deboli della popolazione; difesa di scuola, università, ricerca pubblica; regolarizzazione dei migranti; democrazia sui posti di lavoro e legge sulla rappresentanza sindacale; contro il nuovo «patto sociale» tra Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Cgil (più competitiva l'impresa peggiorando le condizioni e salario dei lavoratori).

InAgenda. TRASPORTI Oggi sciopero

TRASPORTI Oggi sciopero del trasporto pubblico i ndetto dalle tre confederazioni sindacali Fil Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal (8 ore dalle 8.30 alle 16.30), Faisa Cisal (24 ore (8.30-17 dalle 20 a fine servizio), Ugl, Sult e Orsa 8 ore (8.30-16.30), Usb 24 ore (8.30-17, dalle 20 a fine servizio). Verranno garantite solo le fasce di garanzia.


11 marzo 2011 - L'Unità

Diritti e lavoro: Sciopero generale e corteo dell’Usb Trasporti a rischio
di MASSIMO FRANCHI

Sciopero generale dei sindacati di base oggi, otto ore in tutta Italia. In aperta polemica con la Cgil. Scende in piazza l’Usb la confederazione nata dall’unione di RdB, SdL e gran parte della Cub. La manifestazione nazionale si terrà questa mattina a Roma. Lo sciopero riguarda tutti i settori, ma le ripercussioni più forti sono attese nei trasporti di molte città. Sembra tuttavia scongiurata la paralisi a Roma dove allo sciopero dell’Usb si sarebbe aggiunto quello di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal che però ieri sera,dopo un incontro in Campidoglio, è stato revocato: non ci sarà il blackout di metro, bus e tram , ma i disagi non mancheranno. La nuova federazione dei sindacati di base assieme a Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater scende in piazza per difendere l'occupazione e il contratto nazionale contro il tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del lavoro. «Credo – spiega Pier Paolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale Usb- che i lavoratori abbiano espresso in moltissime iniziative e altrettante piazze l'esigenza di dare risposte forti, visibili, condivise. E di darle ora.Abbiamolavorato alla costruzione di uno sciopero "generale e generalizzato" che contenga tutte le lotte e i movimenti di questi mesi. Riteniamo che aspettare due mesi per scendere in piazza sia quantomeno una scelta poco saggia» aggiunge con un chiaro riferimento alla Cgil. «Cosa c'è da aspettare? Uno stop di sole 4 ore con manifestazioni regionali non risponde a queste esigenze. C'è bisogno di portare una fortissima risposta al governo e ai padroni, quindi a Roma». Lo scioperò vedrà una forte presenza dei precari della ricerca, protagonista delle lotte dei tetti e di alcune significative vittorie, come quelle all’Ispra. Ci sarà la presenza in piazza di un vero e proprio tetto, portato dai lavoratori, per simboleggiare la discesa dai tetti per confluire nelle piazze della protesta. «La fase delle proteste sui tetti è finita - spiega Cristiano Fiorentini, Usb Pubblico impiego - per i lavoratori della ricerca è arrivato ilmomentodi scendere nelle piazze e mescolarsi con le altre realtà sociali che, al pari dei ricercatori, sono stati individuati come soggetti a cui far pagare la crisi». Il corteo partirà alle 9,30 da piazza della Repubblica, per concludersi a Piazza Navona. Gli organizzatori si aspettano decine di migliaia di presenze.


11 marzo 2011 - Il Fatto quotidiano

PROTESTE
Sciopero generale del sindacato Usb

"Porteremo la nostra rabbia e la nostra protesta fin sotto i palazzi del potere", così Pierpaolo Leonardi dell'Esecutivo Nazionale Usb, annuncia lo sciopero generale di 24 ore proclamato da Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater, con una manifestazione finale nazionale a Roma.


11 marzo 2011 - La Nuova Ferrara

SINDACATO DI BASE Sciopero Atc, bus a rischio

Ferrara - Oggi dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio, l’organizzazione sindacale Usb Lavoro Privato ha proclamato uno sciopero del personale viaggiante di Atc di Ferrara e provincia, in adesione allo sciopero generale nazionale di 24 ore di tutte le categorie. Negli orari di sciopero, informa una nota dell’azienda Atc, «i servizi di trasporto pubblico urbano ed extraurbano non saranno garantiti». Più precisamente «per i mezzi urbani di Ferrara, per quelli extraurbani e del servizio Taxibus, saranno garantite solamente le corse dai capilinea periferici, centrali e intermedi con orario di partenza fino alle 8.15 al mattino e fino alle 19.15 alla sera». L’elenco dei capilinea centrali e intermedi delle linee è consultabile sul sito web di Atc. «L’azienda - conclude il comunicato - adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine dello sciopero, un più celere e integrale ripristino del servizio».


11 marzo 2011 - La Nazione

AZIENDA PARTECIPATA
Operai dell'Asa (che per il sessanta per cento è del Comune) al lavoro su un cantiere
Gli appalti all'esterno scatenano lo sciopero
ASA INCROCIANO LE BRACCIA GLI ISCRITI «USB»

Livorno - SCIOPERO oggi per tutto il giorno dei lavoratori Asa indetto dall'«Unione sindacale di base» (Usb). Si fermeranno gli addetti di tutti i servizi idrico e gas su tutto il territorio dal capoluogo all'isola d'Elba. Le ragioni di questa iniziativa le spiega Mauro Rustici della Rsu e della Rsa Usb di Asa. «Lo sciopero serve a contestare l'esternalizzazione (cioè appalti dati all'esterno) del servizio di magazzino nella sede di Cecina e contro l'esternalizzazione delle manutenzioni e installazioni delle reti di acqua e gas». LA SITUAZIONE per Usb è andata peggiorando dal dicembre 2010, cioè da quando sono avvenure queste esternalizzazioni, perché «tali scelte aziendali, prese senza confronto con tutti i sindacati, quando avverrà la cessione del settore di distribuzione del gas, che andrà a gara nel 2012, rischiamo di mettere a repentaglio i diritti dei lavoratori ottenuti con la contrattazione decentrata aziendale». E ad oggi «non è chiaro il meccanismo col quale sarà individuato chi rimarrà nel settore idrico e chi in quello del gas, perché non c'è trattativa. Asa ha cioè eluso il confronto». Tale confronto doveva partire dalla metà del 2010 secondo un accordo aziendale. Ma è tutto fermo. «Siamo favorevoli conclude Rustici al confronto, a ricondurre in house dei servizi esternalizzati ed alla attivazione della mobilità volontaria dal servizio idrico a quello della distribuzione del gas».

Trasporti Oggi sciopero dei sindacati di base
Disagi su bus, aerei e collegamenti marittimi
BUS Saranno osservate le fasce di garanzia

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma che si concludera' a piazza Navona con i comizi finali. Ecco l'articolazione dello sciopero. Trasporto aereo: il personale navigante e di terra che lavora su turni incrocerà le braccia per l' intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21). Trasporto ferroviario: nessun disagio perché per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, lo sciopero è rinviato ad altra data. Trasporto marittimo: dalle 8 di oggi alle 8 del giorno successivo. Collegamenti isole minori: dalla mezzanotte di oggi alle 24 del giorno successivo. Trasporto pubblico locale: sciopero per l'intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, che variano da città a città. Solo a Roma, ieri sera, un accordo in extremis ha sventato lo sciopero. Disagi anche nel pubblico impiego e nella sanità.(Ansa)

Siena - Sciopero all'Acquedotto del Fiora...

Siena - Sciopero all'Acquedotto del Fiora. Acquedotto del Fiora Spa garantisce il servizio di reperibilità, di pronto intervento, nonchè tutti i servizi attivi tramite call center per la giornata di oggi, quando l'Unione Sindacale di Base - Lavoro Privata aderisce allo sciopero proclamato per l'interna giornata. Cuore d'Oro Valdelsano' Torna per la terza edizione il Cuore d'Oro Valdelsano'. Il premio annuale a assegnato a quelle figure che in qualche modo si sono distinte nel campo del volontariato o per particolari gesti di altruismo. Tutte le associazioni della Valdelsa senese sono chiamate a partecipare. A cura della Pgs Pietro Larghi Volley', il Premio è alla memoria di Aldo Parenti. Le proposte dovranno pervenire alla Larghi' entro il 10 aprile. Informazioni: 0577908183. I Diaresis in concerto a Monteroni Il gruppo rock Diaresis si esibira' domenica alle 17,30 a Monteroni, presso i locali della Pubblica Assistenza Val d'Arbia in un concerto dedicato ad Handy, sportello informativo per l'inclusione sociale dell'associazione. I Diaresis eseguiranno i loro brani di genere rock cantautoriale italiano. Il ricavato sara' devoluto al potenziamento dello sportello Handy che dall'inizio della sua attivita' nell'ottobre scorso ha riscosso un notevole interesse tra la popolazione della val d'arbia. Al concerto fara' seguito una cena. Bando della Guardia di Finanza E' stato pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per l'ammissione di 400 Allievi Marescialli all'83° corso della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza. La presentazione delle domande dovrà avvernire entro il 14 marzo. Possono partecipare al concorso i cittadini italiani di età compresa tra i 18 e 26 anni e con un diploma di istruzione secondaria. La domanda va presentata o inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno al Comando della Guardia di Finanza del Capoluogo di Provincia nella cui circoscrizione l'aspirante risiede e redatta su apposito modello disponibile presso tutti i reparti del Corpo e sul sito www.gdf.it. Dibattito su «Cristo nella storia» Il Centro Culturale Amici del Timone' di Staggia Senese organizza per stasera nei locali in Piazza Grazzini 5, alle 21 un incontro dal titolo «La novità di Cristo nella storia. Come il cristianesimo ha costruito una civiltà».


11 marzo 2011 - Il Giorno

SOS TRASPORTI PALAZZO MARINO SOSPENDE IL PAGAMENTO DELL'ECOPASS
Sciopero, mezzi fermi 24 ore
Tram, bus e metrò in funzione nelle fasce di massimo utilizzo

MILANO - SARÀ UN VENERDÌ nero per i pendolari di Milano e dell'hinterland che ogni giorno raggiungono il posto di lavoro e la scuola con i mezzi pubblici. È stato infatti confermato lo sciopero generale di 24 ore proclamato dalle sigle dei sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. Tram, autobus e metropolitane, quindi, resteranno fermi tutta la giornata, salvo due finestre, che serviranno per la gran parte dei viaggiatori, che comunque difficilemente eviteranno di incappare in disagi. La mobilitazione delle sigle di base sarà per l'intera giornata nella pubblica amministrazione, ma non riguarderà i lavoratori della scuola. L'astensione, nel settore dei trasporti, coinvolge soltanto i lavoratori delle aziende municipalizzate locali. I sindacati dei lavoratori del settore ferroviario è stata invece rinviata ad altra data. Il motivo? I sindacati puntano a consentire la partecipazione dei lavoratori del settore alla manifestazione che è in programma a Roma per difendere il contratto nazionale di lavoro. A Milano, l'agitazione è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio: durante queste fasce orarie saranno quindi possibili ritardi e soppressioni di corse. I mezzi dovrebbero invece circolare regolarmente dal mattino fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Ma qualche imprevisto è sempre possibile. A rendere meno difficile la situazione, la chiusura di diverse scuole per il periodo di carnevale. Palazzo Marino, intanto, in conseguenza dello sciopero, ha sospeso i provvedimenti antismog. «DOMANI, A causa dello sciopero generale indetto dalla Confederazione Usb, a cui ha aderito l'organizzazione sindacale Slai Cobas, Ecopass sarà sospeso per tutta la giornata», ha comunicato il vicesindaco e assessore alla Mobilità e Trasporti Riccardo De Corato. Questo, per consentire una maggiore accessibilità nel centro storico da parte dei pendolari che, per ragioni di orario, non potranno utilizzare bus, tram e metrò negli orari di garanzia e prenderanno l'auto per raggiungere il lavoro.

Trasporti Oggi sciopero dei sindacati di base
Disagi su bus, aerei e collegamenti marittimi
BUS Saranno osservate le fasce di garanzia

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma che si concludera' a piazza Navona con i comizi finali. Ecco l'articolazione dello sciopero. Trasporto aereo: il personale navigante e di terra che lavora su turni incrocerà le braccia per l' intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21). Trasporto ferroviario: nessun disagio perché per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, lo sciopero è rinviato ad altra data. Trasporto marittimo: dalle 8 di oggi alle 8 del giorno successivo. Collegamenti isole minori: dalla mezzanotte di oggi alle 24 del giorno successivo. Trasporto pubblico locale: sciopero per l'intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, che variano da città a città. Solo a Roma, ieri sera, un accordo in extremis ha sventato lo sciopero. Disagi anche nel pubblico impiego e nella sanità.(Ansa)

SINDACATI ASTENSIONE DAL LAVORO DELL'USB
Autobus e asili a rischio per sciopero
TRASPORTI Problemi oggi sugli autobus

Monza - OGGI sono possibili disagi anche nei servizi comunali a causa dello sciopero generale indetto a livello nazionale, e rilanciato in città anche dall'Usb, Unione sindacale di base, dei dipendenti del Comune. Secondo le previsioni dei sindacalisti monzesi è attesa un'elevata adesione dei lavoratori dei settori degli asili comunali e di «basso livello», mentre dovrebbe essere scarsa da parte del personale impiegatizio. Inoltre potranno essere a rischio le corse dei mezzi pubblici locali, dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio.


11 marzo 2011 - Il Giornale di Vicenza

PROTESTA NAZIONALE
Oggi stop nel pubblico impiego, eccetto la scuola: previsti disagi nella sanità e nei trasporti
Lavoro e contratti, sciopero dei Cobas
I sindacati di base in piazza a Roma contro la delocalizzazione e il modello-Marchionne

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater per la difesa dell'occupazione e del contratto nazionale, per lo sblocco dei contratti pubblici e per dire «no» alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche un reddito certo per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le fasce più deboli della popolazione». In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma che si concluderà a piazza Navona con i comizi finali. Ma ecco l'articolazione dello sciopero settore per settore.
PUBBLICO IMPIEGO. Nell'università, nella ricerca, nei ministeri, negli enti locali, nel parastato (Inps, Inail, Inpdap, Aci), nelle agenzie fiscali, nella presidenza del Consiglio lo stop riguarderà l' intera giornata, ad eccezione dei lavoratori della scuola.
SANITÀ. I lavoratori incroceranno le braccia da inizio del primo turno di oggi a fine dell'ultimo turno. Secondo i sindacati, ci sono ritardi da parte delle amministrazioni nel provvedere ai contingenti minimi di personale per garantire i servizi minimi di assistenza con la conseguenza che ci potrebbero essere disagi.
VIGILI DEL FUOCO. Il personale che fa i turni nel servizio operativo e aeroportuale sciopererà dalle 10 alle 14. Il personale a servizio giornaliero l'intera giornata. Nel settore privato lo stop interessa l'intero orario di servizio. I turnisti delle centrali di produzione elettrica e idroelettrica sciopereranno nelle giornate dall'11 marzo al 16 marzo con calendario prestabilito, nel rispetto della legge sullo sciopero.
TRASPORTO AEREO. Il personale navigante e di terra che lavora su turni incrocerà le braccia per l' intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21).
FERROVIE. Nessun disagio perchè per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, sciopero rinviato.
TRASPORTO MARITTIMO. Dalle 8 di ggi alle 8 di domani. Collegamenti isole minori: dalla mezzanotte di oggi alle 24 di domani.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. Lo sciopero sarà l'intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, da città a città.

DAL COMUNE
DISSERVIZI POSSIBILI CAUSA SCIOPERO

Vicenza - In occasione dello sciopero generale della Confederazione sindacale di base (Usb) e della Confederazione italiana di base (Cib Unicobas), previsto per oggi, potrebbero verificarsi dei disservizi. In particolare, rende noto un comunicato, potrebbero esserci problemi nell'erogazione dei servizi agli sportelli comunali dell'anagrafe, stato civile e decentramento.


11 marzo 2011 - Il Gazzettino

PROTESTE & MOBILITÀ
Sciopero, servizi pubblici a rischio
Corteo di auto in giro per Mestre

Venezia - (r.v.) Sciopero del trasporto pubblico, oggi, ma anche di molti altri settori: Veritas ha annunciato che ci potranno essere disagi nella raccolta differenziata della carta e del cartone in centro storico, oltre a disservizi agli sportelli, così come nella pubblica amministrazione, per le cooperative sociali che hanno servizi in appalto, per la sanità, per la scuola, per gli uffici parastatali come Inps, Inail, Inpdap o i vigili del fuoco, o i servizi aeroportuali. Insomma, una mobilitazione generale proclamata da Usb a livello nazionale, con manifestazione a Roma, per rivendicare il diritto al lavoro e il blocco dei contratti del pubblico impiego, con manovre che "danno carta bianca all’impresa modificando la Costituzione", si legge in un volantino.
I disagi maggiori, comunque, si avranno nel settore della mobilità: per tutta la giornata i collegamenti sospesi. Saranno salve solo le fasce protette per pendolari e studenti, dalle 6 alle 9 e dalle 16.30 alle 19,30 per il trasporto automobilistico, mentre le isole saranno collegate con i servizi minimi. In compenso il sindacato ha deciso, dopo lo sciopero di oggi, di interrompere lo stato di non collaborazione, ovvero il rifiuto di prestare lavoro straordinario che consentiva ad Actv di coprire i turni ordinari. In questo modo dovrebbe finire il periodo drammatico per gli utenti che aspettavano invano alla fermata le corse in orario (ne sono saltate fino a 150 al giorno) e che di conseguenza trovavano i mezzi successivi stracarichi. Usb ha organizzato un corteo di auto che partirà alle 10,30 dal deposito Pertini di Mestre, arriverà a San Giuliano, invertirà la marcia ai Pili verso il cavalcavia di Marghera, si porterà in corso del Popolo, piazza Barche, di nuovo in Corso del Popolo, Rampa Cavalcavia, via Piave, Via Circonvallazione, Terraglio, via Da Verrazzano, via Vespucci, via Bissuola, via Casona, via Rielta, via San Donà e rientro al Pertini. Come dire che la viabilità mestrina, già gravata dall’assenza di mezzi pubblici, ne risentirà più di un pochino.


11 marzo 2011 - La Gazzetta dello Sport

SI FERMANO I SINDACATI DI BASE
Oggi c'è lo sciopero generale, previsti disagi nei mezzi pubblici

Oggi trasporti a rischio per lo sciopero generale di 24 ore indetto da Usb, Slai Cobas, Unicobas e Snater: riguarda pubblica amministrazione, sanità, trasporto aereo, marittimo e pubblico locale, nel rispetto delle fasce di garanzia. Non scioperano i ferrovieri, per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale di Roma.


11 marzo 2011 - La Tribuna di Treviso

Trasporto pubblico: oggi sciopero
Corse a rischio dalle 9 alle 12 e nel pomeriggio

Treviso - Scatta oggi alle 9 lo sciopero nazionale del trasporto pubblico indetto dalle segreterie di Usb e Cib-Unicobas. I lavoratori del settore si asterranno dal lavoro anche nella Marca dalle 9 alle 12 e dalle 15 fino alla conclusione del servizio. Gli scuolabus saranno comunque garantiti, così come le fasce di rispetto negli orari dei pendolari. I lavoratori del settore del trasporto pubblico protestano per la difesa del posto e per il contratto. L’astensione dal lavoro coinvolgerà il personale delle quattro aziende di trasporto che operano nel Trevigiano - Actt, La Marca, Atm e Ctm - che aderiscono alle sigle sindacali. Secondo le previsioni non dovrebbe essere comunque un «venerdì nero» così come era successo il 10 febbraio, quando lo sciopero regionale di 4 ore di autobus, corriere e treni aveva praticamente paralizzato la Marca. Un’altra giornata di sciopero a livello regionale è già stata proclamata dai sindacati il 1º aprile per protestare contro i tagli al comparto del trasporto pubblico decisi dalla giunta Zaia.(ru.b.)


11 marzo 2011 - Il Tirreno

COBAS Sciopero generale Disagi nei servizi

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. Fra le ragioni della protesta la difesa dell’occupazione e del contratto nazionale, lo sblocco dei contratti pubblici, il no alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche il salario garantito per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le categorie più deboli». Manifestazione nazionale con corteo a Roma.

Bus, sanità, enti pubblici: oggi Usb in sciopero
E all’Asa presidio con assemblea. «La Rsu propone e l’azienda sa solo fare melina»

LIVORNO - E’ in agenda per oggi lo sciopero generale nazionale proclamato dai sindacati di base: coinvolge pubblica amministrazione, sanità, scuola, trasporti. I bus potrebbero funzionare a singhiozzo: sono garantite solo le fasce orarie 6.30-9.30 e 12-15. Idem anche per gli uffici comunali, sicuri solo i servizi minimi essenziali.
Lo sciopero riguarda anche l’Asa, dove il sindacato di base aggiunge anche motivi specificatamente locali: è previsto un presidio ai cancelli di Asa con una assemblea aperta.
Nel mirino - spiegano dal quartier generale del sindacto di base - l’atteggiamento dell’azienda di fronte alla proposta della Rsu in materia di separazione degli organici acqua e gas. L’Usb - che contesta anche il «silenzio assoluto» dei «soggetti pubblici che dovranno indire i bandi di gara» - accusa la controparte di voler solo fare melina così da ridurre i tempi per la mobilitazione dei lavoratori e vanificare la possibilità di trattare per favorire la volontarietà nel passaggio al "gestore indipendente", come chiesto dalla Rsu.

DISAGI PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI

Pontedera - Il sindacato Usb lavoro privato aderisce allo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private, per l’intera giornata di oggi, proclamato dalla Unione sindacale di base. Saranno garantiti i servizi pubblici minimi essenziali previsti per legge. La Geofor si scusa per eventuali disagi.


11 marzo 2011 - Il Resto del Carlino

Trasporti Oggi sciopero dei sindacati di base
Disagi su bus, aerei e collegamenti marittimi
BUS Saranno osservate le fasce di garanzia

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma che si concludera' a piazza Navona con i comizi finali. Ecco l'articolazione dello sciopero. Trasporto aereo: il personale navigante e di terra che lavora su turni incrocerà le braccia per l' intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21). Trasporto ferroviario: nessun disagio perché per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, lo sciopero è rinviato ad altra data. Trasporto marittimo: dalle 8 di oggi alle 8 del giorno successivo. Collegamenti isole minori: dalla mezzanotte di oggi alle 24 del giorno successivo. Trasporto pubblico locale: sciopero per l'intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, che variano da città a città. Solo a Roma, ieri sera, un accordo in extremis ha sventato lo sciopero. Disagi anche nel pubblico impiego e nella sanità.(Ansa)

Oggi sciopero

IL COMUNE di Fermo informa che la Confederazione unione sindacale di base Usb e la Confederazione Cib Unicobas hanno proclamato uno sciopero generale per l'intera giornata odierna riguardante tutte le categorie dei comparti del pubblico impiego, fatta eccezione della scuola. Il Comune, pertanto, assicura soltanto i servizi pubblici essenziali.


11 marzo 2011 - La Nuova Venezia

Sciopero Actv, rischio paralisi
Niente Ponte della Libertà, oggi il corteo anti-tagli a Mestre

VENEZIA - Sciopero paralisi anti-tagli per i trasporti, oggi: a proclamarlo è il solo sindacato Usb - per questioni di calendario e commissione di garanzia, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal l’hanno indetto per il 1 aprile - però è già certo che i lavoratori Actv aderiranno in massa alla protesta, dopo settimane di blocco degli straordinari (e relative corse saltate, fino a 150 al giorno, con pesanti disagi per i pendolari). Garantiti solo i collegamenti bus nelle fasce protette 6-9 e 16.30-19.30 e le spole con le isole.
Il black-out di oggi potrebbe però essere l’apice della protesta, perché lo stato di agitazione - che dura dall’inizio dell’anno - pesa non poco sulle tasche dei lavoratori: c’è chi si paga il mutuo con straordinari e mancati riposi. Tanto più che blocco del turn orver e un tetto rigido agli straordinari sono alcuni dei provvedimenti che certamente saranno presi nei prossimi giorni a livello di Comune, provincia, azienda per far fronte a oltre 11 milioni di tagli regionali alla sola Actv. Lo sciopero nazionale anti-tagli di Usb (al quale partecipano anche pompieri, settore aereo, dipendenti di enti e ministeri, sanità) sarà accompagnato da un corteo in partenza (alle 10.30) dal deposito Pertini e che attraverserà tutta Mestre: non è stato infatti autorizzato dalla Questura il previsto corteo sul Ponte della Libertà.
Ieri, nuovo tavolo di crisi in Comune, con vertice tra gli assessori Bergamo e Paruzzolo, Actv e sindacati. Un incontro interlocutorio, in attesa del tavolo regionale convocato per oggi dall’assessore Chisso, che dovrà non solo concretizzare ufficialmente i tagli provincia per provincia, ma anche rispondere alla precisa richiesta di «moratoria» avanzata dal Comune. «Ci dev’essere la garanzia che i tagli non saranno anticipati al 1 gennaio, ma entreranno in vigore dal momento dell’approvazione dei piani industriali», ribadisce l’assessore Bergamo, «perché altrimenti sarebbero molto più pesanti. La manovra sarà articolata e partiremo con tavoli di crisi separati su occupazione, tagli di servizi, aumento tariffe». «Di certo, non si discuterà dei 17 milioni di euro che il Comune incassa come contributo turistico ai servizi pubblici extra-tariffa sui biglietti Actv», risponde una volta di più Bergamo al collega della Provincia Grandolfo, che vorrebbe quei 17 milioni (1,5 euro per biglietto turistico) a disposizione di tutti i trasporti veneziani.
In attesa della comunicazione ufficiale sui tagli da parte della Regione ieri si sono fatte le prime, concrete, pesantissime ipotesi: in ballo gli 8 milioni di chilometri in più che la Regione Veneto paga ai trasporti veneziani, il rischio di cassa integrazione per 200 lavoratori (ipotesi respinta radicalmente al mittente da tutti i sindacati), l’ormai certo blocco del turn over pensionistico. Paradossalmente, a fronte di tanti tagli «minacciati», il Comune presenta una nuova linea sperimentale San Giuliano, Fondamente Nuove, Arsenale: una corsa all’ora, con motoscafi. «Si paga da sola», replica Bergamo, «ed è diretta ai pendolari dell’ospedale, ad un certo turismo e a garantire un collegamento straordinario in caso di blocco del Ponte della Libertà».(r.d.r.)

ASL 13 Possibili disagi

L’Asl 13 di Dolo - Mirano avvisa gli utenti che oggi in concomitanza con lo sciopero indetto dalla Confederazione Unione sindacale - USB e Confederazione CIB Unicobas, ci potrebbero essere dei disagi nell’erogazione delle prestazioni.


11 marzo 2011 - Corriere di Maremma

Sciopero generale di 24 ore
" Per la difesa del contratto nazionale di lavoro e per un fisco migliore"

GROSSETO - Oggi sciopero generale di 24 ore proclamato da Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater con manifestazione nazionale a Roma. "Lo sciopero - spiegano i sindacati - è indetto per difendere l’occupazione e il contratto nazionale e per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego; contro la precarietà e la delocalizzazione degli impianti produttivi; contro il tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del lavoro; per un reddito certo per tutti, per la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, per la tutela dei beni comuni, il diritto all’abitare e il controllo delle tariffe; per un fisco più giusto, che faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle fasce più deboli della popolazione; per la difesa della scuola, dell’università, della ricerca pubblica, contro la riforma Gelmini e per il diritto al sapere; per la regolarizzazione generalizzata di tutti i migranti e per la rottura netta del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; per la democrazia sui posti di lavoro e una legge sulla rappresentanza sindacale, affinché siano i lavoratori e non le aziende a scegliere da chi farsi rappresentare; contro la realizzazione del nuovo Patto sociale tra Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Cgil attraverso il quale si vuole favorire e rendere sempre più competitiva l’impresa peggiorando le condizioni e il salario dei lavoratori. Lo sciopero avrà la seguente articolazione: università, ricerca, ministeri, enti locali, parastato (Inps, Inail, Inpdap, Aci), agenzie fiscali, Presidenza del Consiglio, intera giornata, ad eccezione dei lavoratori della scuola ai quali la legge 146-90 impedisce di scioperare. Sanità: da inizio del primo turno a fine dell’ultimo turno dello stesso giorno. Vigili del fuoco: dalle 10 alle 14

Acquedotto del Fiora, assicurati reperibilità e pronto intervento
La protesta: il personale oggi incrocia le braccia

GROSSETO - Acquedotto del Fiora Spa garantirà il servizio di reperibilità, di pronto intervento nonché tutti i servizi attivi tramite call center per l’intera giornata di oggi, in concomitanza con lo sciopero proclamato dall’Unione Sindacale di Base. Il personale della Direzione Operazioni di Acquedotto del Fiora Spa sarà comunque operativo, garantendo i livelli di servizio. Gli utenti potranno contattare il numero verde di Acquedotto del Fiora, 800 - 887755, oppure il numero 199 -114407 per chi chiama da telefono cellulare. Il servizio dedicato al pronto intervento sarà in funzione 24 ore su 24. La manifestazione nazionale si terrà a Roma, con corteo che partirà alle ore 9.30 da piazza della Repubblica, percorrerà via Cavour, via dei Fori Imperiali, via delle Botteghe Oscure, Largo Argentina, Corso Vittorio Emanuele, per concludersi a Piazza Navona.


11 marzo 2011 - Corriere Adriatico

Pubblico impiego in sciopero

Fermo - La Confederazione Unione Sindacale di Base e la Unicobas hanno proclamato per l'intera giornata di oggi lo sciopero generale. Si riferisce alle categorie dei comparti del pubblico impiego (fatta eccezione per il comparto scuola). Solo i servizi essenziali saranno garantiti.

Trasporti, un venerdì a piedi
Previsti disagi per la protesta a difesa di occupazione e contratti

Roma - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. Molte le ragioni della protesta: la difesa dell’occupazione e del contratto nazionale, lo sblocco dei contratti pubblici, il no alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche un reddito certo per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che "faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le fasce più deboli della popolazione".
In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma che si concluderà a piazza Navona con i comizi finali.
Nell’università, nella ricerca, nei ministeri, negli enti locali, nel parastato (Inps, Inail, Inpdap, Aci), nelle agenzie fiscali, nella presidenza del Consiglio lo stop riguarderà l’intera giornata, ad eccezione dei lavoratori della scuola.
I lavoratori della sanità incroceranno le braccia da inizio del primo turno del giorno 11 a fine dell’ultimo turno dello stesso giorno.
Secondo i sindacati, ci sono ritardi da parte delle amministrazioni nel provvedere ai contingenti minimi di personale per garantire i servizi minimi di assistenza con la conseguenza che ci potrebbero essere disagi per gli utenti.
Il personale navigante e di terra dei trasporti che lavora su turni incrocerà le braccia per l’intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21).
Trasporto ferroviario: nessun disagio perchè per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, lo sciopero è rinviato ad altra data.
Trasporto marittimo: dalle 8 dell’11 marzo alle 8 del giorno successivo. Collegamenti isole minori: dalla mezzanotte dell’11 marzo alle 24 del giorno successivo.
Trasporto pubblico locale: lo sciopero sarà l’intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, che variano da città a città.


11 marzo 2011 - Il Messaggero

OGGI LO SCIOPERO MA QUALCHE SIGLA SI ASTIENE
No all’agitazione da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Invece Usb incrocerà le braccia

ROMA - Oggi sarà un venerdì nero. Si prevedono disagi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. A Roma, Filt Cgil, Fit Cisl, la Uil e l’Ugl Trasporti hanno deciso di revocare la protesta. La decisione è arrivata dopo un incontro con l’assessore capitolino Antonello Aurigemma perché, ha spiegato, è stato raggiunto l’accordo su alcuni punti. Molte le ragioni della protesta: la difesa dell’occupazione e del contratto nazionale, lo sblocco dei contratti pubblici, il no alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche un reddito certo per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le fasce più deboli». A Roma ci sarà una manifestazione.
Ecco le modalità dello sciopero settore per settore: PUBBLICO IMPIEGO: nell’università, nella ricerca, nei ministeri, negli enti locali, nel parastato (Inps, Inail, Inpdap, Aci), nelle agenzie fiscali, nella presidenza del Consiglio lo stop riguarderà l’intera giornata, ad eccezione dei lavoratori della scuola.
SANITÀ: i lavoratori incroceranno le braccia dall’inizio del primo turno alla fine dell’ultimo turno.
SERVIZI: il personale dei Vigili del fuoco che fa i turni nel servizio operativo e aeroportuale sciopererà dalle 10 alle 14. Il personale a servizio giornaliero l’intera giornata.
AEREI: il personale navigante e di terra che lavora su turni incrocerà le braccia per l’intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21).
FERROVIE: : nessun disagio, lo sciopero è rinviato.
MARITTIMI: dalle 8 di oggi alle 8 di domani. Collegamenti isole minori: fermi fino a mezzanotte.
LOCALE: lo sciopero, dove non è stato revocato, sarà l’intera giornata.

Oggi autisti in sciopero: a rischio stop bus e corriere

Udine - Bus e corriere dei servizi urbano ed extraurbano a rischio stop, oggi, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 24, per lo sciopero generale di 24 ore degli autoferrotranvieri Fvg, proclamato dall’Unione sindacale di base, da Slai Cobas e Cib Unicobas e da Snater. Diverse le ragioni all’origine della protesta, che toccherà tutta la regione con orari diversi da provincia a provincia: dalla difesa dell’occupazione e del contratto nazionale alla lotta contro la precarietà e la delocalizzazione degli impianti produttivi e dalla difesa dei salari, delle pensioni pubbliche e della scuola, al sostegno del diritto all’abitare e il controllo delle tariffe. E, ancora, per la regolarizzazione di tutti i migranti e per la democrazia sui posti di lavoro.


11 marzo 2011 - Il Messaggero Veneto

Scioperano i sindacati di base, possibili disagi oggi

Gorizia - Anche a Gorizia potrebbero esserci disagi oggi per lo sciopero indetto da Usb, Slai Cobas e Cib Unicobas, con la condivisione e l’adesione dello Snater. La giornata di protesta è stata organizzata per vari motivi, fra cui difendere l’occupazione e il contratto nazionale, oltre che tutelare il diritto all’abitazione, il controllo delle tariffe e la scuola e le università. A seconda dell’adesione dei lavoratori ci potrebbero essere ripercussioni sui trasporti e su altri servizi, tra cui le prestazioni sanitarie del laboratorio di analisi dell’ospedale.
A Gorizia la mobilitazione degli autoferrotranvieri potrebbe farsi sentire sul servizio urbano ed extraurbano del trasporto pubblico in tre fasce orarie, ovvero dalle 2 alle 6, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 2. In campo ospedaliero, invece, l’Azienda sanitaria Isontina è corsa ai ripari predisponendo un piano organizzativo per evitare che lo sciopero abbia conseguenze pesanti sui servizi. Come già accaduto in altre circostanze analoghe, potrebbe verificarsi comunque qualche disagio per gli utenti che oggi desiderassero accedere alle prestazioni del laboratorio di analisi. In occasione dello sciopero odierno il tribunale ha istituito un presidio di cancelleria per contenere eventuali disagi assicurando i servizi pubblici essenziali. Si tratta dell’assistenza all’udienza nei processi con imputati arrestati, fermati o sottoposti a misure cautelari di tipo custodiale, e dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale e di quelli cautelari e urgenti diretti a garantire il godimento dei diritti protetti dalla Costituzione indicati dall’articolo 1 della legge 146 del ’90. (f.s.)


11 marzo 2011 - Il Giornale

La protesta
Oggi sciopero Atm: rischio caos (ma niente Ecopass)

Milano - Oggi, a causa dello sciopero generale del trasporto pubblico indetto dalla Confederazione Usb, a cui ha aderito l’organizzazione sindacale Slai Cobas, Ecopass sarà sospeso per tutta la giornata. A comunicarlo, in una nota, è stato il Comune. La decisione di sospendere Ecopass, spiega Palazzo Marino, è stata presa per evitare possibili disagi ai cittadini.
L’articolazione territoriale dell’organizzazione sindacale Slai Cobas ha aderito allo sciopero generale di 24 ore indetto dalla Confederazione Usb e dunque, per il trasporto pubblico,a Milano,l’agitazione è prevista dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio: durante queste fasce orarie saranno quindi possibili disagi. Corse garantite dal mattino fino alle 8,45 e dalle 15 alle 18. Attivo il sistema Infomobilità: edizioni di Atm Tg, annunci sonori, messaggi sui display alle fermate di superficie e sui video a bordo dei bus. Per informazioni: sito internet www.atmmi. it e numero verde 800.80.81.81. Sempre a causa dello sciopero proclamato dall’organizzazione sindacale Usb, per l’intera giornata di oggi i servizi al pubblico nella sede dell’Anagrafe di via Larga 12 e nelle delegazioni dec- entrate potranno subire rallentamenti e sospensioni. Domani inoltre, dalle 8 alle 20 in occasione del Carnevale Ambros- iano ci sarà una sfilata di carri allegorici sul percorso via Palestro, corso Venezia, piazza San Babila, corso Vittorio Emanuele, piazza Duomo, via Arcivescovado. Pertanto, le linee modificano provvisoriamente il percorso.
Linea 54, direzione Duomo segue percorso regolare fino in corso Monforte, poi, anziché proseguire diritto per lo stesso, devia a sinistra in via Visconti di Modrone, via Battisti, largo Augusto, via Verziere, via Larga, per poi riprendere il percorso regolare. In direzione Lambrate Fs il percorso è regolare. La linea 61 in direzione largo Murani effettua percorso regolare fino in via Senato, poi, anziché svoltare a destra in corso Venezia, prosegue diritto in via San Damiano, via Visconti di Modrone, via Mascagni, per poi riprendere il percorso regolare. In direzione largo Brasilia la linea segue percorso regolare fino in corso Monforte, poi, anziché proseguire diritto per lo stesso, devia a destra in via San Damiano, via Senato, per poi riprendere il percorso regolare.
ORARI L’agitazione indetta dai Cobas è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio FESTA Domani per il carnevale sfilata di carri allegorici: alcune linee modificheranno il percorso FERMI.


11 marzo 2011 - Il Trentino/Corriere delle Alpi/La Città di Salerno

COBAS. Sciopero generale, Disagi nei servizi

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. Fra le ragioni della protesta la difesa dell’occupazione e del contratto nazionale, lo sblocco dei contratti pubblici, il no alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche il salario garantito per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le categorie più deboli». Manifestazione nazionale con corteo a Roma.


11 marzo 2011 - Il Piccolo

SCIOPERO DEL SETTORE TRASPORTI
La protesta dell'Unione sindacale di base

Trieste - L'Unione sindacale di base ha effettuato ieri un volantinaggio dedicato allo sciopero generale degli autoferrotranvieri di oggi. Presenti Willy Puglia e Franco Zotti che hanno ricordato come la categoria rivendichi «la necessità del rilancio e del potenziamento del trasporto pubblico attraverso investimenti per lo sviluppo della mobilità collettiva intesa come bene comune». Non solo. L'Usb chiede anche l'ampliamento »dei livelli occupazionali in modo corretto e trasparente reinternalizzando i servi dati in appalto, assorbendone il personale tutto, recuperando il patrimonio». Lo sciopero a Gorizia per il servizio urbano ed extraurbano andrà dalle 2 allle 6, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 2.

Sciopero Cobas Possibili disagi nei trasporti

Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater. Fra le ragioni della protesta la difesa dell'occupazione e del contratto nazionale, lo sblocco dei contratti pubblici, il no alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti». Manifestazione nazionale con corteo a Roma.


11 marzo 2011 - Il Mattino di Padova

OGGI LO SCIOPERO USB

Padova - E per protestare contro i tagli della Regione oggi si asterranno dal lavoro per tutto il giorno gli 80 aderenti dei sindacati di base Usb-Cobas. A loro potrebbero aggiungersi anche gli iscritti Cgil: il sindacato ha lasciato loro libertà d’adesione. Bus e tram a rischio dunque. Garantite solo le fasce dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30.


11 marzo 2011 - Leggo

ROMA. La primavera sboccia già oggi, con una due giorni di scioperi e manifestazioni...
di Lorena Loiacono

ROMA - La primavera sboccia già oggi, con una due giorni di scioperi e manifestazioni: in migliaia nelle piazze di tutta Italia in difesa del lavoro, della Costituzione e della scuola pubblica. Ma è rischio caos per il blocco dei trasporti che paralizzerà le città e per i cortei in arrivo nella Capitale. Uno sciopero generale e generalizzato, quello indetto per oggi dai sindacati di base contro la precarietà nel lavoro e in difesa dei salari: 24 ore di stop e disagi, quindi, per i settori del pubblico impiego, dai ministeri agli enti locali e alle agenzie fiscali, per la sanità, dagli ospedali alle asl, per i vigili del fuoco, l’università e la ricerca. Protesta anche nei trasporti, ma a Roma i confederali hanno revocato l’agitazione.
Nella Capitale, per il corteo organizzato dall’Usb, è previsto l’arrivo di migliaia di manifestanti: un esercito di precari, migranti, disoccupati, senza casa e senza reddito, ma anche tanti studenti, e non solo universitari, che garantiranno alla mobilitazione anche la presenza della scuola, l’unico settore impossibilitato a scioperare per la legge 146/90. I lavoratori della ricerca inoltre sfileranno con il «tetto della protesta», per simboleggiare la loro discesa dai tetti alle piazze.
Un venerdì nero, dunque, ma domani si replica: alla mobilitazione indetta in difesa della Costituzione, si è aggiunta anche la protesta a tutela della scuola pubblica. E allora si moltiplicano gli appelli, anche on line, soprattutto tra studenti: la Rete della conoscenza rinnova la lotta ai tagli della Riforma Gelmini, mentre la Rete degli studenti medi annuncia flash mob nelle piazze da Nord a Sud. I collettivi universitari, affiancati da docenti e ricercatori, prendono le distanze dai partiti politici contro «il rischio di oscurare le ventennali responsabilità bipartisan rispetto allo smantellamento e al definanziamento della formazione e della ricerca pubblica». Gli studenti e gli universitari invaderanno ottanta città.

Milano. Mezzi pubblici a rischio oggi...
di Piermaurizio Di Rienzo

Milano - Mezzi pubblici a rischio oggi, dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio, a causa dello sciopero generale indetto da Slai Cobas e Usb, Cib Unicobas e Snater. E’ confermato lo sciopero generale di 24 ore proclamato la settimana scorsa. Va ricordato, però, che in occasione di precedenti agitazioni indette dalle stesse sigle, si sono registrati solo rallentamenti delle corse in metropolitana e qualche soppressione sulle linee di superficie. Atm ricorda che per tutte le informazioni si può visitare il sito internet www.atm-mi.it o chiamare il numero verde 800.80.81.81.
La mobilitazione sarà per l’intera giornata nella pubblica amministrazione - con l’eccezione dei lavoratori della scuola, che non potranno astenersi dal lavoro - e nel settore privato. A rischio dunque anche i servizi al pubblico nella sede dell’Anagrafe di via Larga 12 e nelle delegazioni decentrate, dove si potrebbero registrare rallentamenti e sospensioni. Per prevenire possibili disagi alla circolazione, il Comune ha deciso di sospendere il pagamento di Ecopass per l’ingresso nel centro storico.

MESTRE. Disagi diffusi per lo sciopero di 24 ore dei mezzi di trasporto...

MESTRE - Disagi diffusi per lo sciopero di 24 ore dei mezzi di trasporto pubblico locale indetto oggi dal Coordinamento nazionale sindacati di base contro i tagli regionali al settore e per il contratto di lavoro, la difesa dell’occupazione e la tutela dei salari. Con problemi aggiuntivi dalle 10,30 alle 13,30 per la circolazione a Mestre, dove i manifestanti protesteranno a bordo di auto rallentando il traffico veicolare.
«Avevamo chiesto di prolungare il corteo fino a Venezia, ma l’autorizzazione ci è stata negata - dice Danilo Scattolin di Rdb Cub -. Una decisione sorprendente, considerato che presidi al di fuori della Regione o sfilate in centro storico non sono in programma, e lungo il ponte della Libertà avremmo occupato una sola corsia. A questo punto il corteo si limiterà alla terraferma, con partenza dal quartiere Pertini per concludersi all’altezza dei Pili».
Per l’intera giornata, Actv garantirà i servizi minimi: per la navigazione con le linee 2 e Giracittà 41&42, limitatamente ai collegamenti con le isole, e per l’automobilistico dalle 6 alle 9 e dalle 16,30 alle 19,30 (www.actv.it). A incrociare le braccia saranno anche i lavoratori delle biglietterie e dei call center Hellovenezia. Pertanto, l’acquisto di titoli di viaggio sarà possibile solo dalle emettitrici automatiche o a bordo dei mezzi che circoleranno nelle fasce orarie protette.(V.Cor./ass)

Venezia. Sciopero dei mezzi pubblici oggi...

Venezia - Sciopero dei mezzi pubblici oggi in città dopo i tagli messi in bilancio dalla Regione. A rischio le corse di autobus e tram. I lavoratori aderenti al sindacato Usb (ex Cobas) incroceranno le braccia per 24 ore. Assicurate solo le fasce di garanzia con i pullman in viaggio tra le 5,30 e le 8,30 e tra le 12,30 e le 15,30. Nei restanti orari potrebbero verificarsi disagi nella circolazione coi mezzi a singhiozzo.
Intanto questa mattina a Mestre l’assessore regionale Chisso incontrerà gli assessori comunali e provinciali con le deleghe al trasporto pubblico per dibattere sull’argomento dei mancati finanziamenti. Il taglio previsto si aggira attorno al 12% (2 milioni di euro in meno), con rischio di aumenti sui costi dei biglietti e corse soppresse.(A.Pis.)

Oggi in occasione dello sciopero generale...

Oggi in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Confederazione Unione sindacale di Base-Usb per le categorie pubbliche e private, dall’Organizzazione sindacale Usb Pubblico Impiego per il personale dei Comparti Pubblici, dalla Confederazione Cib Unicobas per tutte le categorie dei comparti del pubblico impiego, per l’intera giornata non sarà garantita la completa funzionalità dei servizi comunali.

Niente bus, niente Ztl

Si fermano oggi per 24 ore gli autobus in città. Allo sciopero indetto a livello nazionale da Usb lavoro privato si associa quello di otto ore del personale del metrò. Il servizio sarà regolare nelle fasce di garabzia: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15 per metropolitana e servizio urbano e suburbano; da inizio servizio alle 8 e dalle 14,30 alle 17,30 per le linee extraurbane e per i treni gestiti dal Gtt. Per limitare i disagi, il Comune ha disposto la sospensione della Ztl.

Giornata difficile, oggi, per chi deve prendere l’autobus...

Giornata difficile, oggi, per chi deve prendere l’autobus o fare una visita medica. C’è lo sciopero dei dipendenti pubblici proclamato dal sindacato Usb.
Atc comunica che i bus rischiano di non trovarsi in giro dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Dunque, sottolinea l’Atc, «negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti». Saranno operativi tutti i servizi scolastici e, al call center telefonico (051-290290), un operatore fino alle 9 e dalle 16 al termine del servizio.
Per quanto riguarda la sanità, oggi sono garantite solo le cure d’urgenza nei Pronto soccorso, e parte dell’attività programmata. Disagi potrebbero esserci anche per chi dovesse recarsi negli uffici pubblici, come quelli comunali. (A.Chi.)


11 marzo 2011 - Brescia Oggi/L'Arena

PROTESTA NAZIONALE. Oggi stop nel pubblico impiego, eccetto la scuola: previsti disagi nella sanità e nei trasporti
Lavoro e contratti, sciopero dei Cobas
I sindacati di base in piazza a Roma contro la delocalizzazione e il modello-Marchionne

ROMA - Possibili disagi oggi nei servizi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dai sindacati di base Usb, Slai Cobas, Cib Unicobas e Snater per la difesa dell'occupazione e del contratto nazionale, per lo sblocco dei contratti pubblici e per dire «no» alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al modello Marchionne. Ma si chiede anche un reddito certo per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le fasce più deboli della popolazione». In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma che si concluderà a piazza Navona con i comizi finali. Ma ecco l'articolazione dello sciopero settore per settore.
PUBBLICO IMPIEGO. Nell'università, nella ricerca, nei ministeri, negli enti locali, nel parastato (Inps, Inail, Inpdap, Aci), nelle agenzie fiscali, nella presidenza del Consiglio lo stop riguarderà l' intera giornata, ad eccezione dei lavoratori della scuola.
SANITÀ. I lavoratori incroceranno le braccia da inizio del primo turno di oggi a fine dell'ultimo turno. Secondo i sindacati, ci sono ritardi da parte delle amministrazioni nel provvedere ai contingenti minimi di personale per garantire i servizi minimi di assistenza con la conseguenza che ci potrebbero essere disagi.
VIGILI DEL FUOCO. Il personale che fa i turni nel servizio operativo e aeroportuale sciopererà dalle 10 alle 14. Il personale a servizio giornaliero l'intera giornata. Nel settore privato lo stop interessa l'intero orario di servizio. I turnisti delle centrali di produzione elettrica e idroelettrica sciopereranno nelle giornate dall'11 marzo al 16 marzo con calendario prestabilito, nel rispetto della legge sullo sciopero.
TRASPORTO AEREO. Il personale navigante e di terra che lavora su turni incrocerà le braccia per l' intero turno con rispetto delle fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21).
FERROVIE. Nessun disagio perchè per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, sciopero rinviato.
TRASPORTO MARITTIMO. Dalle 8 di ggi alle 8 di domani. Collegamenti isole minori: dalla mezzanotte di oggi alle 24 di domani.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. Lo sciopero sarà l'intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, da città a città.


11 marzo 2011 - La Repubblica

Lo stop dalle 8,45 alle 15 e dopo le 18. Sospeso l´Ecopass
Atm, oggi mezzi pubblici a rischio per lo sciopero nazionale dei Cobas

Milano - Sciopero dei trasporti pubblici, oggi, a Milano e in tutta Italia: per l´occasione il Comune ha annunciato che sospenderà l´Ecopass per tutta la giornata. L´agitazione, indetta dall´Usb, l´Unione sindacale di base, e a cui ha aderito lo Slai Cobas, è previsto dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Proprio per evitare possibili disagi ai cittadini, spiegano da Palazzo Marino, l´amministrazione comunale ha sospeso il pagamento del ticket antismog per i veicoli più inquinanti. Anche i servizi al pubblico nella sede dell´Anagrafe in via Larga 12 e nelle delegazioni decentrate, informa Palazzo Marino, potranno subire rallentamenti e sospensioni. Nessun disagio sui treni, invece, perché per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma lo sciopero è stato rinviato ad altra data.
Molte le ragioni della protesta: la difesa dell´occupazione e del contratto nazionale, lo sblocco dei contratti pubblici, il no alla delocalizzazione degli impianti produttivi e al "modello Marchionne". Ma i sindacati chiedono anche un reddito certo per tutti, la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, un fisco più giusto che «faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e le fasce più deboli della popolazione».

Sciopero dei mezzi pubblici il Comune sospende la Ztl

Torino - Lo sciopero dei mezzi pubblici "liberalizza" la circolazione nel centro cittadino. In occasione dello sciopero di 24 ore del trasporto pubblico dichiarato per oggi dall´Unione Sindacale di Base, il Comune ha sospeso il regime di limitazioni previste nella Ztl centrale. Non sarà quindi in vigore il divieto alla circolazione normalmente previsto dalle 7,30 alle 10.30 dei giorni feriali per chi non possiede un permesso. A questa agitazione si aggiunge un secondo sciopero di 8 ore indetto da Cgil, Cisl, Uil e Rsu, che interesserà soltanto la metropolitana: questa garantirà comunque le corse dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.


Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

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