Report INCONTRO DIBATTITO SULLE RICONGIUNZIONI ONEROSE del 10 dicembre

Roma -

In allegato il volantino

Lunedì 10 dicembre  si è tenuto a Roma l’incontro-dibattito organizzato dalla USB P.I. sulle ricongiunzioni dei contributi previdenziali diventate onerose  dopo l’approvazione della L.122 del 30/7/2010.


    All’incontro, oltre  ai  lavoratori e alle lavoratrici interessate,  hanno partecipato gli On. Marialuisa Gnecchi del PD, l’On. Antonio Borghesi dell’IDV, il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Franco Siddi ed il Direttore Generale dell’INPS Mauro Nori.


    L’incontro è servito a fare il punto sulla situazione dopo le affermazioni del Ministro Fornero che, contrariamente a quanto affermato in precedenti dichiarazioni, si era espressa recentemente per una soluzione favorevole alla gravissima situazione in cui si sono venuti a trovare circa 600.000 lavoratori, ai quali, per poter accedere alla pensione, si sta chiedendo di pagare cifre rilevantissime per ricongiungere i contributi previdenziali versati in diverse casse pensionistiche.

    Dopo una breve illustrazione di quanto accaduto  con l’approvazione della L.122 che ha determinato la soppressione della L.322/58 e dell’Art.1 della L.29/79, gli interventi degli Onorevoli presenti all’incontro hanno fatto il punto  sul lavoro svolto in Parlamento fino ad oggi  e prospettato sia i necessari percorsi legislativi sia i provvedimenti amministrativi attraverso i quali sarebbe possibile realizzare quanto affermato  dal Ministro Fornero.


    La conferma che la pressione dei lavoratori e delle lavoratrici esercitata sul Governo ha determinato  una nuova attenzione al problema è venuta anche dalle parole del Direttore Generale dell’INPS Dr. Nori che, relativamente alle notizie apparse sui mezzi di informazione, ha confermato essere allo studio dal punto di vista tecnico alcuni interventi per la definizione di una norma di sistema  come il cosiddetto “pro quota” (calcolo del trattamento pensionistico secondo il regime delle diverse casse in cui sono stati versati i contributi), ipotesi che tuttavia dovrà ricevere l’approvazione in Parlamento.

 


    A nessuno è ovviamente sfuggito il riferimento all’attuale situazione politica che vede il Governo ormai di fatto dimissionario e quindi, di conseguenza, l’aggiungersi di ulteriori difficoltà per arrivare a soluzioni di tipo legislativo.


    Negli  interventi dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno dato vita al dibattito è emersa tuttavia  la conferma di voler lottare fino in fondo contro una palese ingiustizia che si sta consumando nei confronti di chi, come i 180.000 lavoratori ex LSU citati ad esempio nella discussione, dopo aver subito la  continua precarietà del rapporto di lavoro con una mobilità tra un posto di lavoro  ed un altro, si trova oggi a dover combattere per tutelare il proprio diritto alla pensione,  messo in discussione solo dal fatto che i propri contributi previdenziali sono stati versati in diverse casse pensionistiche proprio a seguito della loro precarietà e mobilità.

    I lavori si sono chiusi con una sintesi finale che ha raccolto l’invito dei lavoratori e delle lavoratrici a continuare la battaglia, senza escludere alcuna iniziativa, dall’immediato ripristino della L.322/58, alla reintroduzione dell’Art.1 della L.29/79 e la possibilità di prevedere una sanatoria per chi si è trovato schiacciato tra la L.122/2010 e la cosiddetta riforma del sistema pensionistico varato dal Governo Monti, non escludendo anche il ricorso ad azioni legali contro la palese incostituzionalità della L.122 che, come del resto affermato dai  rappresentanti del Governo che l’hanno approvata,  ha travalicato le stesse intenzioni del legislatore.

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