Ricerca pubblica dimenticata: ministero inesistente e voci di blocco delle assunzioni. USB: pronti ad aprire il conflitto

Nazionale -

Nella manifestazione del 10 giugno davanti al MUR, che ha visto uniti lavoratori degli Enti di Ricerca, dell’Università e della Scuola insieme agli studenti, il dato politico più evidente è stata l’inconsistenza del Ministero dell’Università e della Ricerca. Nessuna struttura organizzativa, nessuna struttura politica, non ci sono sottosegretari, non c’è un capo di gabinetto e il ministro è latitante.

Questo Ministero non serve alla Ricerca, non serve al Paese. La separazione dalla Scuola è stato un atto assolutamente necessario per restituire dignità alla Ricerca Pubblica, ma quello che abbiamo interpretato come un segnale di attenzione, oggi si traduce in una politica di abbandono. Siamo alle solite: ogni volta che serve, la Ricerca viene evocata negli annunci, ma poi non si arriva mai ad avere una consequenzialità nelle scelte concrete. E così alla ricostituzione del MUR non sono seguiti una sua reale strutturazione, la separazione dei comparti di contrattazione nonché una riforma di sistema assolutamente necessaria e non più rinviabile.

Oggi circolano indiscrezioni secondo le quali il MEF sarebbe intenzionato a tornare, attraverso emendamenti al DL Rilancia Italia, con la tagliola per bloccare le assunzioni negli Enti Pubblici di Ricerca. Se tali indiscrezioni dovessero trovare riscontro, sarebbe l’ulteriore gravissimo attacco ad un settore che a parole è sempre centrale e poi nei fatti è costantemente abbandonato.

Altro che pace sociale, se il governo Conte continuerà con questa politica sulla Ricerca si andrà verso un periodo estremamente conflittuale negli atenei e negli EPR, che inizieremo con le procedure per la proclamazione dello sciopero.

Chiediamo al Parlamento di opporsi a questo scempio.

Diciamo basta all’attacco alla Ricerca pubblica.

 

Unione Sindacale di Base – P.I. - Ricerca

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