Roma, 10 ottobre 2013. Pubblico impiego, presidio all'Aran -foto-
L’USB P.I. ritiene inaccettabile il perdurare del blocco della contrattazione, che potrebbe proseguire addirittura fino al 2017 dal momento che per il triennio 2015-2017 è previsto il solo stanziamento della vacanza contrattuale. Già oggi, in media, ogni lavoratore ha perso complessivamente circa 9.000 euro per il mancato rinnovo del contratto. L’USB è inoltre indisponibile ad un rinnovo contrattuale che non preveda la parte economica, come proposto dal Ministro Gianpiero D’Alia.
Anche questo governo continua a considerare la pubblica amministrazione soltanto come un costo. Come conseguenza di questa politica, si cancellano servizi o si esternalizzano attività in tutti i settori pubblici, sottraendo ai cittadini ampi pezzi di welfare e colpendo i dipendenti pubblici attraverso il blocco delle retribuzioni ed il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Per rovesciare queste politiche e riconquistare il welfare, i lavoratori pubblici parteciperanno con forza e convinzione allo sciopero generale proclamato dalla USB e da altri sindacati di base per il 18 ottobre e scenderanno in piazza a Roma.