USB: Salari e democrazia al centro del rinnovo del contratto del pubblico impiego

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Si è aperta ieri, 3 dicembre, con il comparto delle Funzioni Centrali, la tornata di rinnovi contrattuali del pubblico impiego 2025-2027.USB ha caratterizzato la giornata con un presidio davanti all’ARAN per chiarire che il contratto non è una pratica burocratica da sbrigare nel minor tempo possibile.

Al tavolo la delegazione USB PI ha dato centralità al tema delle risorse e a quello della democrazia sindacale. Due temi strettamente legati perché ad oggi chi, come USB, decide di non firmare un contratto che fa perdere salario reale a lavoratrici e lavoratori subisce la rappresaglia di Governo e sindacati firmatari che attraverso una norma contrattuale lo escludono dal secondo livello di contrattazione.

Sono due temi fondamentali per restituire dignità alla contrattazione!

Risorse. Va detto con chiarezza che le tanto elogiate continuità contrattuale e “puntualità” del rinnovo, in realtà sono il frutto del piano di rientro siglato dal Governo Meloni con la UE, funzionale all’investimento sul riarmo, per il quale le risorse per i rinnovi andavano fissate da subito fino al 2030, ipotecando in questo modo gli aumenti salariali quale che sia l’andamento dell’inflazione.

Al momento quanto stanziato probabilmente non copre, anche se di poco, l’inflazione prevista per il triennio in oggetto, tanto più non va a recuperare quanto perso nella precedente tornata. Figurarsi se assolve al compito di redistribuire ricchezza andando oltre il recupero dell’inflazione. Se poi l’inflazione dovesse salire lavoratrici e lavoratori subirebbero un’altra perdita pesantissima del potere d’acquisto dei salari che il piano di rientro impedirebbe di recuperare.

Il tema economico si aggancia inevitabilmente anche con la discussione della parte normativa perché con queste risorse non saranno possibili modifiche normative che comportino un costo a meno di non andare a gravare sui già esigui aumenti salariali.

Inoltre, riteniamo che debbano entrare a far parte della trattativa anche temi collaterali al contratto, ma che hanno grande incidenza sulle condizioni materiali dei lavoratori. Su tutti il valore del buono pasto fermo a 7 euro dal 2012, cifra assolutamente inadeguata a garantire un pasto dignitoso a lavoratrici e lavoratori

Democrazia. Liberare la contrattazione dalle gabbie che gli hanno costruito intorno è indispensabile per consentire ai lavoratori di difendere i propri diritti e le proprie condizioni materiali attraverso le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano al tavolo. Va quindi, innanzitutto, cancellata la norma contrattuale che esclude dalle contrattazioni decentrate le organizzazioni sindacali che decidono di non firmare i contratti nazionali. La norma è chiaramente vendicativa e viene usata come strumento di pressione da parte del Governo e dei sindacati allineati nei confronti delle rappresentanze dei lavoratori conflittuali. Inoltre, per allargare la partecipazione democratica di lavoratrici e lavoratori all’istituto della contrattazione, nello spirito che ha portato alla costituzione delle RSU, USB ha chiesto   il coinvolgimento delle RSU nella contrattazione integrativa nazionale attraverso la costituzione di un coordinamento nazionale RSU come previsto dall’accordo del 12 aprile 2022.

AI e formazione. Abbiamo posto il tema di fondo di quali devono essere gli obiettivi dell’introduzione e diffusione dell’intelligenza artificiale e, più in generale, sull’innovazione tecnologica, nella PA che non si possono limitare ad una, seppure auspicabile, maggior efficacia dei servizi pubblici. Ad una semplificazione dei processi lavorativi deve corrispondere necessariamente una liberazione del tempo per lavoratrici e lavoratori, quindi abbiamo chiesto che si andasse, anche in via sperimentale, verso una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, magari realizzando una “vera” settimana corta.

Sulla formazione, il tema è trasformare le 40 ore previste da Zangrillo da annuncio propagandistico ad effettivo investimento sulle professionalità presenti nel pubblico impiego. Per fare questo serve innanzitutto che vi sia una riduzione dei carichi di lavoro consequenziale alle ore di formazione in modo da non diventare un aggravio per i dipendenti. Poi serve che la formazione sia tagliata sulle specificità delle amministrazioni e sulle professionalità di lavoratrici e lavoratori che non sono tutte uguali.

Ovviamente nella contrattazione porteremo tanti altri temi, presenti nella nostra piattaforma, ma su questi abbiamo ritenuto di caratterizzare la prima seduta di ieri.

Dalle altre Organizzazioni sindacali, soprattutto quelle “firmatarie”, l’approccio è chiaramente teso a derubricare la questione salariale, come se l’apertura della nuova tornata, cancelli il calo dei salari reali realizzato con il rinnovo precedente. Le armi spuntate di chi già sa che firmerà il contratto a prescindere comportano necessariamente un abbassamento delle rivendicazioni limitate a piccoli e ininfluenti interventi, tanto da portare alcune organizzazioni sindacali a chiedere semplicemente di chiudere presto

USB interpreterà il tavolo per il rinnovo, come ha sempre fatto, come un momento estremamente importante caratterizzato da quella conflittualità necessaria a portare a sintesi il confronto/scontro tra i diversi interessi presenti ad un tavolo di trattativa. Siamo convinti che presto e bene non stiano insieme perché le questioni da trattare sono tante e importanti, come, oltre quelle gia enunciate, valutazione e welfare aziendale.

Il presidio di ieri è in continuità con le grandi mobilitazioni che hanno caratterizzato questo autunno e che hanno visto i dipendenti pubblici grandi protagonisti dei tre scioperi generali proclamati in tre mesi. Così come in continuità sono le nostre parole d’ordine che parlano di aumenti salariali invece di riarmo e di democrazia contrattuale che abbiamo riportato al tavolo. Il segnale a Governo e sindacati firmatari è molto chiaro, USB porterà in questa contrattazione la voce di quelle mobilitazioni e interpreta la trattativa per il rinnovo del CCNL un momento di avanzamento delle condizioni materiali e di lavoro dei dipendenti pubblici e non un mero adempimento burocratico.

La partita del contratto è aperta e noi intendiamo giocarla fino alla fine.

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

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