Smart working? Smart strike. Al tempo del coronavirus USB moltiplica lo sciopero generale: simbolico, digitale, reale
Nessun corteo, nessun presidio. Eppure lo sciopero generale di 24 ore indetto dall'Unione Sindacale di Base per mercoledì 25 ha raccolto adesioni altissime (70%) nelle aziende sciaguratamente ancora aperte, partecipazione trasversale tra i confinati dello smart working e infinite testimonianze nei servizi essenziali come la sanità, dove si è scioperato simbolicamente per un minuto, usato dai lavoratori per moltiplicare se stessi sui social network con immagini asciutte e messaggi di grande impatto.
 È lo sciopero generale al tempo del coronavirus, quando paradossalmente si moltiplicano le modalità di lotta. Allo smart working si è risposto con lo smart strike, al servizio essenziale con lo sciopero essenziale - di un minuto appunto - e alla tradizionale cecità dei padroni che vogliono stare aperti "sennò perdono cento miliardi al mese" con l'antica saggezza operaia: non si entra e tutti a casa.
 Di tutto questo non c'è traccia sui media, ma nel paese reale sì. Mentre Cgil Cisl e Uil vanno a braccetto con Confindustria e governo per obbligare la gente a lavorare, USB ha dato voce ancora una volta all'esigenza di tutelare la salute chiudendo tutte le attività non essenziali.
 Un'ampia galleria di foto e video è presente sul sito www.usb.it.
 
 Unione Sindacale di Base
 
							     
					 
							 
							 
							 
						 
				 
                                     
                                     
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
 
 
 
