STRETTA SULLE MISSIONI. NUOVA CIRCOLARE DELL'AMMINISTRAZIONE

Nazionale -

Comunicato n. 01/11 (1/2)

 

Nei giorni scorsi l’amministrazione ha presentato la nuova circolare sulle missioni, che riepiloga ed integra le precedenti disposizioni. Alla luce delle novità legislative in materia di spese per missioni, che hanno imposto alle amministrazioni pubbliche di seguire criteri di economicità e decurtato nel 2011 il 50% del budget per missioni rispetto al 2009, ad eccezione delle missioni relative a “compiti ispettivi”, l’INPS ha disposto le nuove direttive.

Uno dei nodi principali riguarda l’autorizzazione all’uso del mezzo proprio, prevista non solo per gli ispettori di vigilanza ma anche per una serie di figure professionali la cui attività è stata ricondotta a quella relativa a “compiti ispettivi”. E’ stato così previsto di poter autorizzare l’uso del mezzo proprio, ad esempio, in occasione degli accessi di funzionari presso gli uffici giudiziari in rappresentanza dell’Istituto nei giudizi di invalidità civile.

L’amministrazione si è rifiutata di inserire tra i possibili destinatari dell’autorizzazione all’uso del mezzo proprio gli informatici che sul territorio prestano assistenza presso sedi diverse da quella di appartenenza. Una scelta che non comprendiamo, soprattutto alla luce della proposta di riorganizzazione dell’area informatica di cui trattiamo in altra parte del comunicato.

Ci sembra, poi, che si rischi d’incrementare i costi delle missioni, piuttosto che ridurli, eliminando il rimborso delle spese di parcheggio nelle aree aeroportuali, soprattutto con riguardo alle missioni brevi, in quanto potrebbero aumentare le spese d’albergo e dei pasti per i lavoratori costretti a partire con largo anticipo rispetto al previsto, dovendo utilizzare mezzi di trasporto pubblici.

Siamo chiari, l’argomento missioni per un’organizzazione sindacale come la nostra è piuttosto ostico, visto che ci battiamo da tempo per l’eliminazione degli straordinari e, appunto, delle missioni.

C’è chi di questa attività ne ha fatto una “missione di vita”, nel senso che ha trascorso gran parte della vita lavorativa in missione e, in anni passati, bisogna riconoscerlo, si è notevolmente esagerato con il ricorso a questo istituto.

Allo stesso modo, tuttavia, ci sentiamo di entrare nella materia per affermare che l’autorizzazione alle missioni deve essere conseguente ad una reale necessità organizzativa e funzionale, mentre la scelta dei dipendenti da inviare in missione deve tener conto delle capacità e della professionalità richiesta. Non possiamo venire a sapere che le liste degli ispettori di vigilanza da inviare in missione al sud sono decise da soggetti estranei all’Istituto.

Non vorremmo che questo richiamo all’economicità sia ancora una volta una foglia di fico per coprire la vergogna di una gestione dell’INPS sempre più clientelare.

  

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