TORNA IL PRIMO MAGGIO DI LOTTA

Milano -

Per battersi contro la precarietà in 100.000 hanno manifestato a Milano in un clima di festa MAYDAY 003 - Tiboni::"E’ stata la manifestazione pi

La CUB, Confederazione Unitaria di Base, insieme a Chainworkers, ad altri soggetti appartenenti alla società civile e ad alcuni movimenti, ha chiamato a raccolta tutti i lavoratori precari per la terza edizione della MAYDAY PARADE del 1°Maggio: a Milano hanno sfilato in 100.000 tra lavoratori a tempo indeterminato, precari, parasubordinati a tempo pieno, a part-time, a termine, in apprendistato, in cooperativa, in subappalto e giovani e meno giovani arrivati da tutta Italia per protestare contro la precarietà.

“Avevamo annunciato 40.000 persone e ne sono arrivate più del doppio –afferma Piergiorgio Tiboni coordinatore nazionale CUB- e il corteo con carri allegorici, biciclette (ha aderito anche Critical Mass), mini-bar semoventi, soundsystem e quant’altro ha raggiunto punte di 100.000 persone che hanno manifestato, cantato e ballato ridando vita a un primo maggio che spesso è rituale e senza forza. Noi abbiamo ritrovato il vero senso del 1° maggio che è un giorno di lotta – sottolinea Tiboni- ci siamo radunati per batterci contro il precariato e la progressiva perdita dei diritti nel lavoro”.

Durante il lungo corteo partito alle 15,30 da piazza XXIV Maggio e che ha raccolto sempre maggiori adesioni lungo il percorso non ci sono state tensioni né atti vandalici. “Nonostante la campagna artatamente costruita negli ultimi giorni – sottolinea Tiboni - che annunciava tensioni per la manifestazione tutto è andato come noi prevedevamo, ovvero benissimo: il clima era quello di una festa in cui si ribadisce con forza la volontà di non rinunciare ai propri diritti. Perché noi non ci pieghiamo all’idea di rinunciare a difendere i lavoratori mentre si stanno distruggendo pian piano i cardini necessari a una vita dignitosa: la verità della campagna di questi giorni, in cui sono stati ripetutamente annunciarti disordini di piazza, è che, in una situazione di degrado nella quale aumentano precariato e disoccupazione invece di riflettere sulle cause sembra quasi si sia auspicata la repressione come unica reazione alla vita difficile di una generazione che si trova ad essere senza diritti ed è condannata alla precarietà lavorativa ed esistenziale oggi ed a un futuro incerto e senza copertura sociale e pensionistica domani”.

“Il MayDay 003 – ha ribadito Tiboni - è uno strumento di aggregazione e di comunicazione nuovo, che ha restituito forza e attualità al 1° maggio facendolo uscire dal rito e precipitandolo nuovamente nella realtà di giornata di lotta e di mobilitazione perché ha messo al centro la lotta alla precarietà e ha permesso di comunicare e condividere le esperienze positive che si stanno facendo, come i primi accordi per iniziare a stabilizzare il lavoro in alcuni call center. Un esempio tra tanti è quello della Angelo Costa agente della Western Union. Uno di loro è salito sul palco per parlare della sua esperienza e della fine di un incubo di precariato. Grazie alla CUB ora il futuro di quei ragazzi/e sarà meno angosciante”.

La CUB, Chainworkers e tutti coloro che hanno attivamente collaborato all’organizzazione della manifestazione hanno ribadito il NO alla libertà di licenziare e al destino di una vita precaria e il SI’ al diritto al lavoro stabile, a salari europei, al reddito, allo studio, alla salute, alla previdenza per tutti.

E' infatti al precariato, questo nuovo e cruciale soggetto sociale che ha preso finalmente coscienza della sua forza, che il MAYDAY 2003 ha dato maggior voce ed energia. Ringraziamo tutti per averci aiutato a costruire una giornata di lotta e di festa in cui credevamo fortemente, soprattutto Indymedia e tutti coloro che hanno accompagna e supportato la comunicazione del progetto MayDay, dando anche vita all'Indymedia Center che ha connesso i MAYDAY italiani ed europei da Piazza Castello dove si è conclusa la manifestazione con il grande concerto che ha tenuto viva la manifestazione fino a notte fonda con decine di migliaia di persone che hanno cantato e ballato con il nuovo progetto di Zulù dei 99 Posse e tutti gli altri gruppi e che si sono dati il cambio fino a mezzanotte passata.

“Infine è utile sottolineare che il MAYDAY 003 è stata la prima manifestazione mediatica per il lavoro nella storia italiana – conclude Tiboni - I cittadini hanno adottato i mediattivisti e i loro PC per trasmettere con la tecnologia degli 'access point' senza fili, immagini, interviste e notizie in tempo reale che attraverso Internet sono arrivate al centro allestito in piazza Castello e da lì sono stati diffusi.

in fotogalleria alcune immagini della manifestazione

 

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