USB scrive al Ministro Dadone su corresponsione buoni pasto in lavoro agile e utilizzo obbligatorio delle ferie
Al Ministro per la Pubblica Amministrazione
On. Fabiana Dadone
Oggetto: corresponsione buoni pasto in lavoro agile e utilizzo obbligatorio delle ferie
Egregio Ministro, la drammatica situazione che sta vivendo il nostro Paese ha determinato una profonda modifica del lavoro in gran parte della Pubblica Amministrazione e, attraverso i vari provvedimenti emanati dal Governo, nonché attraverso la Direttiva 2/2020 del suo Ministero, il cosiddetto lavoro agile è diventata, per la fase emergenziale, la modalità di lavoro ordinaria.
In realtà, come lei stessa ha dichiarato, la dirigenza in moltissimi uffici ha posto ostacoli all’applicazione del lavoro agile e molte amministrazioni non sono attrezzate per questa modalità; in questo contesto la soluzione è spesso quella di imporre ai lavoratori l’utilizzo delle ferie pregresse. Una scelta più che discutibile perché insiste su un istituto che è destinato al recupero psico-fisico dei lavoratori e non può essere utilizzato per fronteggiare l’emergenza. E proprio perché stiamo attraversando un’emergenza riteniamo assolutamente improprio chiedere ai lavoratori di farvi fronte con mezzi propri come le ferie.
Pertanto le chiediamo di tornare indietro rispetto a questa scelta: USB in ogni caso si è già attivata per avviare iniziative legali a tutela di un diritto irrinunciabile dei lavoratori.
Tornando al lavoro agile, se di modalità ordinaria si tratta, deve rimanere inalterato il trattamento economico complessivamente inteso, compresa l’erogazione del buono pasto. Ciò è ancor più vero visto che nel decreto Cura Italia è invece specificato che, nel caso i lavoratori siano messi in assenza/esenzione dal servizio “Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge e l'amministrazione non corrisponde l'indennità sostitutiva di mensa, ove prevista.” Questa precisazione evidenzia in maniera inequivocabile la differenza sostanziale tra esenzione dal servizio, per cui non è previsto il buono pasto e una modalità di lavoro a distanza che nella fase emergenziale è stata resa ordinaria e pertanto come tale va considerata.
A fronte di una situazione che presenta trattamenti molto diversificati nelle varie amministrazioni, con una dirigenza che ha compreso poco e male l’introduzione del lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro, e in considerazione del fatto che lo stato di emergenza molto probabilmente si protrarrà ancora per un lungo periodo, chiediamo un suo intervento affinché sia corrisposta l’erogazione del buono pasto a tutto il personale collocato temporaneamente in lavoro agile, in modo che nessun lavoratore subisca decurtazioni, seppur indirette, al proprio salario.
Roma, 1 aprile 2020
p. Esecutivo Nazionale di USB PI
Cristiano Fiorentini