USB scrive al rappresentante del CdA eletto dal personale chiedendo trasparenza e ponendo un problema di legittimità delle decisioni prese.

Nazionale -

Considerazioni sulle possibilità legittime di operatività del CDA formalmente incompleto e Ruolo degli Eletti

Gentile Consigliere,

Le scriviamo tenendo in considerazione sia i numerosi stimoli ricevuti dai colleghi dell’INAF che sentono ovvia necessità di inquadrare, senza interpretare, quello che sta succedendo nel e sul CdA (che riceve per conoscenza).

Certamente Ella ha chiaro che il suo ruolo di membro eletto la pone come naturale referente delle volontà del personale e come canale privilegiato di informazione e comunicazione. In questa fase, in cui il CdA è incompleto e mancante di uno dei due membri eletti dal personale (che ad oggi non ha ricevuto la nomina Ministeriale) a più di nove mesi dalla sua elezione,  deve essere chiaro che le decisioni dell’organo NON potranno essere fondative per l'ente, ma di semplice gestione ordinaria. Prima di tutto pensiamo che, in questa fase di transizione, la priorità vada alla gestione delle esigenze del personale.

Di fatto, per un Ente Pubblico di Ricerca, la “menomazione” dell’organo di governo risulta oltremodo grave perché è dimezzata proprio quella componente del CdA che lo Statuto riserva alla espressione del personale INAF. Inoltre, la mancanza di un membro del CdA introduce, sotto il profilo amministrativo, un carattere di forte incertezza nelle decisioni prese.

Una eventuale modifica statutaria (resoconto CdA 01/08/2024 e 13/09/2024 [1,2]), o semplicemente di regolamento, ci obbligherebbe, come sindacato, ad impugnare la decisione, non solo perché i sindacati non sono stati informati ma anche perché non è stato informato il personale ed avviata una discussione con esso. Siamo certi che, in occasione delle prossime convocazioni del CdA, ottemperando al suo impegno, non mancherà di informare coloro che rappresenta, avendo cura di confrontarsi con essi, e, alla fine, di informarli dell’esito della riunione.  Comprendiamo come finora l'incertezza sulla reale operatività del CdA, ed i ritardi accumulati in questa fase iniziale, non le abbiano permesso di ottemperare a questi doveri.

Come abbiamo già detto, in questa fase in cui il CdA non può procedere a sostanziali modifiche organizzative, dovrebbe concentrarsi principalmente sulle problematiche del personale e sul lavoro di ricerca. Le anticipiamo che il nostro studio legale inizierà a inviare al CdA, compreso il membro eletto ma non ancora integrato nel consiglio, una serie di diffide sui diritti del personale.

Siamo sicuri che avrà notato il notevole avanzo di bilancio 2023 (circa 458 milioni di euro di cui circa 5 milioni non vincolati e 51 milioni vincolati al fabbisogno del personale [3]) e l'aumento del FOE 2024 che, assieme alle cessazioni, sono strumenti economici importanti per pensare di incrementare i salari, valorizzare le carriere e completare le stabilizzazioni.

Su quest’ultimo punto, dobbiamo sottolineare che la denuncia di USB sulla reiterazione dei contratti precari, presentata in Europa nel 2013 (procedura 2014/4231), è stata inserita nel decreto Salva-Infrazioni. Nel decreto legge è stata infatti introdotta una norma ad hoc che modifica l’art.36, comma 5 del Testo unico del pubblico impiego (dlgs 165/2001) prevedendo, “nella specifica ipotesi di danno conseguente all’abuso per l’utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato”, che il giudice stabilisca “ un’indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto”.

Un ente come INAF, che ha già subito pesanti soccombenze in tribunale sul precariato, con la nuova norma rischia gravi danni economici, che possono arrivare a 25 milioni di euro, stimati in base all’attuale consistenza del personale in stabilizzazione. Questa cifra è piccola rispetto ai circa 458 milioni di avanzo presunto ma grande rispetto a quella richiesta per l’assunzione degli stabilizzandi, eliminando il contenzioso. Anche sulla ricostruzione dell'anzianità di servizio, il CdA potrebbe avviare un percorso conciliativo, permettendo ad INAF di risparmiare le ingenti spese legali che si prospettano. Infine, non possiamo non ricordare l'enorme ritardo nelle carriere IV-VIII e l'importanza di dedicare i fondi della lettera C del comma 310 ai passaggi di livello e non a misure aleatorie e passeggeri dando a chi è fermo da anni la possibilità di un passaggio di livello. Questi sono solo alcuni esempi di problematiche urgenti da risolvere ma non intendiamo, ora e  con questa lettera, esaurire gli argomenti su cui continueremo a stimolare Lei e la sua collega eletta.

Concludiamo chiedendole di tenere in conto che l'eventuale esclusione di un eletto al CdA determina la decadenza di ambedue, anche al di là del regolamento elettorale, perché altera la volontà espressa degli elettori.

Con la certezza di averLe fornito ulteriori strumenti per operare in aderenza alla natura elettiva della carica che ricopre, Le auguriamo buon lavoro.

Già ora le annunciamo che, la prossima settimana, diffideremo l’intero CdA dal prendere qualsiasi decisione organizzativa e fondativa sull’ente in assenza di una rappresentanza piena nell’organo.

Claudio Argentini Esecutivo USB PI Ricerca

 

[1]http://www.inaf.it/it/sedi/sede-centrale-nuova/consiglio-di-amministrazione/resoconti/Resocontobreveseduta1agosto2024.pdf

[2]http://www.inaf.it/it/sedi/sede-centrale-nuova/consiglio-di-amministrazione/resoconti/Resocontobreveseduta13settembre2024.pdf

[3]http://www.inaf.it/it/amministrazione-trasparente/controlli-e-rilievi-sullamministrazione/collegio-dei-revisori-dei-conti/RelazioneREVISORIINAFbilanciodiprevisione20241.pdf