Se corrispondesse al vero l’anticipazione di stampa secondo cui la direttiva della Madia all’ARAN per l’apertura dei contratti nella pubblica amministrazione conterrebbe l’indicazione di aumentare solo i salari più bassi, ci troveremmo di fronte al tentativo di spaccare i lavoratori cercando di nascondere l’inconsistenza degli stanziamenti dopo oltre sei anni di blocco contrattuale.

Aprire finalmente la stagione contrattuale avendo a disposizione circa 5 euro al mese per i 3.300.000 dipendenti pubblici è senz’altro difficile e così la Ministra si inventa un coup de theatre  nel tentativo di far convergere la discussione sulla distribuzione delle risorse piuttosto che sulla loro entità.

La USB propone provocatoriamente di assegnare l’aumento contrattuale a tre soli lavoratori pubblici attraverso una lotteria che assegni a ciascuno un premio da 100 milioni. A questo punto, se cade il diritto per tutti ad avere il rinnovo del contratto, ogni proposta diventa credibile.

Non ci stiamo, signora Ministra, le riverniciate caritatevoli non risolvono il problema della enorme perdita di potere di acquisto degli stipendi di tutti i lavoratori pubblici, maturata grazie all’obbedienza ai diktat dell’Unione Europea.

Lo scontro tra poveri favorisce solo il Governo e noi non intendiamo cadere nella trappola, così come respingeremo l’applicazione della legge Brunetta che la ministra Madia intende applicare in modo ancora più rigoroso, decidendo le percentuali dei buoni e dei cattivi a cui garantire quattro spiccioli di salario accessorio.

La USB rivendica veri rinnovi contrattuali con aumenti economici che consentano l’irrinunciabile congruo recupero salariale di quanto perso negli oltre sei anni di blocco per tutti coloro che hanno continuato a prestare la propria opera per garantire il funzionamento della macchina amministrativa pubblica.