IL M5S SI E’ PRESO L’INPS I PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO DIFENDONO TRIDICO

Roma -

(124/19)

Due giorni fa il M5S ha preso ufficialmente posizione sulla riorganizzazione dell’INPS e sugli incarichi dirigenziali di prima fascia, definendo vergognose e strumentali le critiche avanzate da Claudio Durigon, parlamentare della Lega e già sottosegretario al Ministero del Lavoro nel primo governo Conte.

I deputati del M5S presenti in commissione Lavoro alla Camera hanno scritto una nota nella quale affermano che Tridico è l’unico presidente che ha avviato un processo di riorganizzazione dell’Istituto partecipato e trasparente,  come riconosciuto anche dalle organizzazioni sindacali. Peccato che stando alle dichiarazioni ufficiali rilasciate in questi giorni dalla maggioranza dei sindacati risulti esattamente il contrario.

Il MoVimento ricorda che gli incarichi sono stati assegnati a seguito di una selezione operata da una commissione esterna composta da tre professori secondo principi chiari: competenze, rotazione, osmosi tra centro e territorio, portando sul territorio chi non c’era mai stato. Anche qui c’è molto da ridire, perché risulta che a diversi dirigenti siano stati assegnati incarichi diversi dai cinque indicati nelle opzioni, segno che i professori venuti dal nulla sono stati talmente bravi a capire le attitudini di ciascuno nel giro di pochissimi giorni da indicare scelte che sono andate al di là delle preferenze indicate. Probabilmente, come abbiamo già scritto, le cose sono andate diversamente e la commissione è stata solo la foglia di fico per giustificare scelte decise sulla base di altri criteri.

I deputati del M5S sono stati molto duri con chi non ha accettato i nuovi incarichi, arrivando a sostenere che se qualcuno si riteneva intoccabile nel proprio feudo non ha capito la portata del cambiamento che, anche grazie al MoVimento 5 Stelle, si sta attuando in Italia. Dobbiamo confessare che siamo tra quelli che non riescono a capire perché un dirigente gravemente malato sia inviato lontano dal territorio dove si sta curando. Non capiamo l’accanimento nel voler pensionare chi è affetto da disabilità. Non capiamo la logica che sta dietro ad alcune promozioni e ad alcuni declassamenti. Non capiamo le ragioni di una generale rotazione degli incarichi che fa presagire un’altrettanto completa rotazione delle funzioni dirigenziali di secondo livello, secondo principi che non tengono conto della necessità di assicurare continuità e funzionalità dei servizi e dell’attività lavorativa, intervenendo tra l’altro prima della scadenza naturale degli incarichi.

Quello che invece comprendiamo molto bene e che traspare in modo inequivocabile dalla nota dei suddetti parlamentari, è che il MoVimento 5 Stelle si è preso l’INPS e lo influenza in modo diretto, peraltro senza alcuna mediazione con un’eventuale organo collegiale di governo dell’Istituto quale potrebbe essere il CdA. Siamo quindi di fronte ad un presidente organico al MoVimento e questo risulta inquietante rispetto alle scelte appena varate, prima fra tutte quella d’introdurre un manager esterno che si occupi di innovazione informatica.

Non siamo ingenui e sappiamo che la politica ha sempre influenzato in qualche modo la vita dell’Istituto, anche se ai tempi del prof. Billia accadeva anche il contrario, ma oggi siamo di fronte ad un rapporto organico con uno dei due partiti di governo e questo a nostro parere è un segnale negativo per le funzioni che l’INPS è chiamato a svolgere e per il futuro stesso dell’Istituto.

 

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