La legge è uguale per tutti?

La Legge E' Uguale per Tutti, ma Qualcuno E' Piu' Uguale degli Altri

Pochi giorni or sono questa O.S. ha dato comunicazione a tutti i lavoratori dell’ennesima circolare penalizzante per i lavoratori in part-time, questa volta riguarda coloro che svolgono una seconda attività.

Stiamo parlando di “ricchi colleghi” con stipendi medi anche inferiori a 600,00 euro al mese.

Come è noto il regime delle incompatibilità per i pubblici dipendenti è disciplinato dalle ferree regole dettate dall’art. 53 del D. L.vo 165/01: necessità di autorizzazione preventiva e ostacoli di tutti i generi per la concessione. Alle disposizioni di cui sopra fanno eccezioni i magistrati e avvocati dello stato; ed infatti nel nostro Ministero, come desumibile all’interno del nostro sito internet, gli alti dirigenti cumulano le indennità loro spettanti per gli incarichi ricevuti con il trattamento economico fondamentale di magistrato.

E se per caso si rischia? Inflessibile incombe il ghigno di Brunetta che con il famigerato D.L. 112/08 convertito in Legge 133/08 (quello che decurta anche lo stipendio per le malattie e che infierisce sui lavoratori pubblici) all’art. 47 introduce controlli a cura di appositi organi ispettivi, anche in convenzione con la Guardia di Finanza.

E quando non si rischia e si chiede regolare autorizzazione? Guai a sforare i giorni, i mesi o l’anno di concessione. Puntuale come una molla di orologio arriva l’intimazione da parte dell’Amministrazione a versare le somme percepite a titolo di compenso, per l’attività extra istituzionale svolta, in un apposito fondo a favore del Ministero e a nulla vale reclamare la propria buona fede.

A proposito di privilegi e privilegiati, qualche tempo addietro ci siamo occupati degli organi di controllo sulla qualità della pubblica amministrazione, ossia il CIVIT (Commissione Indipendente di Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche) e gli OIV (Organismo Indipendente di Valutazione) interni ad ogni pubblica amministrazione introdotti nel 2009 dal ministro Brunetta.

Il d.to leg.vo 150/09 all’art. 13 comma 3 stabiliva, qualora i componenti del CIVIT nominati fossero dipendenti da pubblica amministrazione o magistrati in servizio, il collocamento obbligatorio fuori ruolo all’atto dell’accettazione. “Che sfortuna avranno pensato quei burocrati!”. Ma come al solito il Governo vede e provvede!... E cosa succede? sbuca come d’incanto, nella legge n° 10 del 26.02.2011 di conversione del decreto mille proroghe all’art. 2 comma 12-decies, una modifica: in sintesi il “collocamento fuori ruolo” non è più obbligatorio ma solo su esplicita richiesta del componente, estendendo tale facoltà a coloro che sono attualmente in carica. Et voilà, il problema è risolto: “anche loro come i magistrati dirigenti!”.

Questa è la trasparenza, l’integrità, la diffusione della Legalità di cui tanto si vanta il ministro riformatore Brunetta, e su cui ha costruito il consenso dell’opinione pubblica.

Il Governo è “Forte” con i deboli e debole con i “Forti” da una parte si accanisce contro i lavoratori dall’altra aumenta i privilegi dei privilegiati. Questi abusi e soprusi non sono più sopportabili.

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