PROCURA DI ROMA: ENNESIMO SCHIAFFO AI LAVORATORI. LA USB INDICE LO STATO DI AGITAZIONE

Roma -

Alla scrivente O.S. sono pervenute numerose e sdegnate lamentele di lavoratori di codesta Procura per la sorprendente disposizione di servizio che decreta un imponente spostamento di personale.

Dopo le numerose riunioni e le molteplici proposte avanzate dalla parte sindacale sulla necessaria riorganizzazione dei servizi, era impensabile che codesta Amministrazione potesse adottare un provvedimento unilaterale che, lungi dal migliorare (o forse mantenere) l’efficienza e la produttività dell’Ufficio, ha il solo merito di mortificare la dignità e la professionalità dei lavoratori.

Quale potrà essere il rendimento del dipendente costretto a svolgere la propria prestazione di lavoro, a giorni alterni, in due distinte segreterie?

Con quali stimoli e motivazioni lo stesso dipendente potrà assicurare una qualificata e puntuale collaborazione al magistrato?

Non è certo colpa dei lavoratori della Procura di Roma se da oltre un decennio i nostri governanti, nel perseguire il disegno di smantellamento della pubblica amministrazione e di demonizzazione dei pubblici dipendenti “fannulloni”, hanno deciso di bloccare le assunzioni del personale amministrativo, favorendo invece per il Ministero della Giustizia il reclutamento di nuovi magistrati.

Più volte si è sostenuto, e purtroppo senza risultati, che per rimediare all’inesorabile e progressiva carenza di personale amministrativo e garantire la “sopravvivenza” della Procura, occorreva rivedere radicalmente l’organizzazione dei servizi ed, in particolare, l’attuale gestione delle segreterie dei magistrati, sia in termini di carichi di lavoro che di risorse umane ivi impiegate.

L’ordine di servizio, adottato anche in dispregio del previsto sistema di partecipazione sindacale, non è assolutamente funzionale al buon andamento dei servizi perchè non innova l’organizzazione del lavoro; in considerazione del progressivo depauperamento della pianta organica, esso rappresenta solo un maldestro tentativo per “tappare i buchi” alla giornata e sulla pelle dei lavoratori.

La USB P.I. si è illusa che dal mantenimento delle buone relazioni sindacali potessero trarne vantaggio i responsabili di codesta Procura, i lavoratori e, soprattutto, i cittadini che per anni hanno fruito di un servizio più che dignitoso, con professionalità e in un clima di cortese disponibilità.

A questo punto la scrivente O.S. si vede costretta a dichiarare lo stato di agitazione del personale della Procura con riserva di assumere, dopo la necessaria e preventiva consultazione della base, le conseguenti iniziative di lotta e di mobilitazione.

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