Specialisti nautici…. I conti non tornano!

Roma -

“Chi dorme non piglia pesci”, citava un vecchio proverbio. Sembra proprio ciò che sta facendo l’amministrazione sull’organico dei nautici!

 

 

Il giorno 8 novembre, dopo molti rinvii, finalmente siamo stati convocati dall’amministrazione per affrontare il problema delle dotazioni organiche dei distaccamenti portuali e dei nuclei sommozzatori. Ad apertura dell’incontro, l’amministrazione ha elencato una serie di nuovi acquisti di unità navali quali: Motobarche di tipo “piccolo” e veloce (vedi serie 1000) della categoria RAF, gommoni da circa nove metri (40 nodi di velocità) dotati di un piccolo dispositivo antincendio; queste imbarcazioni verranno assegnate a tutte le sedi portuali. Sono state assegnate cinque nuove motobarche di tipo grande (serie 1100 riveduta), che saliranno a dodici e, da destinare ai porti classificati di prima categoria.

Dopo questa sviolinata di “novità”, si è arrivati al punto dolente: le dotazioni organiche dei distaccamenti portuali! Sono state rappresentate sul tavolo quattro ipotesi con numeri da “cabala”, per garantire un organico che consentirebbe, secondo loro, l’operatività con una barca piccola, oppure, una piccola o una grande, o una grande e una piccola, a seconda che si tratti di un porto di prima o seconda categoria.

Con un organico di 788 specialisti (dati al 01/10/2005 forniti dall’amministrazione), pur attuando formule e formulette non si riesce a dotare le sedi portuali di un numero adeguato di specialisti che permetterebbe di portare soccorso in mare nella massima sicurezza e, svolgere l’addestramento, la manutenzione e l’aggiornamento dei documenti di bordo.

Per garantire un numero minimo di specialisti in servizio e, quindi, l’operatività di alcuni distaccamenti portuali che si troveranno sotto organico, la RdB-CUB ha proposto di effettuare al più presto corsi di formazione per il rilascio di nuovi brevetti e, una “sanatoria” per far rientrare alle sedi di residenza quei pochi specialisti che sono rimasti fuori dall’ultima mobilità. Nella tabella fornita dell’amministrazione in qualche sede risultano specialisti in “sopranumero” e, sempre secondo loro, tale eccedenza verrà assorbita nel tempo con i pensionamenti, eventuali inidoneità a navigare, mobilità volontaria, passaggi di qualifica, ecc.. Secondo noi tale eccedenza è pura utopia! Abbiamo contestato la Circolare Ministeriale Sap 46/3406/c che riduce a quattro il numero minimo di specialisti per la condotta delle motobarche della serie 1100, in quanto, per la loro stazza, queste imbarcazioni sono da considerarsi motonavi. Alla luce di ciò, tale numero minimo non consente di lasciare gli ormeggi in sicurezza, soprattutto con condizioni meteomarine avverse.

Un’altro nostro punto fermo è stato quello che nelle sedi portuali di seconda categoria l’organico complessivo non può scendere sotto le 29 unità, ed essere abbondantemente sopra le 50 per i porti di prima categoria, così come previsto dal D.P.C.M. del 29/04/1997. Questi sono i numeri al disotto dei quali non si può garantire la continuità del soccorso nei porti. Comunque, nel complesso, è una coperta corta che copre da una parte e scopre dall’altra, perché emerge per l’ennesima volta la cronica e generale carenza di organico!

Purtroppo, come era immaginabile, la discussione si è arenata proprio sui numeri proposti dall’amministrazione e, non c’è stato il tempo di affrontare i molteplici problemi chi affliggono gli specialisti nautici che, sicuramente, verranno ripresi nel prossimo incontro che riguarderà il servizio sommozzatori. Su quest’ultimo argomento l’amministrazione ha accennato l’intenzione di riorganizzare quei nuclei “minori” che non coprono il servizio sui quattro turni, e che dovrebbero passare ad una turnazione 12/36 ; mentre vogliono rafforzare i nuclei più grandi che garantiscono il servizio h 24.

Continueremo ad informarvi sulle novità che scaturiranno nei prossimi incontri e, che riguardano queste due importanti componenti del CNVVF.

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